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Molinaro (Lega): La nuova delimitazione delle zone svantaggiate penalizza gli agricoltori calabresi

Pietro Molinaro

Il consigliere regionale della LegaPietro Molinaro, ha dichiarato che la nuova delimitazione delle zone soggette a vincoli naturali relativa alle Zone Svantaggiate, «sono 49 i Comuni interessati, con circa 115mila ettari  ovvero 1/3 della superficie agricola abbinata ai premi della Pac e Psr. Una potenziale perdita di oltre 36milioni di €uro per gli agricoltori operanti in tale aree».

«La procedura di approvazione della nuova delimitazione – ha spiegato – è  iniziata nel lontano 2010, è proseguita lentamente, per giungere alla sostanziale definizione nel 2017. Gli anni successivi sono stati utilizzati per gli aggiustamenti delle discrasie dovute all’applicazione dei parametri individuati, per cui  l’approvazione è avvenuta, come dai riferimenti in premessa, solo nel 2020. La metodologia applicata è complessa perché prevede sia parametrici biofisici (climatici, morfometrici e pedologici), relativi ad almeno il 60% della Sau del comune, che al Reddito Lordo Standard  (Rls) sempre del comune interessato».

«A seguito della metodologia applicata – ha aggiunto – si riscontra un esito per la Calabria che è, purtroppo, negativo. Tante aree di molti comuni escono dalle Zone Svantaggiate e migliaia di aziende agricole familiari verranno  escluse dai premi della Pac, del Psr e da altri provvedimenti nazionali e regionali che, sono la “conditio sine qua non”  per continuare ad operare in tali zone.  In queste aree, però, permangono  le condizioni di svantaggio dovute alle maggiori difficoltà operative al maggior costo del lavoro ed alle peggiori condizioni di vita, per cui c’è il rischio concreto di accelerare lo spopolamento di tali zone. Non c’è dubbio che ora è difficile poter cambiare una situazione che si è consolidata di recente con l’accordo di Ministero, Regioni e Commissione Europea, perché bisognava pensarci, interessarsi ed intervenire prima che si completasse l’intero iter: è indubbio che dal 2010  il tempo per farlo c’è stato. E allora cosa fare per attenuare la penalizzazione di una larga platea di Agricoltori?».

«Occorre – ha evidenziato – una strategia d’uscita e di contenimento – afferma il Presidente della Commissione – in attesa che in futuro si possa rivedere tale delimitazione. Il Dipartimento agricoltura deve farsi carico di questo grave problema, avviando una immediata ricognizione degli elementi di criticità esistenti e mettendo in campo strumenti di accompagnamento per tali aree,  tenendo conto degli aspetti  ambientali e paesaggistici e delle specifiche tipicità delle produzioni e degli allevamenti che le caratterizzano. Per essere concreto, mi riferisco a provvedimenti da inserire nei bandi delle risorse residue della Programmazione 2014–2020 ed in quelli delle annualità 2021 e 2022, mantenendo per tali zone le agevolazioni previste come accompagnamento all’uscita e prevedendo un rafforzamento delle misure complementari compatibili».

«Ancor di più – ha concluso – si deve agire con risolutezza nell’ambito dell’elaborazione della programmazione 2023-2027, sulla base di una attenta ricognizione dei bisogni di queste e di altre aree similari, individuando misure e provvedimenti per consentire a migliaia di aziende di operare in queste aree, consentendo alle popolazioni rurali di conseguire livelli di vita dignitosi ed evitare l’abbandono di queste terre». (rcz)

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