La segreteria regionale Calabria del Nuovo Sindacato Carabinieri, ha denunciato come «migliaia di euro andranno in fumo per direttive illogiche dei nostri vertici».
«Alla luce del Piano Nazionale “per il risparmio energetico e l’uso intelligente e razionale dell’energia nella pubblica amministrazione”– si legge nella nota – pubblicato dal Dipartimento della Funzione pubblica, che ha varato un pacchetto di 10 azioni, con regole e premialità, rivolte ai dipendenti e dirigenti del settore pubblico, l’Arma dei Carabinieri sorprendentemente va nettamente controcorrente, imponendo l’aumentando dell’orario di lavoro settimanale dei Reparti d’Istruzione, tra questi anche alla Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria, implicando l’inevitabile aumento della spesa in materia energetica e dei costi relativi alla fornitura di servizi».
«Sarà così che nell’ultima decade di settembre – si legge – prederà il via il 141° Corso di formazione Allievi Carabinieri e sarà articolato su 6 giorni lavorativi settimanali per tutta la durata del ciclo formativo, condizione che era stata adottata in via emergenziale a seguito della pandemia da Covid-19. NSC Calabria è intervenuta sulla questione chiedendo ai Vertici dell’Arma di rivedere tale disposizione, ripristinando il modello di servizio su 5 giorni settimanali per tutti i Reparti addestrativi, adottato in epoca pre-pandemica, una proposta che ridurrebbe la spesa pubblica della Scuola Allievi Carabinieri di Reggio Calabria di oltre 300.000 euro per un ciclo formativo di 6 mesi, un risparmio destinato ad aumentare se si considerano tutti i corsi di formazione che si avvieranno nei prossimi mesi in tutti i Reparti addestrativi dell’Arma su tutto il territorio nazionale, senza trascurare che i vari indici economici hanno già previsto un inarrestabile aumento delle materie prime energetiche».
«La grave crisi energetica ed economica – viene evidenziato – ha imposto all’Organizzazioni statali come l’Arma dei Carabinieri una gestione delle risorse finanziarie più morigerata e misurata. Riteniamo che il ripristino del modello di servizio su 5 giorni settimanali avrebbe anche un effetto positivo sul benessere di quei militari che hanno scelto coscientemente e volontariamente di essere impiegati nel settore formativo dell’Arma per conciliare le loro esigenze familiari con l’impegno determinato da questo tipo di servizio, ed è per questo che ci siamo fatti portavoce dei colleghi in servizio alla Scuola Allievi di Reggio Calabria, invitando il Comando Generale ad intervenire senza ritardo, visto l’imminente inizio del 141° Corso Allievi Carabinieri».
«Una retromarcia su tale disposizione – conclude la nota – riporterebbe l’Arma sulla rotta della più corretta gestione del denaro pubblico, riducendo concretamente la spesa pubblica applicando un’elementare analisi costi-benefici, infine sarebbe una lezione formativa per i futuri carabinieri, insegnando loro con l’esempio, che il valore del proprio lavoro non si quantifica con il numero delle ore o giorni settimanali d’impiego, ma sulla qualità dell’attività svolta durante il servizio e la ricaduta sociale generata dalla medesima». (rrm)