In Consiglio regionale si è discusso oggi sulla proposta di legge di iniziativa di Flora Sculco sulla “promozione della parità di accesso tra uomini e donne alla cariche elettive regionali”, in sostanza della cosiddetta parità di genere. Il presidente Mario Oliverio, intervenendo ha sostenuto che «È questo il tempo maturo per la realizzazione di una legge come quella sulla parità di genere, presentata quattro anni fa. La legge è matura ed attesa dalle popolazioni calabresi».
«Mi preme che in questa discussione ci sia chiarezza e lealtà» ha detto in apertura del suo intervento il presidente Oliverio – Abbiamo svolto una riunione prima che si venisse in aula con una folta presenza di consiglieri e capigruppo; in essa si è deciso, sulla base di argomenti, di rimodulare l’ordine del giorno. Avevo chiesto al presidente del Consiglio regionale che introducendo la seduta si chiarisse che quell’ordine del giorno si doveva ricondurre a due punti: alla legge sul polo ospedaliero di Catanzaro e quella della preferenza di genere, senza porre il problema di discutere prima una o l’altra legge. Ho sottolineato che, trattandosi di una riforma sulle regole del gioco, questa non potesse essere ricondotta a maggioranze ed opposizioni, ma fatta con il concorso più largo possibile ed al di là delle appartenenze. Un voto contrario o favorevole deve essere ricondotto alla responsabilità personale dei consiglieri».
«Discutiamo – ha evidenziato poi Oliverio – di ridefinire una regola che è stata oggetto di una discussione in Parlamento, la legge 20 del 2016, che introduce una impostazione chiara, una legge di orientamento e che dice due cose: la prima è che bisogna prevedere nelle liste una presenza di candidati non superiore al 60% di un solo genere; la seconda è che l’elettore può esprimere uno o due voti di preferenza. Nel caso di espressione di due preferenze, una deve riguardare un candidato di genere maschile e l’altra un candidato di genere femminile della stessa lista, pena l’annullamento della seconda preferenza».
Oliverio ha ringraziato la consigliera Sculco per essersi fatta portatrice della proposta di legge. «Si tratta – ha detto il presidente della Regione – di uno strumento non forzoso, l’elettore non è obbligato a dare due preferenze, ma ha la facoltà di scegliere. E’ una libera scelta e non quote che si assegnano. Si offre libera scelta all’elettore che ha la facoltà di esprimere le sue scelte. Parliamo di una legge che mette la Calabria al passo con altre regioni del Paese, che sono la maggioranza. Stiamo parlando di regole sulle quali io auspico che ci sia una convergenza del Consiglio Regionale al di là delle appartenenze politiche. Non c’è alcun vincolo di maggioranza, ognuno è chiamato ad assumere le proprie responsabilità difronte agli elettori, del voto che esprime».
«Questo consiglio regionale, nella prima seduta di questa legislatura – ha ricordato Oliverio – ha approvato una mia proposta di modifica dello Statuto della Regione, che stabilisce che nella Giunta ogni genere non può essere presente con meno del 30%. Anche quella scelta fu fatta con un voto largo del Consiglio Regionale, senza vincoli di maggioranza. In quella seduta dicemmo che avremmo adeguato la legge regionale, per consentire la parità di genere. Mettersi di traverso davanti a questo percorso è antistorico. Ognuno è libero di esprimersi come vuole, ma ritengo sia un errore per il Consiglio non accelerare in questa direzione. Siamo nell’ultimo anno della legislatura: ci sono tempi per ogni cosa e questo è il tempo maturo per la realizzazione di questo obiettivo di civiltà: consentire alle Istituzioni calabresi di avvalersi della ricchezza che si esprime nella società della quale il mondo femminile è una componente preziosa». (zc)