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Pasquale Imbalzano: Su ‘Idroreghion’ si scelga percorso di internazionalizzazione

Imbalzano

Pasquale Imbalzano, già consigliere comunale, ha chiesto, in merito all’Idroreghion, che l’Amministrazione comunale di Reggio Calabria «si impegni nella ricerca di soluzioni, le più graduali possibili, per consentire al bacino dei lavoratori esperti di Idroreghion un ingresso morbido all’interno della Castore per l’internalizzazione del servizio di conduzione della rete, degli impianti fognari e dei sistemi di depurazione cittadini».

«Nel contesto della internalizzazione dei servizi depurativi – ha detto – il percorso di assorbimento delle maestranze di Idroreghion sia davvero rivolto alla tutela della condizione dei lavoratori che da oltre un quindicennio prestano la loro preziosa opera a servizio della città nel settore nella conduzione della rete, degli impianti fognari e dei sistemi di depurazione cittadini. Percorso che – ad avviso di chi scrive – non può escludere a priori la possibilità che l’Amministrazione comunale avvii una proficua interlocuzione in sede Anci con il Governo, rispetto ad una modifica normativa, seppur parziale, dei percorsi di assorbimento delle maestranze qualificatesi nel tempo nell’erogazione soprattutto di servizi pubblici essenziali».

«Infatti – ha proseguito Imbalzano – se è vero come è vero che, allo stato attuale, la dimensione normativa non consente illusioni in ordine alla possibilità di assorbire il bacino delle maestranze di questo importante comparto, se non attraverso le procedure ad evidenza pubblica, tale stato di cose non può rappresentare un comodo alibi per non proporre al Governo in sede Anci chirurgiche modifiche normative che consentano a tali bacini lavorativi, talvolta diffuse sul territorio nazionale, di poter essere internalizzati e/o stabilizzati attraverso procedure più agevoli che consentano di mettere a frutto il loro bagaglio di esperienze e capacità senza correre il rischio , non remoto, di vedersi sbarrata la porta all’ingresso della nuova realtà societaria che secondo gli indirizzi politici dovrebbe essere la società in house Castore».

«D’altronde – ha detto ancora – è circostanza ampiamente risaputa che sia indubbio che, nel processo di selezione del personale per la internalizzazione del servizio, una quota non irrilevante di lavoratori rischia di restare fisiologicamente fuori dal contesto di assorbimento e, pertanto, che ne sarà di loro dopo tanti anni di onorato servizio a favore della Città , qualora soprattutto tanti di essi non saranno in età lavorativa occupabile?  Non vorremmo che si ripetesse il drammatico epilogo a cui si è in buona parte assistito per i lavoratori ex Multiservizi, sottopostisi senza successo alle procedure ad evidenza pubblica per la selezione del personale, al tempo della costituenda Castore e poi lasciati al loro infausto destino, senza la necessaria adozione di misure di inserimento e tutela a carattere attivo».

«Quindi – ha concluso – per non incrementare situazioni di disagio sociale e di non occupabilità di un bacino qualificato, con tutte le intuibili conseguenze sul piano sociale per gli stessi e le loro famiglie, in una Città falcidiata da numeri terribili quanto a tasso di disoccupazione, in specie in un momento storico che si preannuncia da qui a breve il più difficile dal dopoguerra ad oggi, chiediamo che l’Amministrazione Comunale si impegni nella ricerca di soluzioni, le più graduali possibili, per consentire al bacino dei lavoratori esperti di Idroreghion un ingresso morbido all’interno della Castore per l’internalizzazione del servizio di conduzione della rete, degli impianti fognari e dei sistemi di depurazione cittadini». (rrc)

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