Il 16 agosto è una giornata importante per la Calabria e il resto del mondo, perché il 16 agosto di mezzo secolo fa, furono rinvenute due delle più prestigiose testimonianze della cultura magnogreca che aspettano dall’Unesco il riconoscimento di patrimonio dell’umanità. La Calabria – segnala il presidente del Consiglio regionale Filippo Mancuso -sta vivendo un’esplosione di notorietà internazionale, grazie ai due stupefacenti guerrieri che catturano l’attenzione di studiosi di tutto il mondo e raccontano una storia non di soli 50 anni, quanti ne sono trascorsi dal loro ritrovamento nel mare di Riace, ma di ben 25 secoli e rappresentano uno dei periodi più fecondi della cultura magnogreca che è il fondamento della civiltà europea”. Aggiunge: “I flussi imponenti di visitatori al Museo di Reggio, opportunamente evidenziati dagli organi di informazione scritti e audiovisivi nonché dagli effervescenti social, egregiamente diretto da Carmelo Malacrino, ci dicono che le iniziative per valorizzare la ricorrenza, escogitare dal Comitato interistituzionale insediato dalla Regione, stanno conseguendo gli obiettivi desiderati”. Per Mancuso: “Il magnetismo dei Bronzi di Riace genera di per sé un’attrazione crescente e il desiderio sempre più crescente di conoscere la Calabria che, attraverso le due sculture classiche, ha l’opportunità di esporre e rendere fruibili al grande pubblico i numerosi tesori artistici e architettonici di cui è costellata.
Il Consiglio regionale – sottolinea – è orgoglioso per avere aggiunto all’impegno dispiegato dall’Esecutivo regionale, dal presidente Occhiuto e dalla vicepresidente Princi, alcune sue proposte che hanno riscosso plauso e apprezzamento. Sia il focus tenuto il 20 luglio in Aula con la folta rappresentanza dei sindaci calabresi, cui abbiamo donato una qualificata monografia contente gli atti di un convegno internazionale sui due guerrieri, che il salotto culturale del 16 agosto sul lungomare di Reggio con esperti e docenti appassionati della materia”.
Il presidente Mancuso spiega: “Abbiamo oggi, in virtù di una ricorrenza che ci induce a misurarci con temi e argomenti di spessore e che esige, da tutti noi , di superare divisioni campanilistiche e provincialismi culturali, l’occasione forse irripetibile per evidenziare il meglio della civiltà di una terra dalla prestigiosa storia millenaria che ha deciso di affermare le proprie ragioni senza più complessi di inferiorità, per ribaltare vieti pregiudizi e rilanciare la sua reputazione in Italia e nel mondo. Bronzi ma non solo Bronzi, dunque. La sfida che è stata lanciata, di pari passo con la complessa e in itinere riorganizzazione della Regione in ogni settore dello sviluppo sostenibile e della crescita sociale, è fare vedere all’Italia una Calabria nuova. Vivace, intraprendente e culturalmente e competitiva. Pronta a mettere a terra proposte e idee per affrontare, nella maniera più efficace, i temi della digitalizzazione, della transizione ambientale e dell’inclusione sociale. In una prospettiva, tuttavia, che deve vedere il nuovo governo del Paese che si insedierà dopo il voto di settembre, più attento ai bisogni del Mezzogiorno e delle sue aree fin qui più trascurate come la Calabria. È acquisito – conclude Mancuso – che senza lo slancio del Mezzogiorno nel futuro, l’Italia non ridurrà il gap Nord Sud e non potrà svolgere in Europa ruoli da protagonista. Ma dobbiamo crederci tutti”..