Giuseppe Aloe, don Luigi Ciotti, Roberto Pazzi, Sergio Zoppi e Giuseppe Smorto sono i vincitori della 52esima edizione dei Premio Rhegium Julii, promossi dall’omonimo Circolo e la cui cerimonia di premiazione è in programma il 30 ottobre, alle 18, all’Aula Magna “Antonio Quistelli” del Dipartimento di Architettura dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria.
La giuria, presieduta da Corrado Calabrò, e composta da Giuseppe Caridi, Gioacchino Criaco, Luca Desiato, Mimmo Gangemi, Dante Maffia, Annarosa Macrì, Domenico Nunnari, Giuseppe Rando, hanno conferito a Giuseppe Aloe il Premio Corrado Alvaro per la narrativa, a don Luigi Ciotti il Premio Leonida Repaci per la saggistica, a Roberto Pazzi il Premio Lorenzo Calogero per la poesia, a Sergio Zoppi il Premio Gaetano Cingari per gli studi meridionalistici e a Giuseppe Smorto il Premio Speciale Rastignac per il giornalismo.
Saranno presenti giornalisti delle più importanti testate italiane, la Rai e il mondo della scuola e delle università che si apriranno a un confronto importante con le personalità presenti sul territorio.
«La storia del Rhegium, del resto – si legge in una nota – non ha mai avuto connotazioni effimere e consumistiche, ma ha offerto sempre qualcosa di più: un cielo aperto sulla vita ricco di idee, di passione civile, di spinte all’edificazione culturale alimentata dai contributi di pensiero dei fondatori e l’entusiasmo dei nuovi talenti».
«Il Rhegium Julii in 53 anni di vita – continua la nota – grazie alla spinta ed alla generosità dei tanti soci volontari che hanno assicurato la continuità, ha saputo coinvolgere personalità straordinarie come Gilda Trisolini, Emilio Argiroffi, Pasquino Crupi, Ernesto Puzzanghera, Francesco Fiumara, esaltare le presenze importanti di Leonida Repaci, Fortunato Seminara, Saverio Strati, Mario La Cava, Antonio Piromalli prima e oggi degli scrittori Mimmo Gangemi, Gioacchino Criaco, Mimmo Nunnari, Annarosa Macrì, i poeti Corrado Calabrò e Dante Maffia che hanno trascinato tutti con la forza di un fiume in piena».
«Ed è da queste opportunità – si legge ancora – dal desiderio di accrescere ulteriormente il confronto oltre ogni barriera culturale, ideologica e di pensiero, che nacquero i Premi nazionali e internazionali Rhegium Julii che hanno registrato la presenza delle più grandi firme culturali del Paese e del mondo».
«Oggi – prosegue la nota – l’Associazione sembra non fermarsi in più. Ha rafforzato la fede nella cultura, nella creatività, nell’antico sogno che ha fatto nascere la Polis prima, un Paese democratico poi».
«C’è la coscienza di un servizio non ancora concluso – conclude la nota – di una missione da compiere. Sotto i nostri occhi il mondo è sofferente per le insopportabili violenze, diseguaglianze, disumanità e a tutti appare essenziale lottare con convinzione per la salvaguardia della bellezza, del pensiero, dell’educazione al dubbio, che restano principi fondamentali per la qualità della nostra vita. Siamo consapevoli che il Rhegium Julii è solo uno strumento di questo territorio, di questo Paese, e, come sempre, continuerà a rispondere all’appello. Il Rhegium Julii ci sarà». (rrc)