Il segretario del Rotary Club Medma, Giacomo Saccomanno, ha reso noto che il Distretto è disposto a collaborare per la realizzazione ed il completamento del registro dei tumori per implementare scientificamente la raccolta di informazioni sui malati di cancro residenti nella regione Calabria.
Un annuncio che arriva nel corso dell’incontro svoltosi a San Ferdinando, dove Francesco Liotta, Niki Cordopatri e Alfredo Campennì hanno illustrato lo stato dei tumori nella Piana di Gioia Tauro.
«Dall’incontro – ha spiegato Saccomanno – è emersa l’importanza di tale strumento, in quanto consente sia di monitorare il territorio e, quindi, di conoscere l’andamento dei tumori, ma, anche e principalmente, la tipologia e, pertanto, persino la possibilità di poter eseguire prevenzione e controlli mirati, in modo tale da poter affrontare la malattia per tempo e salvare tante vite umane. Altra sollecitazione è stata quella di eseguire controlli preventivi di estrema facilità come l’esame delle feci per individuare eventuale sangue occulto, che potrebbe anticipare l’esistenza di un tumore al colon retto, in aumento nella zona, come quello alla tiroide».
Dalla riunione è, anche, emerso «che molti cittadini – ha illustrato il segretario – preferiscono farsi curare in ospedali del Centro-Nord con una spesa rilevante di oltre 290 milioni l’anno che, invece, potrebbero essere utilizzati in Calabria anche per migliorare le strutture e fornire servizi di maggior valenza. Dagli esperti è poi emersa la esistenza di molte criticità al sistema sanitario, come la mancanza, in molti ospedali, della cartella informatica e della assenza di un sistema a rete regionale, con la possibilità di individuare i territori maggiormente a rischio e, quindi, cercare di trovare sia le cause che i rimedi, se possibile».
«Si è dato, comunque, atto che, dopo anni di abbandono e restrizioni – ha proseguito – con un commissariamento che ha completamente fallito, l’attuale Commissario alla sanità, Roberto Occhiuto, sta cercando di rimettere in moto il sistema, anche se il percorso è lungo ed insidioso, con grande impegno ed ostinazione. Così come, molto bene sta facendo il Commissario Lucia Di Furia nella Provincia di Reggio Calabria, con sacrifici e responsabilità».
«Nell’insieme, comunque, qualcosa si sta muovendo – ha concluso – ed è stato evidenziata la necessità di una collaborazione e condivisione del percorso per cercare di coinvolgere anche le scuole al fine di sollecitare una azione di educazione alla prevenzione. Un incontro molto proficuo che potrebbe portare, nel tempo, ad una grande azione capillare sul territorio per prevenire e, nel contempo, dimostrare che anche il Calabria vi sono centri di eccellenza dove potersi curare, senza dover spostarsi altrove». (rrc)