Site icon Calabria.Live

Rigenerazione urbana, la Calabria protagonista di un nuovo modello europeo di sviluppo sostenibile

Rigenerazione urbana, la Calabria protagonista di un nuovo modello europeo di sviluppo sostenibile

Non possiamo più permetterci città che consumano spazio, ma dobbiamo costruire città che generano vita. In Calabria questa sfida ha un significato profondo: rigenerare significa restituire dignità agli spazi, creare nuove opportunità per le persone, attrarre giovani, energie e imprese. E significa anche rafforzare una filiera delle costruzioni moderna, sostenibile e capace di coniugare bellezza, tecnologia e partecipazione». È quanto ha detto il presidente di Ance Calabria, Roberto Rugna, nel corso del seminario “Rigenerazione urbana come motore di sviluppo economico e coesione sociale”, promosso da Ance  Calabria con il patrocinio della Regione e il contributo scientifico di ABITAlab, laboratorio di ricerca del Dipartimento di Architettura e Design (dAeD) dellUniversità Mediterranea.

Rugna ha, inoltre, evidenziato la necessità di una visione unitaria e di norme certe:

«Il disegno di legge nazionale sulla rigenerazione urbana rappresenta unoccasione che non possiamo perdere. Serve un quadro normativo organico, che coordini Pnrr, fondi regionali e programmi europei, garantendo tempi certi e una governance trasparente e coerente. Solo così potremo passare dai progetti pilota alle politiche permanenti. E, in questo percorso, il social housing è una chiave strategica: dare casa non significa soltanto costruire edifici, ma costruire comunità».

La rigenerazione urbana, infatti, non può essere intesa come una semplice operazione edilizia, ma come un processo complesso che rimette al centro la persona, la qualità dellabitare e la coesione delle comunità, in una visione che integri crescita economica, sostenibilità ambientale e diritti sociali. È su questi temi che rappresentanti istituzionali, accademici, imprese e professionisti si sono confrontati nel corso dell’iniziativa 23ª European Week of Regions and Cities – #EURegionsWeek 2025, approdata per la prima volta in Calabria grazie allimpegno di Ance Calabria, della Regione Calabria e dellUniversità Mediterranea di Reggio Calabria.

Ad aprire i lavori è stato Michele Laganà, presidente di ANCE Reggio Calabria, che ha richiamato la responsabilità collettiva nella costruzione del futuro:

«Plasmare il domani insieme – ha detto – significa dare forma a una visione comune in cui cittadini, imprese e istituzioni siano parte di un progetto condiviso. Rigenerare non è solo ristrutturare o edificare, ma restituire senso ai luoghi e ricucire relazioni, funzioni e identità».

Nel suo intervento, leurodeputata Giusi Princi ha sottolineato come liniziativa calabrese si inserisca pienamente nel percorso europeo di coesione e sostenibilità:

«Questo evento rappresenta un modello concreto di governance multilivello, quella stessa che lEuropa promuove nel nuovo Quadro Finanziario Pluriennale. La Calabria si sta muovendo nella giusta direzione, costruendo sinergie tra università, mondo produttivo e istituzioni regionali. È così che si fa politica di coesione: ascoltando i territori e trasformando i bisogni in azioni».

Princi ha poi rimarcato il valore del diritto alla casa come principio cardine delle nuove politiche europee:

«Laccessibilità abitativa è oggi larchitrave della politica di coesione: lo spazio fisico deve tornare a essere anche spazio sociale, un luogo dove si costruiscono comunità e si pratica la giustizia sociale. In Europa abbiamo previsto la possibilità di destinare fino al 15% delle risorse alle politiche sociali e alledilizia residenziale pubblica. Solo riconoscendo la casa come diritto universale potremo parlare di una vera rigenerazione urbana».

Il prorettore alla Ricerca dellUniversità MediterraneaMassimo Lauria, ha posto laccento sul ruolo della conoscenza e della partecipazione:

«La nostra università si riconosce nel modello di civic university, unistituzione che non si limita a produrre sapere, ma che costruisce relazioni con la società e mette la ricerca al servizio delle persone. La speranza progettuale è un valore collettivo, che si alimenta solo se impariamo a guardare al futuro con fiducia e corresponsabilità».

Ampio spazio è stato dedicato al contributo della professoressa Consuelo Nava, direttrice del Dipartimento di Architettura e Design e responsabile scientifica di ABITAlab, che ha illustrato i risultati della Strategia ReKAP, sviluppata in collaborazione con ANCE Calabria e le sezioni territoriali di Reggio e Crotone:

«Abbiamo lavorato per costruire un modello calabrese di sostenibilità urbana, basato su conoscenza, innovazione e responsabilità condivisa. Rigenerare significa anche formare persone capaci di prendersi cura del proprio territorio. Il nostro gruppo di giovani ricercatori rappresenta la prova concreta di uneccellenza calabrese che può competere in Europa».

La seconda parte del dibattito, moderata da Michele Laganà, ha visto gli interventi del direttore generale di ANCERomain Bocognani, del dirigente del Dipartimento Programmazione Unitaria della Regione CalabriaFelice Iracà, e del presidente di Unindustria CalabriaAldo Ferrara.

Bocognani ha richiamato la necessità di una visione di lungo periodo:

«Chi non guarda ai prossimi venti o trentanni resta fuori dalle sfide del futuro. Le città del futuro devono essere progettate pensando alla qualità della vita, alla sostenibilità e alla resilienza. La nuova programmazione europea offre loccasione per ridisegnare la politica di coesione, rendendola più flessibile e orientata ai bisogni dei cittadini».

Iracà ha proposto una riflessione innovativa:

«Serve unurbanistica quantica”, capace di adattarsi e di rispondere ai cambiamenti. La sfida è creare strumenti stabili e trasparenti, che rendano attrattivi gli investimenti in edilizia sociale e favoriscano la collaborazione tra pubblico e privato».

Ferrara ha concluso evidenziando il valore della Calabria come laboratorio di sperimentazione:

«La rigenerazione urbana non è solo costruzione di opere, ma costruzione di comunità. In Calabria possiamo e dobbiamo trasformare la complessità del nostro territorio in unoccasione di crescita, diventando un modello nazionale di innovazione, coesione e sostenibilità».

A chiudere i lavori, il presidente Rugna ha ringraziato relatori e partecipanti per il contributo al confronto, sottolineando

«limportanza di continuare a lavorare insieme, in unalleanza stabile tra istituzioni, imprese, università e cittadini, per costruire una Calabria che sappia guardare al futuro con visione e fiducia».

Exit mobile version