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SATRIANO (CZ) – Successo per l’escursione con gruppo di ragazzi stranieri del Centro Sai

escursione a Satriano

I ragazzi beneficiari del Centro Sai Satriano P. Condò, gestito dalla Fondazione Città Solidale Onlus, nella giornata di sabato 22 maggio hanno fatto un’escursione alla scoperta dell’antico borgo di Satriano.

L’escursione interculturale, organizzata assieme all’A.Op.T. “Riviera e Borghi degli Angeli”, nella figura di Guerino Nisticò, si è articolata all’interno del centro storico e nel contesto di un itinerario che interessa anche le tappe n.44/45 del Cammino Basiliano calabrese. L’itinerario, pensato e realizzato per far scoprire ai richiedenti asilo il patrimonio storico ed artistico-culturale di Satriano, si è articolato nel seguente modo: raduno in piazza Spirito Santo, visita alla Chiesa Matrice di Santa Maria d’Altavilla ed incontro col Parroco, passeggiata lungo antiche viuzze, visite ed incontri con cittadini del luogo presso lo slargo Guarna e l’antico palazzo Ranieri, soste a piazza Sant’Agata e palazzo Galataria, arrivo in Piazza Immacolata con visita all’antico convento, oggi trasformato nel centro giovanile salesiano “Don Bosco”. 

All’interno del centro, i ragazzi hanno avuto modo di incontrare e conoscere componenti importanti della comunità locale satrianese che ha altresì offerto loro una dolce merenda, curata dalle signore Simpatico e Catalano.

Il pomeriggio si è chiuso con i saluti istituzionali, con un invito alla proficua e costante collaborazione per l’integrazione ed inclusione sociale dei beneficiari, da parte del sindaco Massimiliano Chiaravalloti e del vicesindaco Basile, e dei responsabili del centro giovanile.

La passeggiata pomeridiana, guidata dal prof. De Loiro, accompagnata dalle traduzioni del mediatore culturale Khairi Mejiri e supportata dalle operatrici Sonia Cilurzo e Chiara Saragnese, si è conclusa con la visita presso un antico mulino ad acqua, rimesso in funzione nel 2014, in località Trada.

È stata una giornata importante per i beneficiari del Centro perché dopo i mesi di isolamento, dettati dalla pandemia da Covid-19, hanno avuto l’opportunità di sperimentare l’incontro con l’altro e creare, anche attraverso il gioco ed il cammino, relazioni e dialogo, elementi fondanti per il loro percorso d’inclusione. (rcz)

 

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