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Siderno Superiore torna a risplendere: quando i murales accendono un borgo

8 ottobre – Siderno Superiore, il paese quasi abbandonato sulle colline di Siderno, torna a rivivere grazie all’iniziativa di splendidi murales che, oltre ad attrarre curiosi e visitatori, hanno dato luce e calore alle piazze del borgo antico. Il progetto e la realizzazione dei due murales si deve alle ragazze di BILOBA-Officina creativa (Manuela Scarfò_Illustratrice LulloClay Rossana Bruzzzese Lucia Commisso) che hanno sfidato impalcature e caldo record, per realizzare il primo dei murales, tratto da una citazione de “La Città del Sole” di Tommaso Campanella: raffigura un ragazzo-san Pietro seduto sulla cresta di un gallo che fa volare cinque aeroplanini di carta che vogliono rappresentare i Cinque Martiri di Gerace.

L’altro murale appena completato in questi giorni è opera di Ebanista, la giovane illustratrice Carmen che ha studiato grafica all’Accademia di Belle Arti di Reggio. Lungo dieci metri, il murale di Ebanista (in piazza Cavone) rappresenta bambini che, abbandonati i loro smartphone, si divertono con i giochi tradizionali.

Nel loro blog le ragazze di Biloba hanno raccontato l’esperienza del murale. «Tutto iniziò – scrivono sul blog – con un messaggio vocale di Serena che diceva “ragazze, l’assessore E. Macrì ci sta proponendo di fare un murales! Lo facciamo vero? Dai dai dai!” ed ovviamente l’entusiasmo vitale di Serena ci ha contagiato e ci siamo lanciate in questa avventura.
Ed eccoci parlare con il Sindaco Fuda che ha voluto conoscerci di persona, sapere che studi avevamo alle spalle e indirizzarci verso le tematiche culturali del nostro paese.
Abbiamo stretto le mani e già il piccolo patto era stato fatto, ora bisognava agire prendendo misure, progettando, preventivi e tempistiche… ma di certo non voglio annoiarvi (ed annoiarmi) con queste questioni burocratiche.
A Siderno Superiore abbiamo conosciuto Aldo Caccamo, presidente del comitato pro-piazza Cavone. Il signor Aldo è stato un consigliere comunale ed è sempre stato molto attento alle tematiche culturali e alla rivalutazione del borgo antico di Siderno Superiore, ovvero il vecchio paese prima di espandersi sulla costa.
Immaginate ora Aldo, noi 4 e un muro di 35 metri quadrati… ora si che era iniziata davvero l’avventura!
Armate di gessetti su un ponteggio alto 6 metri abbiamo iniziato a dare vita a quello che era solo lo scheletro di un opera che non osavamo nemmeno sognarci di riuscire a fare. Iniziammo il 19 agosto, ed anche se il tempo piovoso provò a schierarsi contro di noi non vinse la nostra tenacia!
Yeah!!
Giù i fondini! Su le sfumature! Tra risate, insolazioni e caffè gentilmente donati dalle signore del posto abbiamo creato “un tempo sospeso”.
Il nostro intento artistico era quello di donare una visone simbolica di un tempo sospeso tra passato e futuro, tra il retaggio culturale della nostra terra e il desiderio del nuovo.
Un immaginario colmo di quel sapere che le varie civiltà, giunte sulle nostre coste e stanziate lungo i crinali, hanno lasciato in dono. Un luogo ricco di testimonianze che parlano di rinascita, ricostruzione e resistenza.


«Ecco sull’orizzonte – si legge nel blog – un’imbarcazione greca prende il largo, la chiesa storica di S. Carlo Borromeo ricostruita, il giovane Pietro sulla cresta del gallo, fa rinascere un tempo nuovo, non solo religioso ma etico. È lui a far volare gli aeroplani di carta che simboleggiano i cinque martiri di Gerace. Essi puntano al sole, fonte di vita, cinto dalle tre stelle emblema della città di Siderno.
Ed ancora un tenero ramo di Ginko Biloba che parla di resistenza e rinascita, contrassegno della nostra presenza associativa sul territorio, in basso i cinque ciclamini per ricordare che la morte non nullifica ma crea l’eterno (i ciclamini erano considerati amuleti contro il male, oltre ad rappresentare il mese in cui sono morti i cinque martiri di Gerace)
Tutti questi elementi convivono in un’unica immagine per auspicare ad  una rinascita culturale armonica senza pregiudizi né preferenze, nel rispetto totale della cultura in tutte le sue forme».

 

 

 

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