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Successo della kermesse azzurra di Reggio: il Sud vuole lavoro non assistenzialismo

17 dicembre 2018 – «Il Sud non ha bisogno del reddito di cittadinanza, non ha bisogno di assistenzialismo, non ha bisogno di piccole mance» – Il protagonista della seconda giornata reggina della kermesse azzurra a Palazzo Campanella, l’on. Francesco Cannizzaro, è un fiume in piena e sintetizza in una battuta il progetto del centro-destra per “riprendersi” la Calabria: «I nostri giovani vogliono crescere e affermarsi con lavoro, sviluppo e tanta speranza».

Il Presidente Tajani al centro, attorniato da Occhiuto e Cannizzaro e dalla numerosissima delegazione parlamentare azzurra non solo della Calabria

Un successo oltre l’immaginabile la due giorni organizzata dai due “cavalli di razza” di Reggio, il sen. Marco Siclari e l’on. Francesco Cannizzaro. Un focus che ha permesso a centinaia di simpatizzanti e sostenitori, ma anche a tantissimi “dispersi della destra”, di avere un vis-a-vis con i protagonisti della scena nazionale di Forza Italia. Sabato, Siclari ha puntato sulla Calabria che vince, ieri Cannizzaro – gratificato anche da una telefonata in diretta da parte di Berlusconi – ha allargato il tiro a tutto il Sud.

È un momento particolare per la politica e sicuramente non basta affermare (Cannizzaro) che «una banda di dilettanti allo sbaraglio sta distruggendo i conti pubblici e ci sta portando a sbattere» e che «nella legge di bilancio l’esecutivo non ha previsto niente per il Sud» per riconquistare gli elettori “smarriti” e soprattutto attrarre quella massa di non votanti – cittadini-elettori delusi – che può davvero fare la differenza. Il Mezzogiorno ha bisogno di progettualità, ma soprattutto di fatti concreti, di azioni esecutive e non di promesse evanescenti.

Il presidente del Parlamento Europeo Antonio Tajani ha suggerito una ricetta di facile applicazione: «Aiutare le imprese riducendo la pressione fiscale per permettere agli imprenditori di assumere giovani. Abbattere il cuneo fiscale, cioè i contributi che vengono dati ai nuovi assunti debbono essere pagati dallo Stato, invece di dare reddito di cittadinanza. Così per i giovani fino a 25 anni c’è la possibilità di essere assunti per cinque anni con contributi pagati dallo Stato». Ma non sono solo i giovani il problema occupazionale del Mezzogiorno: «Lo stesso discorso – ha detto Tajani – deve valere per alcune categorie di lavoratori 40/50enni che hanno perso il lavoro. Così si affronta complessivamente la questione della disoccupazione nel Meridione del nostro Paese, e non soltanto nel Sud ma in tutta Italia».

È evidente che la due giorni reggina, oltre ad avere un obiettivo di natura propagandistica, celava il fine di misurare le forze in campo, nell’ambito del centro-destra, in vista delle elezioni regionali del prossimo anno. L’asse Siclari-Gentile-Aiello ha mostrato la sua debolezza, per contro Cannizzaro (che sostiene Occhiuto) ha colto il consenso più ampio. Era da tempo che non si vedeva la sala Calipari (la più grande di Palazzo Campanella) strabordante di gente. Occorre cogliere il significato di questa adunanza, soprattutto da parte della sinistra che in Calabria si mostra sempre più divisiva e litigiosa, in un folle gioco correntizio che non porterà nulla di buono.

Quello che si legge dalla partecipazione della gente è che non è vero che il “popolo” si sia stancato della politica, sì è stancato di un certo modo di fare politica e il voto del 4 marzo “in cerca di un rinnovamento” ha questo significato. Certo, il cambiamento che si aspettava dalla novità pentastellata superstar anche in Calabria non si è visto, anzi sembra che i parlamentari grillini calabresi abbiano una visione piuttosto ristretta degli obiettivi che favoriscano crescita e sviluppo. Uno su tutti l’emendamento approvato – ora legge – sull’Autorità portuale di Messina che ingloberebbe i porti di Reggio e Villa San Giovanni, sottraendoli alla Zes di Gioia Tauro. (Stamattina a Reggio gli on.li Federica Dieni e Francesco D’Uva racconteranno il loro punto di vista a favore del distacco di Reggio e Villa). L’on. Cannizzaro – che, ricordiamolo, ha appena fatto avere 25 milioni all’Aeroporto dello Stretto – ha detto a Montecitorio a Calabria.Live che non starà a guardare: prima che arrivi il decreto di attuazione del Presidente del Consiglio ci sarà battaglia.

L’on. Francesco Cannizzaro iper-attivo nelle iniziative per Reggio e la Calabria

Così, da Palazzo Campanella parte la lunga offensiva del centro-destra per riprendersi la Regione. Tajani che vede di buon occhio la candidatura del sindaco di Cosenza a governatore della Calabria ha preferito, a Reggio, glissare sull’argomento. «Mario Occhiuto – ha detto – è un buon candidato e farà parte della terna di nomi che proporremo ai nostri alleati. prima dobbiamo fare bene alle Europee». Già, gli alleati: cosa farà la Lega in Calabria per le regionali? È l’incognita che solo il voto delle Europee riuscirà a risolvere in maniera definitiva.

Se vogliamo indicare lo scenario, risulta facile dire che Occhiuto – se il centro-destra unisce le forze – potrebbe avere buon gioco sull’uscente Oliverio. La sinistra – ribadiamo, ancora troppo divisiva e priva del collante necessario – ha preferito puntare sull’ “usato sicuro” anziché cercare volti nuovi e soprattutto “giovani” ed entusiasti. In tutto questo c’è, però, l’incognita Cinque Stelle, apparentemente senza candidati: in realtà avevano pensato all’imprenditore anti-ndrangheta Antonino De Masi di Gioia Tauro, il quale però ha gentilmente respinto al mittente la proposta, adesso stanno puntando su Pippo Callipo, il “re” del tonno, imprenditore specchiato e persona per bene, che si sta lasciando lusingare. Se Callipo dovesse accettare (come indipendente, presumibilmente), visti i numeri pentastellati del 4 marzo, la regione potrebbe diventare un’altra conquista grillina. Vedremo. (s)

 

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