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TUTELA MINORI, LA CALABRIA È INDIETRO:
SONO NECESSARI SERVIZI E SOSTEGNO

di FRANCESCO CANGEMI – La Calabria è indietro nell’attenzione verso i minori. La fotografia è stata scattata dal 13esimo rapporto stilato dal Gruppo Crc – Gruppo di lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Dal rapporto emerge una realtà in cui le ragazze ed i ragazzi che vivono nel nostro Paese manifestano un malessere diffuso, che si esprime in diversi modi, ma riguarda tutte le sfere dell’esistenza e coinvolge le diverse fasce d’età. Pesa la percezione di un futuro incerto: crisi economiche ricorrenti, crescenti disuguaglianze, pandemia, guerre anche ai confini dell’Europa.

Nello stesso tempo resta viva in molti bambini e ragazzi, sia la consapevolezza delle sfide che il mondo attraversa, sia la volontà di impegnarsi personalmente e collettivamente per affrontarle. Su queste grandi risorse, di coscienza e di solidarietà, si può e si deve far leva per rendere bambini e ragazzi più protagonisti del loro presente e del loro futuro.

Il lungo isolamento generato dal Covid ha comportato il rarefarsi dei luoghi di incontro ed ha indotto molti giovani e giovanissimi a chiudersi in sé stessi, e ad un eccessivo utilizzo dei media. I dati a livello nazionale evidenziano una sorta di “onda lunga” dell’aumentato rischio di dipendenza tecnologica tra bambini e adolescenti. In molte città mancano anche punti di riferimento territoriali, luoghi aggregativi aperti, spazi gioco, contesti di socializzazione occasionali e liberi come piazze e cortili. Senza considerare il tema della scarsità di spazi verdi cittadini a disposizione di bambini e ragazzi, essenziali per lo sviluppo psicofisico.

«È quindi necessario e doveroso – è scritto nel rapporto – che gli adulti assumano responsabilità e riconoscano le mancanze dell’attuale sistema per avviare un ripensamento complessivo delle politiche avendo un orizzonte temporale di lungo periodo ed in maniera che coinvolga tutta la comunità educante, se non si vuole perdere di vista un’intera generazione. E per far questo è centrale ascoltare le ragazze e i ragazzi, promuoverne il protagonismo e tenere conto delle loro esigenze e della loro opinione per giungere alla piena attuazione dei loro diritti».

Secondo gli ultimi dati rilevati da Gruppo Crc le persone di minore età in Calabria sono 299.140, il 15,9% della popolazione totale della regione (media nazionale 15,7%), in diminuzione rispetto al precedente rapporto del 2018. Il tasso di natalità (per mille abitanti) è di 7,4, superiore dello 0,6 alla media nazionale. La speranza di vita alla nascita è di 82 anni (in linea con la media nazionale). Le famiglie con 5 o più componenti sono 6,1 su 100, rispetto alla media italiana di 5,2, mentre i nuclei monogenitoriali sono il 16,7% (media italiana di 17,5%).

La percentuale di minori in povertà relativa è del 32,7%, superiore di 12,3 punti rispetto alla media nazionale, e in diminuzione di 10,1 rispetto alla prima edizione. La percentuale di minori che vive in abitazioni prive di alcuni servizi e con problemi strutturali è un dato non rilasciato perché la numerosità campionaria è troppo bassa. I bambini e i ragazzi di 6-17 anni che nel tempo libero hanno l’abitudine alla lettura di libri sono il 35,9%, quota inferiore alla media nazionale del 51,9%.

La percentuale di bambini e ragazzi di 3-17 anni che, nel tempo libero, praticano sport in modo continuo o saltuario è del 51,5%, inferiore di 8,3 punti rispetto alla media nazionale, e con un trend in aumento di 13,3 punti rispetto alla prima edizione. Per quanto riguarda la povertà educativa digitale, la percentuale di minori tra 6 e 17 anni che non utilizzano Internet è del 18,5%, superiore rispetto alla media nazionale del 15,7%. La percentuale dei minori che non consuma un pasto proteico al giorno è un dato non disponibile per la Regione Calabria.

Rispetto ai dati relativi all’ambiente familiare e misure alternative, in Calabria il tasso di affidamenti familiari è di 1,2 ogni mille residenti (media italiana 1,5), valore in aumento rispetto alla precedente edizione. I bambini e gli adolescenti stranieri in affidamento familiare sono l’8,8%, inferiore di 10,1 rispetto alla media italiana, ed in diminuzione rispetto al precedente Rapporto. Il tasso per mille residenti di 0-17 anni nei servizi residenziali per persone di minore età è di 1,1 (media nazionale 1,3), con una tendenza in aumento.

La percentuale di bambini e adolescenti stranieri presenti nei servizi residenziali è del 16% (inferiore di 38,9 punti rispetto alla media nazionale), mentre la percentuale di bambini e adolescenti accolti nei servizi residenziali con disabilità certificata è del 2,8% (leggermente inferiore alla media italiana). Rispetto alle adozioni, le dichiarazioni di adottabilità di minori per adozione nazionale sono state 44 (1237 il totale nazionale), di cui 11 da genitori ignoti. Il numero di minori per i quali è stata rilasciata l’autorizzazione all’ingresso in Italia per adozione internazionale secondo la regione di residenza dei genitori adottivi è di 74 (il totale nazionale è di 1205).

Rispetto al tema relativo alle persone di minore età con un genitore detenuto, la percentuale di colloqui con minori sul totale dei colloqui è del 35,9% (rispetto alla media nazionale del 20,4%), mentre il numero di istituti penitenziari in cui è presente una ludoteca è di 3 su 12.

I dati su educazione indicano che la percentuale dei comuni coperti da servizi socioeducativi per la prima infanzia è del 22,8%, inferiore di 37,3 punti alla media nazionale del 60,1%. Il numero di posti nei servizi socioeducativi per la prima infanzia per 100 bambini di 0-2 anni è di 10,9% (Italia 26,9%). Tra i bambini iscritti alla scuola dell’infanzia, il 78,4% è iscritto alla scuola pubblica e il 21,5% alla scuola privata. Gli anticipatari sono l’8,7%, superiori di 4,5 rispetto alla media nazionale. La percentuale di alunni della scuola primaria che usufruiscono del servizio mensa è del 24,6% decisamente inferiore rispetto alla media nazionale del 56,3%.

Nelle scuole statali sono presenti 8.733 alunni con disabilità, mentre la percentuale di alunni con cittadinanza non italiana presenti nelle scuole di tutti gli ordini è del 4,3%. La percentuale di Early School Leaver è del 16,6% (Italia 13,1%), mentre la percentuale di Neet è del 34,6% (media nazionale 23,3%). La percentuale di edifici in cui è presente il certificato di agibilità è del 21,16%, inferiore rispetto alla media italiana del 39%. Considerando l’area salute e servizi, il numero medio di residenti per sede consultoriale è di 29.054 (Italia 32.325). Sono presenti 13 punti nascita, di cui il 23,1% con meno di 500 parti l’anno (media nazionale 24%) e in aumento rispetto ai dati riportati nel Rapporto del 2018. I bambini residenti per medico pediatra sono 897 (Italia 966,7), con tendenza in diminuzione rispetto alla prima edizione. Rispetto alle coperture vaccinali: la copertura per il morbillo è del 78,7%, inferiore di 16,5 punti rispetto alla media nazionale del 95,2% e con una tendenza in diminuzione.

La percentuale di bambini obesi e gravemente obesi è del 15,7%, superiore di 6,3 punti rispetto alla media nazionale, ma con una tendenza in diminuzione. Il tasso di mortalità infantile è del 3,95‰, rispetto alla media nazionale 2,88‰. Passando all’ambiente, e specificatamente alla qualità dell’aria urbana, i livelli di esposizioni della popolazione urbana all’inquinamento atmosferico da particolato pm 2,5 superiore a 10 mcg/m3 è dell’80%, inferiore di 1,9 rispetto al dato nazionale 81,9%. Infine, la disponibilità di verde urbano in Calabria è di 62,5, superiore del 28,7 rispetto alla media nazionale di 33,8. In merito al tema della protezione, i minori stranieri non accompagnati presenti e censiti in Calabria sono 362 (Italia 7.802), con tendenza in diminuzione.

Con riferimento alle persone di minore età in stato di detenzione o misure alternative, nei Servizi residenziali sono presenti 36 minorenni, il 2,7% rispetto al totale nazionale di 1.310, in diminuzione. Infine, considerando i minori vittime di abusi, i reati per maltrattamento contro familiari e conviventi segnalati nel 2020 sono 665, il 3% del totale nazionale (21.709). (fc)

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