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20 anni fa s’inaugura la Biblioteca dell’Unical alla presenza del Presidente Ciampi

Inaugurazione biblioteca Unical

di FRANCO BARTUCCI – Il 2021 si caratterizza per il Cinquantesimo anniversario della nascita dell’Università della Calabria, a seguito del provvedimento governativo, adottato il 16 febbraio 1971, dal Governo presieduto dal primo Ministro Emilio Colombo di individuare nell’area del cosentino l’insediamento della prima Università Calabrese, seguito subito dopo  dal Decreto di ratifica del Presidente della Repubblica, Giuseppe Saragat, datato 16 aprile 1971.

A seguito di ciò il ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, con decreti ministeriali del 28 aprile 1971, nomina il Comitato Tecnico Amministrativo e i Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà previste dalla legge istitutiva 12 marzo 1968, n° 442: Ingegneria, Scienze Economiche e Sociali, Scienze Matematiche Fisiche e Naturali, Lettere e Filosofia.

Organismi che si insediano ufficialmente a Cosenza, nel salone di Palazzo dei Bruzi, con una manifestazione pubblica che si svolge nella giornata del 22 maggio 1971 alla presenza del ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi; mentre i componenti dei quattro Comitati Ordinatori il 28 maggio 1971 si riuniscono ed eleggono il prof. Beniamino Andreatta quale primo Rettore dell’Università della Calabria. A seguire, in quell’anno sono accaduti  tanti altri eventi importanti per il cammino dell’Università della Calabria, come la decisione di insediare la nascente Università a Nord di Cosenza sui territori dei Comuni di Rende e Montalto Uffugo; nonché la scrittura e l’approvazione dello Statuto dell’Università, ratificato dal ministro della Pubblica Istruzione, Riccardo Misasi, con Dpr 1° dicembre 1971, n°1329. Tutti eventi che nei momenti opportuni ed in coincidenza delle date di ricorrenza degli  anniversari verranno adeguatamente trattati.

Ma, in quest’anno, cadono pure due eventi importanti dell’Università della Calabria, come il Ventesimo anniversario dell’inaugurazione della Biblioteca d’Ateneo, quale luogo di raccolta dei libri  dei vari Dipartimenti suddivisi in tre aree: umanistica, scientifica e socio-economica, la cui cerimonia si svolse il 7 febbraio 2001, alla presenza del Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi. Fu invitato dal Rettore Giovanni Latorre e dal presidente della Biblioteca Interdipartimentale dell’area socio-economica, prof. Davide Infante, per scoprire anche  delle sculture ed un busto, realizzato dall’artista Giovanni Talarico, proponente l’immagine dell’economista, prof. Ezio Tarantelli, ucciso dalle Brigate Rosse il 27 marzo 1985, che la Facoltà di Scienze Economiche e Sociali, con il suo preside, prof. Giorgio Gagliani, nel 1986 le intitolò la biblioteca.

Una struttura bibliotecaria che vide il 26 marzo 2007 la presenza del  Governatore della Banca d’Italia, Mario Draghi, oggi Presidente del Consiglio dei Ministri, per ricordare nel corso di un apposito convegno economico la figura proprio del prof. Giorgio Gagliani, che diresse tale Biblioteca durante la sua permanenza all’UniCal, deceduto a Zurigo il 27 gennaio 2004.  

Poi, c’è anche il trentesimo anniversario del conferimento della laurea “Honoris Causa” in ingegneria gestionale al cavaliere Silvio Berlusconi, da parte della Facoltà d’Ingegneria, avendo come preside, il prof. Jacques Guenot e Rettore il prof. Giuseppe Frega, la cui cerimonia si svolse  tra i cubi di fresca costruzione (Aula A) della stessa Facoltà nella giornata del 27 novembre 1991. A tempo debito si avrà modo di ricordare e descrivere ciò che accadde quel giorno all’interno dell’Università e di riflesso in campo nazionale.

Ma, adesso, è opportuno ricordare il Ventesimo anniversario dell’inaugurazione della Biblioteca d’Ateneo che porta la data del 7 febbraio 2001. Un edificio progettato dall’arch. Maurizio Bonifati e realizzato nel contesto territoriale di Piazza Chiodo dall’impresa concessionaria Bocoge S.p.a, preposta alla realizzazione delle strutture dell’Università di cui al progetto Gregotti. L’edificio si sviluppa su tre corpi funzionalmente collegati da una lunga galleria centrale, perpendicolare e legata al centro dell’asse del ponte Pietro Bucci, per una superficie di 20 mila metri quadrati, con 900 posti lettura e 300 punti di rete telematica e delle scaffalature che custodivano all’epoca 390.000 volumi di proprietà delle tre biblioteche: area umanistica intitolata alla memoria del prof. Francesco Ernesto Fagiani; area socio economica intitolata appunto al prof. Ezio Tarantelli; area tecnica scientifica, in attesa di intitolazione, ed inaugurata il 10 ottobre 2005 dalla prof.ssa Margherita Hack. 

Quanta partecipazione quel 7 febbraio 2001 nell’area della Biblioteca d’Ateneo! Al suo arrivo, fu accolto dal Rettore, Giovanni Latorre, e dal Presidente della Biblioteca, prof. Davide Infante, con il Decano dell’Università, prof. Giuseppe Frega; mentre il Presidente Carlo Azeglio Ciampi era accompagnato dalla signora Franca, sua consorte inseparabile e attenta nel seguirlo. C’erano, nel salire le scale del lungo corridoio di accesso alle Biblioteche d’area, le varie autorità accademiche e civili del territorio invitate, fino a giungere di fronte al busto di Ezio Tarantelli,  dove in attesa si trovava la vedova signora Carole Beebe Tarantelli, che in vita erano legati da un profondo rapporto di amicizia e collaborazione.

In Piazza Chiodo, largo di accesso alla Biblioteca d’Ateneo,  c’erano tantissimi studenti, docenti e non docenti dell’Università, di  cui una rappresentanza era stata ammessa in sala insieme alle autorità accademiche e del territorio. È il caso di evidenziare la presenza dei componenti del Senato Accademico e rappresentanti del Consiglio di Amministrazione, nonché il pro Rettore, Lucio Grandinetti, con i professori Nicola Merola e Giancarlo Alfonsi, presidenti delle altre due Biblioteche di area umanistica e tecnico-scientifica; gli artisti autori delle sculture, Franco Paletta, Immacolata Datti e Giovanni Talarico; come pure è bene ricordare il Presidente della Giunta Regionale, Giuseppe Chiaravalloti, il Presidente della Provincia di Cosenza, Antonio Acri, ed il sindaco di Rende, on. Sandro Principe.

Quel giorno fu particolare anche per la presenza del prof. Paolo Sylos Labini, presidente del Comitato Ordinatore della Facoltà di Scienze Economiche e Sociali dal 1971 al 1974, che con il Rettore, prof. Beniamino Andreatta, disegnarono il progetto innovativo dell’Università della Calabria. Si ricomponeva quel giorno, per merito del Rettore Giovanni Latorre, che lo invitò, un rapporto rimasto interrotto per molti anni a seguito della causa penale intentata dal prof. sen. Luigi Gullo contro il Rettore Beniamino Andreatta ed i professori Adriano Vanzetti e lo stesso prof. Paolo Sylos Labini, per un concorso d’insegnamento mancato, conclusosi nel mese di dicembre del 1985, con l’assoluzione in formula piena per tutti e tre gli inquisiti. Una vicenda triste che quel 7 febbraio del 2001 trovò sentimenti di rappacificazione e di riapertura di un dialogo tra il prof. Paolo Sylos Labini e l’Università della Calabria, tanto che nei primi giorni del mese di maggio del 2004 ritornò nel campus universitario di Arcavacata per partecipare  e presiedere, nell’aula magna, un convegno sul tema: Regole, economia e sviluppo: il Sud ha bisogno d’Europa.

La cerimonia inaugurale della Biblioteca d’Ateneo veniva aperta con un saluto ed una introduzione da parte del presidente della Biblioteca Tarantelli, prof. Davide Infante, che ricordava, tra l’altro, il rapporto di legame intenso che esisteva tra il presidente Ciampi e lo stesso prof. Ezio Tarantelli, il quale aveva fatto parte del gruppo di progettisti del primo modello economico dell’economia italiana, curandone la parte relativa alla produttività ed ai salari. Un periodo di lavoro comune che maturò tra i due un intenso rapporto di amicizia e stima considerato che a quel tempo Carlo Azeglio Ciampi faceva parte del Servizio Studi della Banca d’Italia e membro attivo, successivamente nominato direttore dal 1970 al 1973. 

«Ezio Tarantelli, per le sue idee di economista – ha esordito il prof. Davide Infante nel suo intervento – aveva incentrato i suoi interessi scientifici sul mercato del lavoro ed ipotizzato uno scambio politico fra le parti sociali, per determinare il trade-off tra inflazione e disoccupazione. La sua proposta per essere efficace richiedeva un nuovo sistema di relazioni industriali e un nuovo modo di definire la politica economica. Individui stupidi e violenti pensarono che fermando l’uomo avrebbero fermato l’idea. La politica della concertazione tra le parti sociali, auspicata da Ezio Tarantelli, è risorta successivamente ed ha permesso al paese di raggiungere l’obiettivo della moneta unica e della stabilizzazione. Di ciò, dobbiamo essere grati al Presidente Ciampi che di quella politica è stato il principale promotore. Avere deciso di intitolare ad Ezio Tarantelli la nostra biblioteca nel 1986 fu, innanzitutto, un rifiuto della violenza fatta alle idee».

Una cerimonia caratterizzata dal ricordo del prof. Beniamino Andreatta, sia attraverso le parole del Rettore, prof. Giovanni Latorre, che del Sindaco di Rende, on. Sandro Principe, che per primo ha saputo tradurre lo spirito innovativo della legge istitutiva e dello Statuto in operatività pratica sul campo e di fattività in termini di crescita e sviluppo.

«La nostra istituzione è un esempio di investimento dello Stato nel Mezzogiorno – ha sottolineato il Rettore Latorre – capace di realizzare storie di successo. Il nuovo fronte che ci vede profondamente impegnati è quello dello sviluppo. L’auspicio è che attraverso questa  visita così importante e significativa si possa contribuire tutti a costruire una Calabria moderna, piena di energie e, soprattutto, con le competenze necessarie per potere avviare un duraturo processo di sviluppo economico e sociale».

Mentre il sindaco di Rende, ricordando la visita del Presidente Sandro Pertini del 3 marzo 1982 ebbe a dire: «La Calabria ha cultura, energie, intelligenze e potenzialità e sta a tutte le istituzioni ed alla società civile operare affinché il contributo dei calabresi, allo sviluppo dell’Italia, possa avvenire senza inaridire, la nostra terra, depauperandola degli  uomini migliori e, soprattutto, dei giovani. L’Università della Calabria costituisce già oggi una prestigiosa istituzione per la cultura e per la ricerca e deve essere portata celermente a completamento, affinché possa compiere un ulteriore salto di qualità nell’attività di formazione e di ricerca in modo che possa fare di questo territorio un’area di riferimento per il modello della produzione, italiana ed internazionale, per l’Europa e per i Paesi Mediterranei».

Anche il Presidente Ciampi, nel prendere la parola, non poté fare a meno di ricordare la figura del Rettore, Beniamino Andreatta, ed il ruolo che ebbe nel far nascere in Calabria la sua prima Università; mentre manifestò parole e sentimenti di commozione nel ricordare Ezio Tarantelli, arrivando finanche ad esprimere parole intrise di pianto, subito interrotto dal sostegno dell’applauso degli ospiti presenti in sala.

«Ho più volte richiamato l’importanza del trasmettere la memoria, di generazione in generazione. Il mio intervento non sarà un discorso ma una testimonianza per voi giovani, perché sappiate chi è stato Ezio Tarantelli». La sua voce diviene rauca e commossa nel pensare all’amico ucciso dalle Brigate Rosse e con forza continua, dopo aver bevuto un sorso d’acqua, dicendo: «Ci fu una sorta di ribellione morale in noi. Ezio non era contro i lavoratori, ce l’aveva con l’inflazione e perciò predicò la predeterminazione dei punti della scala mobile. Non voleva tagliarla ma predeterminarne gli scatti sulla base dei prezzi programmati. Tre mesi dopo la nascita del mio governo, riuscii a concludere l’accordo sulla concertazione ispirato a quei  principi. Non ho mai voluto che quell’accordo avesse un nome. Se proprio dovesse averne uno, dovrebbe essere quello di Tarantelli».

Per il Presidente Ciampi e la signora Franca, quel pomeriggio del 7 febbraio 2001 all’Università della Calabria concludeva un viaggio istituzionale di quattro giorni in Calabria, avendo riservato l’ultimo giorno alla città di Cosenza, con un incontro svoltosi in mattinata presso la Prefettura di Cosenza, aperto a tutti i sindaci della Provincia, seguito da una visita a Palazzo dei Bruzi, ben accolto dal sindaco Giacomo Mancini, legati da un “feeling” di amicizia e stima, nella cui conversazione Mancini ne focalizzava l’aspetto di “Garante dello Stato e di uomo di Governo”.

Ma, l’immagine che rimane ancora impressa nella memoria di quella tarda sera del 7 febbraio 2001, è il momento in cui, terminata la cerimonia, il presidente Ciampi e la signora Franca dal terrazzamento della Biblioteca si affacciano rivolgendo lo sguardo sui cubi dell’Università e verso la vallata dei quartieri di Quattromiglia, Commenda e Roges, con sullo sfondo la città di Cosenza ed il suo centro storico.

«È bellissima questa vostra Università, e la biblioteca appena inaugurata è davvero splendida», commentò la signora Franca Ciampi. «Mettetevi subito al lavoro per completare questo meraviglioso disegno di campus universitario». Un disegno, che purtroppo ancora oggi rimane bloccato sulla collina di contrada Vermicelli. In quel frangente c’era vicino il dott. Aldo Bonifati, presidente della Bocoge, concessionaria per la realizzazione del progetto Gregotti, insieme al figlio Maurizio progettista dell’edificio della Biblioteca. 

Nello stringersi la mano in segno di saluto, il padre costruttore dell’Università della Calabria, Aldo Bonifati, pensò subito alla grande opportunità che l’Università aveva avuto nel mese di ottobre del 1998 dall’Unione Europea con un finanziamento di 600 miliardi, destinati al completamento delle opere strutturali previste dal progetto Gregotti non ancora realizzate, perduti a seguito di una campagna mediatica nazionale e locale e pressioni politiche esercitate proprio dal sindaco di Cosenza, Giacomo Mancini, che il ministro del Tesoro Ciampi, con propria lettera nel mese di dicembre del 1998, fece sapere al primo cittadino di città dei Bruzi, in risposta a una sua lettera, che nella legge finanziaria ed il relativo provvedimento collegato in fase di elaborazione non risultava alcun finanziamento a sostegno dell’Università della Calabria.

Una storia piena di rimpianti ancora oggi, soprattutto per il disinteresse che continua a registrarsi nel non utilizzare il programma europeo del Recovery fund per portare a compimento il progetto della grande unica città nella media valle del  Crati,  come pensato dai padri fondatori dell’Università della Calabria nel lontano 1971. (fb)

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