Site icon Calabria.Live

9 marzo: al lavoro il nuovo Consiglio regionale
ma il web istituzionale è fermo al 6 dicembre…

L'aula del Consiglio regionale della Calabria

di SANTO STRATI – Il calabrese perbene che il 26 gennaio scorso è andato a votare, scegliendo secondo il proprio convincimento o quasi, si chiede giustamente cosa è successo in Regione durante il mese di febbraio. Cos’hanno fatto i vecchi consiglieri, ormai ex, e cosa non hanno potuto fare i nuovi, perché non ancora insediati. Non è una domanda polemica, leziosa o retorica. Giustamente l’elettore che ha visto premiate le sue scelte o deluse le sue aspettative ha diritto di domandarsi se trenta giorni di forzata inattività non siano effettivamente troppi. Così come, lo stesso elettore si domanda, dopo il bell’exploit dei due assessori esempio di legalità e competenza, perché la Presidente Santelli impieghi tanto a indicare gli altri assessori.

La risposta che si può tentare di dare, scimmiottando una famosa battuta di Humphrey Bogart entrata nella storia, “è la politica, bellezza, e tu non puoi farci niente”. In realtà il vecchio Bogey, paladino della libertà di informare, si riferiva alla stampa e non alla politica, ma poco importa, il concetto è lo stesso. Però, mentre si può accettare – con riserva – tale irresistibile dichiarazione per il meccanismo di scelta degli assessori (le famose manovre di Palazzo esistono, eccome!) per la convocazione del Consiglio, un interregno di nullità che dura 42 giorni è difficile da digerire. Jole Santelli, comunque, in settimana presenterà la nuova Giunta, al completo, prima del 9, quando il nuovo Consiglio si insedierà ufficialmente e comincerà a lavorare…

Appare, però, intollerabile l’assenza di informazioni da Palazzo Campanella, nel caso il cittadino perbene decida di consultare il sito-portale del Consiglio regionale. Bene, vi risparmiamo la fatica che risulterebbe inutile e frustrante: l’ultima informazione utile risale alla convocazione del Consiglio del 6 dicembre (ripetiamo 6 dicembre) e non c’è traccia degli eletti che andranno a occupare gli scranni di Palazzo Campanella. Per conoscere gli bisogna andare sul sito-portale della Giunta, ma in nessuna parte del web del Consiglio è indicato né c’è un link che aiuti ad arrivarci subito. Questa è totale mancanza di rispetto per il contribuente che paga i cospicui stipendi di giornalisti e funzionari addetti e si ritrova un sito web inutile: diciamo la verità, questa cosa non si può digerire. E non è un problema di queste settimane, è un problema storico. Che, per correttezza, occorre dire, riguarda anche il sito-portale della Giunta: anche qui, nel passato, oltre alle “laudatio” continue sui viaggi e gli spostamenti (auto)promozionali del presidente e qualche (pur lodevole) iniziativa di qualche assessore, il calabrese che avesse voluto avere qualche riga “ufficiale” sugli eventi della sua terra avrebbe trovato il vuoto assoluto. Stesso discorso vale per i social, poco e male utilizzati, salvo le comunicazioni via twitter sul coronavirus di queste settimane. Su instagram l’ultimo post (una bellissima immagine dell’Arcomagno a San Nicola Arcella) risale a 20 settimane fa (ottobre 2019). E non parliamo di Facebook: se cercate la pagina ufficiale della Regione è misteriosamente scomparsa…

Per contro, bisogna, però,  rilevare che la nuova linea informativa adottata dalla Presidente Santelli risulta puntuale, asciutta e, per questa ragione, ancor più accettabile. Ma non risolve il problema. Il nuovo Presidente del Consiglio, ma crediamo tutta l’assemblea regionale, dovrebbe prendere di petto la questione comunicazione attraverso il web e i  social per instaurare un rapporto proficuo con i propri “governati”. È tutta la politica di informazione regionale che andrebbe messa in discussione e non si vengano ad avanzare subito richieste di ampliamento (personale ce n’è a sufficienza da far invidia a numerose storiche aziende editoriali che fanno miracoli con poche risorse), perché così com’è il prodotto digitale che viene messo a disposizione dei calabresi è inadeguato e di nessuna utilità.

La home page del portale della Giunta regionale della Calabria

Non serve a dare un’immagine positiva della Calabria nei confronti del forestiero che vorrebbe saperne di più, non brilla di efficienza nei confronti dei milioni di calabresi nel mondo che non trovano niente che possa far apprezzare il lavoro di presidente, consiglieri e assessori, non stimola meno che meno il turista curioso disponibile a farsi attrarre dalla regione. E qui si obietterà «sei in torto, mio caro, ci sono i portali turistici appositi promossi dalla Regione». E peggio mi sento, direbbe l’elettore già probabilmente pentito delle sue scelte. Non sappiamo a quali logiche di comunicazione rispondano i siti tematici dedicati ad attrarre turismo in Calabria. Ci fu – ricordiamo per chi lo avesse dimenticato – la penosa animazione promozionale (?) dei Bronzi voluta dal presidente Scopelliti (roba da vergognarsi in eterno), ma i nuovi portali del turismo dovrebbero offrire molto di più. Prendiamo Turiscalabria (appena rinnovato?) che non risulta indicato da nessuna parte nei portali di Consiglio e Giunta. Chi glielo dice al forestiero che il munifico nome del sito turistico calabrese da cercare è proprio questo? Oltre a un bel filmato muto, ha un po’ di informazioni sparse e permette persino agli anziani di pianificare il viaggio perfetto, ovvero 15/25 righe per località e via andare. L’estrema sintesi del web! Epperò è anche in inglese e in tedesco. E ci si arriva anche via Facebook (che almeno viene aggiornato di frequente). E questo sito dovrebbe attrarre milioni di turisti? Ci sia consentita una rassegnata perplessità.

La home page del portale Turiscalabria che dovrebbe promozionare l’offerta turistica

E se si pensa che sono costati bei quattrini ci si arrabbia di più. Qualcuno osserverà che forse alcuni siti sono stati realizzati in house  utilizzando risorse interne, ma subito corre l’obbligo di sfatare il mito del risparmio col “fatto in casa”. La realizzazione di un sito con finalità di informazione, di attrazione turistica, di promozione culturale, non è roba da affidare alle risorse interne (salvo che non ci siano professionalità inespresse) ma su cui è necessario investire, nella piena limpidezza dell’assegnazione degli incarichi, non tanto, ma tantissimo. Sarebbero soldi spesi bene, perché il cosiddetto feedback positivo che ne deriverebbe ripagherebbe largamente i costi.

Se si va a guardare quello che fanno le altre regioni in fatto di comunicazione web e attraverso i social, non c’è comunque da stare allegri e pieni di ammirazione ma questa non è una buona ragione per non cominciare a invertire la rotta, ovvero proporre modelli che gli altri possano invidiarci (e non sarebbe la prima volta). Perché la comunicazione istituzionale non è una cosa seria, è una cosa serissima e va curata con la massima diligenza, rivoluzionando le pigre abitudine di chi attualmente gestisce o cura le pagine istituzionali della Regione Calabria. E sarebbe anche una bella opportunità per testare le tante professionalità di giovani calabresi che del web hanno fatto una professione, con competenza ed entusiasmo, ma poca soddisfazione dal punto di vista economico in una terra poco attenta alle capacità locali.

Non se ne abbiano a male i colleghi degli uffici stampa regionali, ma il servizio che si offre ai calabresi è inadeguato. E non basterebbero decine di pagine per indicare (cattivi) esempi di assenza di informazione. Siccome a tutto c’è rimedio ci permettiamo di suggerire alla Presidente Santelli (che appare molto sensibile al problema reputazione) e al futuro Presidente del Consiglio di farci una seria riflessione e trovare le opportune soluzioni. Manca, alla base, l’idea stessa di comunicazione. Non toccherebbe a noi dirlo, ma – poiché non abbiamo alcun interesse al di fuori del bene della Calabria – lo scriviamo senza riserve. Il biglietto da visita istituzionale che il sito web dovrebbe costituire non può essere fatto col ciclostile (i giovani non sanno nemmeno cos’era: si stampavano i fogli parrocchiali e quelli studenteschi in grande economia, usando la macchina per scrivere e dei fogli incerati), ma dovrebbe essere su cartoncino lucido (passateci l’analogia) di ottima realizzazione, come quelli che si conservano perché tanto belli da guardare. Non si pretende che i giornalisti della Regione facciano i grafici o inventino soluzioni di design avanzato, loro devono fare comunicazione e informazione (e la sanno fare), ma occorre che ci sia coordinamento per riempire in modo intelligente e costante un portale di notizie utili e che interessano tutti i calabresi, da quelli dell’ultimo borgo di montagna ai nostri conterranei emigrati a Toronto, in Australia o in qualsiasi altra parte del mondo. La comunicazione deve diventare un pallino fisso per il nuovo Consiglio: è un nostro modesto consiglio che, siamo certi, qualche consenso tra i cittadini-elettori-contribuenti finirà per trovarlo. (s)

 

Exit mobile version