Regione Calabria e Accademia di belle arti insieme per realizzare una Galleria d’arte contemporanea

Realizzare una galleria d’arte contemporanea e, al contempo, ampliare le aule e i laboratori consentendo, così, agli studenti di poter studiare, operare, lavorare in spazi più grandi ed idonei. È quanto farà l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria grazie ai quattro immobili della Regione dati in comodato d’uso.

«Grazie all’impegno della vicepresidente Giusi Princi che ha fortemente sostenuto l’iniziativa,  oggi l’Accademia può contare su nuovi spazi – spiega il direttore della Scuola, Piero Sacchetti –. È stato deliberato ieri dalla Giunta Regionale, proprio a firma della Vicepresidente che detiene la delega al ramo,  un provvedimento importante per l’Accademia e che ha trovato la disponibilità nelle persone della dirigente Raffaella Starace e dell’architetto Francesco Germanò che ringrazio per aver svolto in maniera impeccabile l’iter procedurale affinché alcuni immobili di proprietà della Regione passassero all’Accademia».

«La vicepresidente – ha spiegato – ha sposato sin da subito, la mia iniziativa che, con un progetto di fattibilità presentato alla Regione, prevede la futura realizzazione di una galleria d’arte contemporanea con annessa biblioteca dedicata esclusivamente all’arte. Il tutto sarà realizzato nella periferia Nord della città, precisamente a Santa Caterina».

Il numero uno dell’Accademia nell’aggiungere anche che «un altro immobile sito in via Roma sarà adibito a segreteria per gli studenti e direzione amministrativa», non può che ribadire come questo «decentramento degli uffici consentirà di avere presso la sede attuale della Scuola, aule in più per la didattica che, in questo momento, dopo la nascita di due nuovi corsi di diploma e un terzo che si dovrebbe aggiungere quest’anno, sono venute meno».

«Il terzo immobile è un magazzino di circa 400 mq sito vicino alla sede dell’Accademia e diventerà un deposito per lo stoccaggio e la lavorazione  di materiali per la scenografia – ha concluso il direttore –. Il passo successivo, affinché si possano realizzare i nostri progetti è la richiesta al Mur (Ministero dell’istruzione e del merito) di fondi per la ristrutturazione. Ringraziamo la Regione Calabria per l’attenzione a noi rivolta e per l’egregio lavoro quotidiano nei confronti della comunità accademica e studentesca». (rrc)

Senese (Fenealuil): Non è stato fatto nessun censimento di ponti e viadotti

La segretaria generale di Feneauil Calabria, Maria Elena Senese, ha chiesto del censimento dei ponti e dei viadotti, annunciato nel 2021 dall’assessore regionale Catalfamo, ma di cui non si è più saputo nulla.

«Il progetto, pensato dopo il catastrofico crollo del ponte Morandi a Genova – ha spiegato Senese – che coinvolge l’intera rete viaria secondaria delle infrastrutture calabresi, è stato avviato dalla Giunta regionale con la delibera 207 del 23 luglio 2020, con uno stanziamento di 5 milioni di euro a valere sui fondi Pac 2014-2020».

«Successivamente, come si evince da note stampa ufficiali della Regione Calabria – ha continuato – è stato firmato un decreto del ministro delle Infrastrutture che prevede l’assegnazione di fondi pari a 1 miliardo e 150 milioni di euro alle Province e alle Città metropolitane per la messa in sicurezza dei ponti e viadotti esistenti e la realizzazione di nuovi ponti, in sostituzione di quelli esistenti con problemi strutturali di sicurezza. Tale provvedimento ha assegnato complessivamente alle province calabresi l’importo di 65.337.754,45 euro, così suddivisi: Catanzaro: 13.609.888,57; Città metropolitana di Reggio Calabria: 14.297.774,57; Cosenza: 17.544.681,72; Crotone: 8.827.883,89; Vibo Valentia: 11.057.525,70».

«Era stato anche fissato il cronoprogramma del progetto che, in fase previsionale – ha aggiunto – prevedeva entro dicembre 2021: attività di censimento, raccolta della documentazione esistente, la programmazione delle ispezioni visive, affidamento dei servizi (allestimenti di cantieri, fornitura dispositivi per ispezioni visive, supporto tecnico).  Entro giugno 2022 ancora: esecuzione delle ispezioni visive, redazione delle schede di difettosità, individuazione dei ponti da sottoporre ad ispezioni speciali e/o valutazioni accurate e di dettaglio. Entro il mese di dicembre 2022: determinazione della Classe di attenzione dei ponti gestiti dalle Province».

«A giugno 2023, poi – ha ricordato –. Programmazione di verifiche accurate su un campione di ponti in Classe di attenzione “Alta”, affidamento dei servizi per l’esecuzione di campagne di indagini conoscitive e, infine, a dicembre 2023: esecuzione di verifiche accurate su un campione di ponti in Classe di attenzione “Alta”. Ad oggi, però, di tutto questo non sono rimaste che le parole sprecate in conferenza stampa e le promesse fatte ai calabresi. Poco o nulla».

«Ai vertici della Cittadella regionale, a più riprese – ha concluso – abbiamo chiesto che fine abbia fatto il censimento di queste opere infrastrutturali che, dopo un primo clamore mediatico, pare essere sparito nei cassetti di una burocrazia distratta e insipiente. In Calabria è tempo di fare e non di annunciare. La nostra regione non può attendere, non può finire ingabbiata in una campagna elettorale senza fine, i calabresi pretendono che i loro problemi, dalla manutenzione delle infrastrutture viarie all’erogazione di qualsiasi tipo di servizio, vengano affrontati e risolti». (rcz)

Fp Cgil: Preoccupati per la stabilizzazione dei tecnici al Sud

Il segretario del comitato stabilizzazione “Tecnici del sud” Giancarlo Scarpelli, Paolo Veltri e Alessandra Baldari rispettivamente coordinatore regionale Fp Cgil Pnrr e segretario regionale Fp Cgil, hanno espresso preoccupazione per la stabilizzazione dei tecnici del Sud.

«Nel corso della visita in Calabria, come riportato dalla stampa, il ministro della PA, Paolo Zangrillo, ha dichiarato che si prevede nel corso del 2023 l’assunzione di 170 mila persone negli uffici pubblici. Zangrillo, ospite alla Cittadella di Catanzaro, sede della Regione Calabria, ha poi detto ai giornalisti: “Stiamo lavorando per far sì che chi decida di entrare in un’amministrazione comunale abbia poi la possibilità, se si comporta bene, se performa, di esser stabilizzato dopo 36 mesi. Insomma – ha rilevato Zangrillo – ci sono tutta una serie di iniziative che hanno proprio la finalità di accompagnare soprattutto gli Enti attuatori del Pnrr, che sono prevalente enti territoriali, non le amministrazioni centrali”».

«Sono notizie – hanno detto – che la Funzione Pubblica della Cgil Calabria accoglie con parziale soddisfazione, in una regione dove quasi il 50% dei Comuni si trova in condizione di dissesto o predissesto finanziario, in cui gli uffici tecnici si stanno svuotando di personale e competenza e dove è sempre più difficile garantire i livelli essenziali delle prestazioni nei confronti di cittadini e utenza, ma che ritiene ancora insufficienti se si tiene conto della debolezza degli organici fiaccati da anni di blocco del turn over e in vista degli attuali e prossimi pensionamenti che incideranno ancora sulla tenuta dei servizi».

«È stata introdotta, recentemente – si legge – una norma nel dl del 24 febbraio 2023, numero 14, tramite la legge 21 aprile 2023, numero 41 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale lo scorso 21 aprile), proposta dalla Fp Cgil, che autorizza gli enti locali destinatari del personale assunto a tempo determinato a seguito dei concorsi banditi dall’Agenzia per la
Coesione in attuazione di quanto disposto dall’articolo 1, comma 179 della legge 30 dicembre 2020 numero 178, a stabilizzare lo stesso personale dopo 24 mesi di servizio. Si prevede, inoltre, che sia svolto un colloquio selettivo oltre alla valutazione dell’attività lavorativa svolta, determinando infine che le stabilizzazioni così effettuate siano a valere delle facoltà assunzionali disponibili a legislazione vigente per gli Enti».

«Siamo fermamente convinti – hanno evidenziato – che non sia per nulla scontato, per quanto sia una grande opportunità dettata dal legislatore, il verificarsi delle condizioni oggettive e soggettive per avviare le dovute richieste di stabilizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori che possano finalmente vedere riconosciuta la valorizzazione del loro contributo e dell’attività lavorativa svolta in questi mesi a favore delle amministrazioni pubbliche presso cui prestano servizio. Il maggiore freno alla stabilizzazione dei vincitori del concorso Coesione 1 e 2 riguarderà però quei lavoratori di Comuni sottostanti la condizione giuridica di dissesto e predissesto e, soprattutto, condizionati, così come Regioni e Province, al rispetto dell’art. 33 del Dl n. 34 convertito con modificazioni dalla L. 28 giugno 2019, n. 58, secondo cui tutti gli Enti locali possono procedere ad assunzioni di personale a tempo indeterminato in coerenza con i piani triennali dei fabbisogno di personale solo rispettando parametri molto stringenti sui bilanci».

«Si evidenzia, quindi – continua la nota – la necessità di investire risorse finalizzate e storicizzate e di produrre normative in deroga agli attuali vincoli legislativi che, attesa la condizione economico finanziaria degli Enti calabresi e di conseguenza le loro capacità assunzionali, per rendere davvero possibile la stabilizzazione dei lavoratori assunti a tempo determinato per il conseguimento degli obiettivi del PNRR, dopo una selezione accurata, e che sarebbe assurdo perdere data la carenza acclarata di professionalità tecniche in tutti gli Enti che ne ha indebolito la capacità amministrativa».

«Esprime preoccupazione anche il “Comitato per la stabilizzazione dei Tecnici al Sud” – annuncia la nota – che subito dopo aver appreso le dichiarazioni rilasciate nella giornata del 22 maggio al ministro Zangrillo a Catanzaro, ha subito lanciato un “sondaggio” su scala nazionale tra i “tecnici al sud” impiegati a tempo “determinato” presso gli Enti Locali al Sud… tristemente noti per essere la gran parte o “in dissesto finanziario” o in “pre-dissesto”».

«Ebbene – afferma il segretario del Comitato avvocato Giancarlo Scarpelli – dai risultati del sondaggio emerge in maniera incontrovertibile che il 48,9 % degli Enti Locali dove sono impiegati i “tecnici al sud” a tutt’oggi, nonostante le parole rassicuranti del Ministro Zangrillo, non hanno programmato “alcuna stabilizzazione” dei funzionari precari impegnati nella messa a terra del Pnrr e – prosegue il segretario Scarpelli – il restante 43,9 % del campione ha risposto che gli “enti di assegnazione” hanno “promesso” una possibile stabilizzazione in data non definita».

«Pertanto – ha concluso Scarpelli  – che, rispetto alla norma introdotta da dl del 24 febbraio 2023, n. 14, tramutata in legge 21 aprile 2023, n. 41, nonostante le “parole rassicuranti” del Ministro Zangrillo ad oggi continua a non esserci alcuna “certezza”, per via della situazione finanziaria disastrosa in cui versano la maggior parte dei comuni al Sud… ed infatti non accenna ad arrestarsi l’emorragia, da tempo segnalata agli organi competenti, da parte di “moltissimi tecnici” inviati a supporto della P.A. Italiana, che preferiscono nettamente rivolgersi verso “lidi più sicuri”, lasciando posti a tempo determinato per dirigersi verso tipologie contrattuali più stabili (contratti di lavoro a tempo indeterminato)».

«Concludendo – chiude la nota –  per il Comitato per la Stabilizzazione dei Tecnici al Sud, se il Governo non vuole seriamente compromettere il rispetto dei “target” previsti dal Pnrr, farebbe bene “con somma urgenza” a studiare delle “soluzioni normative” più garantiste; solo in questo modo, infatti, i “tecnici al sud”, potranno valutare concretamente di portare a compimento il loro lavoro ed arrivare “sereni” alla conclusione dei loro contratti a termine». (rcz)

La Regione Calabria tra le eccellenze nazionali in tema di formazione del personale

La XXI edizione del Premio Filippo Basile, che si è svolta a Roma lo scorso 19 maggio, ha visto tra le amministrazioni premiate anche la Regione Calabria. Il premio riguarda due corsi di formazione organizzati dal Dirigente del Settore Sviluppo delle competenze, Sergio Tassone e dalla funzionaria responsabile dell’Ufficio Formazione del personale, Alessandra Magro.

Il premio, organizzato dall’Aif (Associazione Italiana Formatori) e rivolto a tutte le Pubbliche Amministrazioni (Ministeri, Enti pubblici, Regioni, Province, Comuni, Aziende sanitarie e ospedaliere, Camere di Commercio, Scuole, Università, etc.), si propone di premiare, valorizzare e diffondere le migliori esperienze formative realizzate dalle Pubbliche Amministrazioni, per lo sviluppo delle Risorse Umane e per il miglioramento concreto dei servizi offerti alla persona e ai cittadini.

A ritirare il premio Alessandra Magro e Marina Patrizia Petrolo, Direttore Generale del Dipartimento Organizzazione e Risorse Umane, in rappresentanza della Regione Calabria. Alla Regione Calabria sono stati conferiti i premi per 2 interventi formativi, destinati al personale interno all’Ente, in particolare: un Premio di Merito per il Corso di formazione sul Risparmio energetico (per la Sezione “Reti e Sistemi Formativi”) ed un Premio di Eccellenza per il Corso di formazione sulla lingua dei segni (per la Sezione “Processi e Progetti Formativi”).

Il Corso di formazione sul risparmio energetico, organizzato in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Catanzaro, ha offerto, con specifico taglio operativo, utili indicazioni sull’efficienza energetica in ufficio e il corretto utilizzo delle apparecchiature e dei diversi dispositivi (climatizzatori, ascensore, illuminazione, stampanti, etc.) per come prescritto dalla Circolare del Dipartimento della Funzione Pubblica.

Il Corso ha visto la partecipazione di oltre 200 dipendenti (ben 4 aule formative), non solo degli Uffici afferenti alla sede centrale di Catanzaro, ma anche le sedi periferiche di Cosenza e di Reggio Calabria, capillarizzando l’intervento su tutto il territorio regionale. Lo stesso percorso didattico è stato inserito anche nella formazione dei neoassunti nei Centri per l’Impiego che hanno preso servizio in questi giorni. Tra l’altro, dall’analisi dei dati forniti dal Dipartimento Economia e finanze e rilevati dalle bollette dei consumi elettrici in Cittadella Regionale, è risultato un effettivo risparmio nel periodo novembre 2022 – marzo 2023, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Il Corso di formazione sulla lingua dei segni, organizzato in collaborazione con l’Ente Nazionale per la protezione e l’assistenza dei Sordi, aveva l’obiettivo di far scoprire un nuovo mondo, spesso vicino ma invisibile, e far conoscere e promuovere la Lingua dei Segni e la Cultura dei Sordi: informare e sensibilizzare la società in generale o particolari contesti operativi e lavorativi sulle tematiche di base inerenti l’interazione e la comunicazione con le persone sorde e ai processi d’inclusione, approcciandosi agli aspetti specifici della sordità, con particolare attenzione a quelli sociali, linguistici e culturali.

Il percorso formativo è stato molto utile perché all’interno dell’Ente ci sono dei dipendenti che utilizzano la lingua dei segni ma che hanno notevoli difficoltà nella comunicazione con i colleghi, quindi il corso è servito ad avvicinare i dipendenti tra di loro: un importante primo passo verso l’inclusione attiva dei sordomuti. Corso particolarmente voluto dall’Assessore al Personale, Filippo Pietropaolo, che aveva consegnato personalmente gli attestati di partecipazione. (rcz)

Peste suina, Filcams Cgil chiede tavolo di confronto

Giuseppe Valentino, segretario generale di Filcams Cgil Calabria, e Valerio Romano, segretario generale Filcams Area Metropolitana di Reggio Calabria, hanno chiesto al presidente della Regione, Roberto Occhiuto, di convocare un tavolo per definire un protocollo straordinario di salute e sicurezza per il contenimento della peste suina.

Un protocollo che «permetta alle persone di lavorare – hanno detto – o, in alternativa, di avere dei sostegni e che soprattutto metta a disposizione dispositivi di protezione individuale che come denunciato sono completamente carenti».

I segretari, infatti, si son detti preoccupati dalle notizie relative alla diffusione della Peste Suina nel territorio Reggino: «siamo solidali con le comunità coinvolte per l’apprensione per la situazione di pericolo che pende sulla loro salute e sui danni potenziali all’economia del territorio».

«Sicuramente non aiuta in questo l’azione della Regione Calabria – hanno detto – che ha istituito una zona rossa senza tener conto di alcune situazioni che bene hanno fatto le guide alpine ed il Cai a sollevare, perché come è efficacemente raccontato nelle dichiarazioni pubbliche i lavoratori, il Turismo non è solo svago, per molti spesso invisibili ed ignorati, rappresenta il proprio lavoro e la propria stessa vita». (rcz)

Princi: Salone del Libro occasione per sensibilizzare a leggere

La vicepresidente della Regione, Giusi Princi, a termine del Salone del Libro di Torino, ha auspicato che «attraverso questa importante vetrina culturale si sia riusciti a sensibilizzare gli studenti sull’importanza della lettura, in una regione, la nostra, che con meno del 24% di lettori, si colloca all’ultimo posto nella classifica delle Regioni italiane, in una realtà nella quale quasi i due terzi degli under 18 non si sono mai accostati alla lettura di libri».

«Le istituzioni scolastiche – ha ribadito – hanno un ruolo determinante nella sensibilizzazione dei giovani alla lettura: la passione e l’amore per il leggere sono molto riconducibili all’efficacia dei metodi didattici e alla qualità dell’offerta educativa a scuola e nella comunità educante».

«Ho apprezzato molto – ha proseguito – una lodevole iniziativa finalizzata ad incentivare la riscoperta della bellezza della lettura nei ragazzi, che ha visto protagonista il professore di Lettere, Francesco Marmorato, del Convitto “Filangeri” di Vibo Valentia, il quale ha deciso di regalare per fine anno, a ciascuno dei suoi allievi di terza media, un libro quale migliore augurio per il prosieguo del loro corso di studi. L’iniziativa che rientra nella campagna progettuale, sposata dal collegio dei docenti dell’istituto di Vibo ‘Più Libri, Più Libri’, e che è anche legata al progetto di riscoperta della letteratura Calabrese, vuol educare i giovani alla lettura per formare i cittadini del domani. Rivolgo i complimenti, oltre al professor Marmorato, al dirigente scolastico Alberto Capria ed a tutto il collegio dei docenti del Convitto ‘Filangeri’ di Vibo Valentia».

«Conoscendo bene il mondo scolastico, sono certa che in Calabria siano tantissime le buone pratiche didattiche di sensibilizzazione e di accompagnamento alla lettura adottate dalle istituzioni scolastiche, l’impegno mio sarà quello di mettere a sistema, di divulgare quelle iniziative, assunte dai docenti, a sostegno della lettura e a beneficio della cultura e della formazione dei giovani. Impegno del presidente Occhiuto, mio e della Giunta – ha concluso la vicepresidente Princi – sarà quello di contrastare la povertà educativa investendo in progetti di inclusione, di formazione che vedano nel finanziamento di biblioteche scolastiche e territoriali opportunità per ridurre le disuguaglianze economico sociali ed educative che al momento determinano un gap tra la Calabria e il resto d’Italia». (rcz)

 

Maltempo, Occhiuto: Spopolamento montagne incide su manutenzione territorio

«Quello che è accaduto in Emilia Romagna è il frutto sia dei fenomeni avversi sempre più frequenti, che dimostrano l’incidenza del cambiamento climatico, sia dell’insufficienza di manutenzione del territorio, che non è dovuta soltanto a un’incapacità istituzionale ma anche al fatto che non c’è più la presenza dell’uomo in molti luoghi, nel senso che soprattutto nelle zone di montagna è in corso un forte spopolamento. E quando non c’è l’uomo non c’è neanche la manutenzione quotidiana del territorio». Lo ha detto Roberto Occhiuto, presidente della Regione Calabria, intervenendo ad “Agorá”, su Rai 3.

«In Calabria io sto supplendo a questo problema mettendo in campo la pulizia straordinaria dei fiumi e tante altre attività. Tra l’altro, la mia è una delle regioni d’Italia con una maggiore presenza di montagne e quindi monitoriamo continuamente il territorio. Ma ripeto, è più difficile fare queste operazioni di monitoraggio quando l’uomo non c’è più in quei luoghi», ha sottolineato il governatore Occhiuto.

Continua Occhiuto: «Nel merito della nomina del presidente Stefano Bonaccini a commissario della ricostruzione in Emilia Romagna dopo gli eventi alluvionali degli ultimi giorni, non ho difficoltà a dire che ha ragione Bonaccini: l’attività di ricostruzione deve essere svolta in sintonia con gli uffici della Regione. Ci sono procedure, adempimenti, nonché l’adeguamento della programmazione, che prevedono in maniera sostanziale un contributo importante da parte dell’amministrazione regionale. Allora, nominare come commissario della ricostruzione il presidente della Regione mi sembra la cosa più logica».

Sempre ad Agorà Occhiuto ha detto che «Peraltro, sarebbe un modello già applicato all’epoca della ricostruzione post-terremoto, che ha funzionato. È vero che gli eventi hanno interessato in maniera più importante l’Emilia Romagna, ma anche altre Regioni come le Marche e la Toscana. Quindi si tratta di capire come si può fare per nominare un commissario che si faccia carico della ricostruzione anche di altre Regioni. Il governo non ha bisogno dei miei consigli perché, anche per ammissione di Bonaccini, è intervenuto con grande tempestività e con un decreto che destina risorse importanti. Io però al posto del governo non avrei esitazioni a ritenere Bonaccini la persona giusta per occuparsi della ricostruzione nella sua Regione”, ha sottolineato il governatore calabrese.

Per il presidente della giunta regionale Roberto Occhiuto c’è anche tempo per fare un bilancio sulla Sanità. «Ieri il consiglio dei ministri ha approvato un decreto legge all’interno del quale è contenuta una norma fondamentale per il futuro della sanità calabrese – ha detto – Nell’ultimo anno abbiamo proceduto alla circolarizzazione e all’accertamento del debito sanitario della nostra Regione. Un lavoro titanico, riconosciutoci anche dal governo nazionale, che in pochi mesi ci ha consentito di fare ciò che per decenni non era mai stato fatto dai tanti commissari che si sono susseguiti alla guida della sanità calabrese. Oggi sappiamo che il nostro debito sanitario è di poco superiore agli 860 milioni di euro, e siamo nelle condizioni di azzerarlo e di poter ricominciare così a investire per la qualità dei servizi e delle cure. Per procedere a questa operazione è però necessario chiudere i bilanci del 2022 delle Aziende sanitarie provinciali e delle Aziende ospedaliere della nostra Regione. Un’operazione che grazie a quanto fatto siamo ora in grado di compiere. Ma per riuscirci le norme contabili prevedevano che dovessero essere approvati anche i bilanci degli anni precedenti il 2022. Operazione, quest’ultima, impossibile da compiersi in tempi ragionevoli e con i mezzi ordinari, in quanto per decenni alcune Asp e Ao hanno tenuto contabilità inattendibili spesso tramandate solo oralmente».

«Adesso – aggiunge Occhiuto – grazie al decreto approvato dal Cdm siamo autorizzati a deliberare il bilancio per il 2022 prescindendo dall’approvazione di quelli pregressi, per i quali ci è dato tempo sino al 31/12/2024 per la ricostruzione puntuale e la successiva adozione. Potremo finalmente tracciare una linea, metterci alle spalle il passato, e ripartire con investimenti, assunzioni, acquisti. Ringrazio il governo Meloni, il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, e in particolare il ministro della Salute, Orazio Schillaci, che ha dimostrato ancora una volta di avere grande fiducia nella Calabria e nel mio esecutivo regionale. Entro fine giugno tutte le Aziende sanitarie provinciali e tutte le Aziende ospedaliere avranno i bilanci in ordine, potremo finalmente voltare pagina, e programmare un nuovo inizio per la sanità della nostra Regione».

Denuncia di Tavernise (M5S) sui fondi europei: Dati impietosi, Calabria ultima

Il consigliere regionale e capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Campanella Davide Tavernise lancia l’allarme sui fondi europei.

«Il monitoraggio delle Politiche di coesione programmazione 2014–2020 del Mef, Ispettorato generale per i Rapporti finanziari con l’Unione europea sui fondi europei, parla chiaro – dice Tavernise – E cristallizza una Calabria all’ultimo posto in Italia, dietro tutte le altre regioni, anche meridionali, per quanto riguarda la capacità di programmazione e di spesa».

Continua il pentastellato: «Dati impietosi che ci danno l’esatta portata di un fallimento che coinvolge la politica che governa la Regione, incapace di programmare il futuro della Calabria, e travolge i nostri giovani, le nostre imprese, le nostre comunità. Le cifre che potremmo perdere sono da capogiro: entro il 31 dicembre 2023 dovrà essere certificata, infatti, una ulteriore spesa pari a circa 613 milioni di euro, che tendendo contro dell’attuale tasso di cofinanziamento corrisponde ad una spesa complessiva di 777 milioni di euro».

«La cosa più preoccupante sono gli assi di interesse che restano fuori dalla spesa dei fondi europei. Speso solo il 26% per l’Inclusione sociale, un misero 7,9% Inclusione Fse, il 41% per la Tutela e valorizzazione patrimonio ambientale e culturale, solo il 43% Efficienza energetica e mobilità sostenibile e il 37% promozione della ricerca e dell’innovazione. Interi settori, tra cui alcuni anche di particolare importanza visto il periodo storico, come quello che riguarda l’efficientamento energetico, abbandonati, bistrattati da una politica regionale che ancora non è riuscita a risolvere i problemi burocratici che rallentano la pubblicazione dei bandi dei fondi europei e il loro corretto e repentino svolgimento – conclude – Adesso, dopo oltre un anno dall’insediamento della nuova giunta, le parole di Occhiuto che avrebbe “voluto lasciare all’Italia una Calabria che non si aspetta”, risuonano vuote. Come le politiche che da Roma stanno interessando il mezzogiorno d’Italia». (rrc)

Fondi Ue: Minenna, 85% di quanto speso viene messa a terra dalla Regione

L’assessore regionale all’Ambiente, alle Partecipate, alla Programmazione unitaria e ai Progetti strategici, Marcello Minenna, è intervenuto in Consiglio regionale per relazionare in merito allo stato di attuazione della programmazione europea 2014-2020.

«Il Piano di Attuazione dei fondi comunitari calabrese – ha spiegato – è un piano che prevede, dal punto di vista finanziario, tre pilastri fondamentali – l’Europa per il 78,93%, lo Stato centrale per il 13,18% e la Regione per il 7,89% – ed è rivolto agli enti pubblici, alle imprese e alla collettività».

«Ha una dotazione totale 2,2 miliardi di euro – ha detto ancora – di cui la quota comunitaria è di 1,8 miliardi rispetto al quale, per conseguire il target previsto al 31.12.23, dovrà essere sostenuta una ulteriore spesa per 538 milioni di euro che, in virtù degli attuali tassi di co-finanziamento, corrisponde ad una spesa totale di oltre 680 milioni di euro».

«Ma il tema rilevante – ha proseguito  – sono alcune variabili che indicano la capacità di accelerazione del programma. Tra queste, le cosiddette operazioni sponda, in cui andiamo a rendicontare spese fatte da soggetti terzi rispetto all’ente Regione. Parliamo di risorse che non rappresentano la messa terra diretta dell’ente».

«Bene, su questo punto – ha detto ancora – la Regione ha fatto un gran lavoro: quando abbiamo ereditato il programma la logica era 15% di spesa diretta e 85% progetti sponda. Oggi siamo in una situazione, grazie al grande lavoro degli uffici e dato dagli indirizzi della Giunta, in cui quella proporzione si è addirittura invertita: 85% di spesa che viene messa a terra dalla Regione e 15% di spesa sponda. Ciò significa una spesa migliore e una capacità di governo delle decisioni che hanno impatto sul territorio. E non c’è dubbio che c’è stata anche un’importante accelerazione nell’ultimo anno fiscale».

«Questa inversione di spesa, inoltre – ha concluso – ci consente di migliorare la nostra capacità nella prossima programmazione. Io non ravviso dunque criticità nella realizzazione degli obiettivi del programma». (rrc)

La Calabria protagonista assoluto della 35esima edizione del Salone del Libro di Torino

È con migliaia di visitatori, oltre 300 scuole in presenza e da remoto, illustri personalità, che si chiude la 35esima edizione del Salone del Libro per la Regione Calabria.

Lo stand della Regione, infatti, è stato definito il migliore di tutta la fiera, caratterizzato dalla positiva aria di calabresità che ha saputo mostrare il volto di un territorio che, anche sul piano della cultura, sa esprimere tanto e sa farsi apprezzare per organizzazione, innovazione, qualità dei suoi scrittori e delle sue case editrici, sapientemente coordinati dal Sistema Bibliotecario Lametino.

«Il successo di pubblico ed il gradimento della critica per la partecipazione della Calabria a questa edizione del Salone del Libro di Torino – ha dichiarato il Presidente della Regione, Roberto Occhiuto – testimoniano il nuovo fermento, anche nel settore culturale, che vive la nostra regione. In tutti i settori stiamo mettendo in campo le migliori energie per rigenerare l’immagine di una terra meravigliosa e ricca di potenzialità, ma ancora poco sfruttate».

«A Torino siamo riusciti ad ottenere, anche quest’anno – ha detto ancora – numeri straordinari per partecipazione e qualità. Ringrazio dunque il vicepresidente Giusi Princi ed i Dipartimenti che l’hanno affiancata, per il gran lavoro profuso in questo prestigioso evento dell’editoria italiana e internazionale, realizzando un ampio successo sottolineato dal generale apprezzamento del pubblico e degli artisti presenti».

«Il grande apprezzamento riscontrato per il nostro stand e le annesse iniziative ci rendono profondamente orgogliosi del progetto di riscatto culturale della Regione fortemente voluto dal presidente Occhiuto – ha dichiarato Princi – che si è tradotto in un grande lavoro messo in campo dall’Assessorato e dal Dipartimento Istruzione e Cultura per cui ringrazio il Direttore Generale, Maria Francesca Gatto, il Dirigente di Settore, Ersilia Amatruda ed il personale tutto».

«La Calabria ha saputo offrire eventi di approfondimento e discussione in tutte le giornate della fiera, dando spazio anzitutto ai propri autori ed editori – ha aggiunto – ma talvolta prestandosi anche ad ospitare presentazioni non in programma da parte di giornalisti che di loro iniziativa hanno chiesto di usufruire dello stand calabrese, particolarmente attrattivo nella sua efficacia mista allo stile. È il caso per esempio di Enrico Mentana e di Dario Fabbri: una piacevole quanto inaspettata iniziativa, che è la perfetta cartina di tornasole di quanto la nostra Regione sia riuscita a farsi apprezzare, per location, logistica, risorse umane e produzione».

«Il Salone del libro chiude quindi i battenti con un bilancio che per la Calabria è stato da record – ha detto ancora – una edizione che ha destato quotidiani sold out, con molte persone costrette a stare in piedi nel corso delle presentazioni per la grande affluenza. Un dato questo che ha plasticamente restituito il gradimento generale, sia per i servizi offerti, sia per la qualità del programma presentato».

«Per dare centralità agli autori ed editori calabresi – ha concluso la vicepresidente Giusi Princi – con il direttore dell’Ufficio Scolastico regionale, Antonella Iunti, lavoreremo per diffondere nelle scuole le opere delle case editrici calabresi, proponendo un percorso che li inserisca nei curricula locali degli istituti». (rcz)