di LUIGI PUDDU – Mentre in Calabria, a Paravati, tutto è pronto per il Grande Raduno dei Gruppi di Preghiera che domenica si ritroveranno dopo tre anni di lontananza sulla tomba di Natuzza Evolo, il giorno prima, sabato 13 novembre in Sardegna il condirettore di Famiglia Cristiana presenterà il suo ultimo lavoro dedicato, appunto, a Natuzza Evolo.
Dopo l’inaugurazione con Tonino Oppes e Magdi Cristiano Allam, la quindicesima edizione del Premio Alziator presieduto da Maurizio Porcelli entra nel vivo sempre all’insegna della sicurezza e delle cautele secondo le disposizioni sanitarie ed il rispetto dei protocolli per la prevenzione del contagio da Covid-19. Sabato 13 novembre alle ore 17 presso l’auditorium della Chiesa di San Giuseppe in Via Enrico Toti, il cartellone del Premio propone un appuntamento d’eccezione con il condirettore di Famiglia Cristiana, prolifico scrittore di temi a carattere religioso e storico, ed il suo volume “Il Gesù di Natuzza”.
Luciano Regolo, giornalista di vaglia e autore di veri e propri best seller, presenterà il suo ultimo lavoro dedicato a Natuzza Evolo, pubblicato da San Paolo Edizioni, intervistato per l’occasione dal Presidente dell’Ordine dei Giornalisti della Sardegna Francesco Birocchi e dal famoso saggista sardo Gianni Garrucciu (famosissimo per le sue interviste al Presidente della Repubblica Francesco Cossiga), e per lunghissimi anni Capo della sede RAI di Sassari.
Regolo è uno esperto della storia straordinaria che ha visto protagonista la mistica di Paravati. Nella vicenda di Natuzza, si trovano colloqui mistici con santi, con Maria e con Gesù stesso. Un dialogo interiore durato una vita e raccolto in pagine che manifestano la semplicità di cuore della donna e la sua capacità di interpretare il senso profondo del vangelo e del messaggio cristiano. In questo libro, pubblicato nel 2019 anno in cui si celebrava il 10° anniversario dalla morte, Regolo ricostruisce e propone una vera e propria “cristologia” secondo Natuzza, così da offrire ai lettori, innanzitutto la certezza che il messaggio della mistica è perfettamente aderente a quello evangelico; e, dall’altra parte, offrendo uno sguardo nuovo, davvero “materno” sul Gesù della fede, di cui Natuzza si sentiva davvero – secondo quel che lei stessa fece comprendere – contemporaneamente figlia e madre. Di una mamma, infatti, provava i sentimenti nei confronti di Gesù. Una nuova prospettiva che introduce la Evolo nel novero dei grandi interpreti della teologia cristiana.
E l’incontro di sabato arriva come un’anteprima del grande raduno che si svolgerà il giorno seguente quando 15.000 pellegrini provenienti da tutto il mondo si ritroveranno, assieme al Vescovo di Mileto, don Attilio Nostro, nella spianata della piccola cittadina calabrese davanti alla grande Basilica realizzata di recente, su volere della stessa mistica, e ancora non aperta al culto, per onorare la tomba di Natuzza e assistere all’inizio del processo di canonizzazione che entro breve potrebbe portare il Vaticano a riconoscere la veggente amata dal popolo nella cerchia ristretta dei beati assicurando alle azioni in vita di Natuzza Evolo una natura spirituale inspiegabile alla scienza e alla razionalità che permea la quotidianità della vita dell’essere umano. (lpu)