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A Gerace si festeggia il Bicentenario della lingua greca

Gerace

Oggi la città di Gerace festeggia una ricorrenza importantissima: il bicentenario del riconoscimento della Lingua Greca e, in particolare, della lingua calabra.

Era il 1820 quando il tedesco Karl Witte rivelò al mondo l’esistenza di 12 villaggi dell’attuale Area Grecanica e, a Gerace, si è reso doveroso dover ricordare questa importante ricorrenza, perché è fondamentale ricordare al mondo dell’esistenza di un altro tipo di greco che non sia quello antico o moderno, ma quello di una parte di quella che fu la Magna Graecia, che pulsa, tutt’oggi, forte più che mai, grazie anche all’impegno di persone come Pasquale Casile, fine cultore della lingua greca e della lingua greca di Calabria sotto tutti i punti di vista, culturale, religioso, attività sociale, o di Enti, come l’Università per Stranieri “Dante Alighieri”, che ha proposto la creazione di una cattedra di lingua greco-calabra «per salvare una lingua che rischia l’estinzione».

Di particolare interesse, sopratutto per i rapporti umani e sociali, è la tavoletta pinakes che, nel corso della manifestazione, svolgerà un ruolo fondamentale: su questa tavoletta, realizzata dallo scultore Domenico Carteri, è stato inciso, in greco antico, il Giuramento del Bicentenario.

Il pinakes su cui è scritto Giuramento del Bicentenario

Dopo la lettura, infatti, è prevista la rottura dei pinakes e la consegna ai sindaci e alle Associazioni Culturali del symbolon, ossia ogni singolo frammento in coccio del giuramento scritto sulla lastra di terracotta spezzata, emblema del patto comunitario preso pubblicamente, con il fine di mantenere in vita la cultura e la lingua greco-calabra. Un gesto simbolico, che richiama l’uso di queste tavolette – custodite in vari musei -: esse regolavano la vita tra gli uomini.

Il Testo

Giuriamo
davanti a Persefone

e a tutti i nostri antenati
di mantenere viva la lingua greca di Calabria
e se non diciamo il vero
che la folgore di Zeus ci incenerisca

All’interno di questa importante cerimonia, ce ne sono altre: alle 18.30, il rito di benedizione del còlivo per il Santo Giovanni Crisostomo, impartito in lingua greca e greco-calabra da Padre Ikonomos Ilias Iaria Efimerios della chiesa ortodossa reggina. Dopo la distribuzione della còliva, la mostra ed esposizione delle sacre icone greche della dott.ssa Annamaria Celi, responsabile dell’insegnamento di Iconografia Comunità Ellenico dello Stretto (ME). A seguire, il giuramento su pinax locrese in terracotta, davanti ai Protogonèi – gli Antenati dei Greci di Calabria – e la rottura dei pinakes e consegna ai sindaci dei symbolon.

Alle 19.00, l’apertura ufficiale delle celebrazioni Bicentenario dal riconoscimento della lingua greca di Calabria 1820/2020 con l’esecuzione degli inni nazionali d’Italia e Grecia a cura della Banda Orchestrale “Paolo Savoia” diretta dal Maestro Cosimo Ascioti.

A seguire, i saluti istituzionali di Giuseppe Pizzimenti, sindaco di Gerace, di Nino Spirlì, vicepresidente della Regione Calabria e assessore ai Beni Culturali, Antonino Castorina, consigliere della Città Metropolitana di Reggio Calabria, di Demetrio Crucitti, direttore della sede di Rai Calabria, Pierpaolo Zavettieri, dell’Acag, del prof. Daniele Maceis, del Ceds, e di Pasquale Casile, Associazione Magna Grecia Pieve Emanuele. Poi, la messa a dimora dell’ulivo del Bicentenario offerto da Nino Sigilli, del Gruppo Kepos – Il giardino delle meraviglie.

A Piazza delle Tre Chiese, invece, sono stati installati diversi stand artigianali, con diversi laboratori per il pubblico.

Alle 20.00, visita agli stand eno-gastronomici: la cucina e il cibo della Calabria greca, che proporrà ai visitatori una incursione golosa nei saperi e nei sapori della civiltà culinaria greco-calabra con il menù della festa e altri prodotti gastronomici artigianali di rinomate aziende geracesi.

Alle 21.30, l’inno del Bicentenario: Sole che per tutto il mondo cammini eseguito da Paolo Sofia, mentre i ragazzi del Liceo Classico di Locri, guidati dalla prof.ssa Lucia Licciardello, entreranno in scena con Il vecchio e il nipote, racconto breve della tradizione orale in lingua greco-calabra.

La manifestazione si chiuderà con il concerto di Paolo Sofia. Presenta l’evento Katia Aiello, presidente dell’Associazione Italiana di Cultura Classica – delegazione di Locri. (rrc)

 

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