Mercoledì 4 agosto, al Castello di Squillace, alle 19, la presentazione dei risultati del progetto In-Ruins, a cura di Maria Luigia Gioffre, Nicola Guastamacchia, Dobroslawa Nowak e Nicola Nitido.
In-Ruins è una residenza d’artista che combina residenze d’arte, conferenze, simposi e ricerca estetica, e che si propone di creare spazi di incontro tra paesaggi archeologici e pratiche d’arte contemporanea, generando una nuova archeologia della cultura mediterranea. Il progetto, esplorando modalità di incontro tra la fluidità e frammentarietà del mondo contemporaneo digitale e le rovine “intoccabili” e “sacre”, vuole svelare nuovi modi di guardare l’archeologia, invitando artisti e professionisti della cultura a collaborare all’interno di un quadro interdisciplinare, favorendo lo scambio orizzontale e le connessioni tra discipline e idee.
Sin dal principio, alla residenza In-ruins associa anche numerose altre attività: mostre, una serie di talk dedicati ad artisti contemporanei internazionali che dialogano ed affrontano la questione dell’archeologia nella cultura contemporanea, ed un attivo percorso di ricerca condivisa basato su seminari ed incontri online sempre attinenti alla sua mission esplorativa.
Le residenze ed i progetti In-ruins si svolgono in siti archeologici del meridione ed hanno visto nel Parco Archeologico di Scolacium, a Roccelletta di Borgia (CZ), il primo luogo di riferimento per le passate iniziative: artisti provenienti da tutto il mondo sono stati ospitati per ricerche mirate e pratiche artistiche da svolgere in uno dei siti più importanti e suggestivi del Mediterraneo.
Nell’estate del 2021, prende forma la seconda edizione della residenza, in un altro luogo che con il suo omonimo golfo è da sempre al centro delle rotte mediterranee, il borgo di Squillace. I luoghi prescelti per le attività sono il Castello Normanno, edificato nel 1044 sulle rovine dell’antico monastero di Cassiodoro, Palazzo Pepe, uno tra i massimi esempi di architettura gentilizia della zona, e la Chiesetta Gotica di Santa Maria della Pietà, risalente ad epoca sveva.
Luoghi altrimenti immobili e soffocati dalla loro stessa storia, divengono così cuore di esperienze vive di convivenza, condivisione di spazi e generazione di processi artistici radicati nel presente; tra gli ospiti, gli artisti Itamar Gov (Israele), Anna Ill (Spagna), Emii Alrai (Regno Unito), Martyna Benedyka (Polonia) e il duo italiano Ceresoli Cosco. (rcz)