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A Squillace si celebra la giornata mondiale per la distruzione delle armi

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Di SALVATORE MONGIARDOLa Calabria non ha mai fatto guerra a nessuno, ma ha subìto venti occupazioni e dominazioni  straniere: 1, Alessandro il Molosso, re d’Epiro; 2, Pirro con gli elefanti; 3, i Bruzi; 4, i Siracusani con  Dionisio; 5, Annibale, acquartierato nei pressi della Roccelletta di Squillace; 6, Spartaco con gli  schiavi; 7, i Romani; 8, Alarico con i Goti; 9, i Longobardi; 10, gli Arabi; 11, i Bizantini; 12, i Normanni;  13, gli Svevi; 14, gli Angioini; 15, gli Aragonesi; 16, gli Spagnoli; 17, i Borboni; 18, i Francesi; 19, gli  Austriaci; 20, i Piemontesi.

L’archeologia dimostra che, prima dell’arrivo dei coloni greci, i popoli  della Calabria ignoravano armi e guerre. Fin dal 2016, la Nuova Scuola Pitagorica ha celebrato una  giornata per la distruzione di tutte le armi, manifestazione che dal 2022 si svolge a Squillace su  impulso del Centro Studi Prima Italia e della locale Amministrazione comunale.  

Abbiamo scelto, come emblema della giornata, un’incudine sulla quale un maglio spezza le armi e noi spezzeremo armi di plastica, mentre chiediamo la distruzione delle armi vere.

Il programma prevede interventi e riflessioni, pensieri in musica a cura di Nicola Squillace. Inni alla Pace a cura degli alunni dell’IC Cassiodoro di Squillace, seguito dalla distruzione simbolica di armi giocattolo.

Più un sogno sembra impossibile, più è destinato a realizzarsi: un’umanità libera da guerre,  stragi e armi è il grande sogno che si realizzerà partendo proprio dalla Calabria, la terra dove vissero  popoli di pace, dei quali noi siamo i discendenti. (sm)

 

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