20 luglio – Dove poteva svolgersi il convegno “Gente in Aspromonte” se non ad Africo? Nel cuore dell’Aspromonte, cos’ caro ad Alvaro, pluricelebrato da Gioacchino Criaco. Questa tre giorni di incontri culturali – voluta dalla Giunta Regionale e dal presidente Mario Oliverio – vuole offrire una nuova narrazione della Calabria. Si sono ritrovati intellettuali, scrittori, editori nel rifugio Carrà, a poca distanza dalle rovine del vecchio paese abbandonato, per parlare delle problematiche, dei cambiamenti futuri e in corso, delle cose positive di una regione che cerca il suo riscatto, la sua crescita anche e soprattutto attraverso letteratura, cinema e giornalismo. E attraverso i suoi intellettuali, gente di Calabria in grado di stimolare il cambiamento, di creare attenzione, di ergersi a modello positivo di una terra che ancora mille storie da raccontare.
Un confronto aperto – in uno spazio di discussione delimitato da un querceto – a chi voglia portare il proprio contributo intellettuale e di esperienza, che assume il simbolo, la sua suggestione, nella sua intestazione, del titolo del libro del grande Corrado Alvaro, tra gli autori ed intellettuali più importanti dell’Italia. Una Calabria, dunque, raccontata, ma della quale, ancora, sentire parlare attraverso le voci di quanti, scrittori, registi, giornalisti, tra gli altri, cogliendone percezioni, immagini, suoni, possono offrire stimoli, pensiero, così come testimonianze di una realtà che sta cambiando, che cambia. Un cambiamento che si intravede nel nuovo risveglio della sua letteratura, che rivela una rinnovata vivacità culturale, e nell’attenzione dei media nazionali ed esteri non più solo per episodi di ‘ndrangheta e malaffare, ma per la positività delle sue risorse naturali, artistiche, eno-gastronomiche, culturali. La cultura è la risorsa principe. attraverso di essa si rivitalizza il turismo, si creano condizioni di crescita e sviluppo per i giovani che vogliono restare nella propria terra, si favoriscono gli investimenti. Già, perché più cultura equivale a meno malaffare e meno tentazioni per i giovani senza lavoro di avvicinarsi a facili occasioni malandrine.
Cinque, i workshop in programma per l’iniziativa che si chiuderà nella mattina di domani con un intervento del presidente della Regione Mario Oliverio: ieri il confronto su “Scrittori calabresi e la Calabria raccontata” e su “Il ruolo dell’editoria calabrese”; oggi “La Calabria nel cinema” e “Il ruolo della Film Commission”; si chiuderà domani con “La Calabria nell’informazione”.
A dare avvio alla serie di incontri, per la Regione, presenti il vicepresidente Francesco Russo, l’assessore Franco Rossi e il consigliere regionale Sebi Romeo, è stata l’assessore alla Cultura Maria Francesca Corigliano, dopo i saluti del sindaco di Africo Francesco Bruzzaniti, del presidente del Parco dell’Aspromonte Giuseppe Bombino, rappresentanti delle due istituzioni che hanno dato collaborazione a “Gente in Aspromonte” ed ancora dei sindaci di Bova, Santo Casile e di Roghudi, Pierpaolo Zavettieri.
«Oggi siamo tutti gente in Aspromonte, ognuno con il proprio punto di vista, maturato all’interno o all’esterno della Calabria, ma disposti ad accogliere la posizione dell’altro, nel confronto. Siamo ad Africo – ha detto la Corigliano – luogo simbolico, che nella nostra intenzione è oggi crocevia del pensiero meridiano, in cui ripensare consapevolezze e visioni. Non ci sentiamo avviliti dalla tendenza a rappresentare in senso negativo la Calabria, assecondando pregiudizi. Siamo convinti che, per sconfiggerli, le ragioni debbano essere trovate all’interno, in noi. Ecco dunque il confronto, la sua necessità. Siamo un popolo abituato a subire, abbiamo cicatrici come quella dell’emigrazione, portiamo il marchio della ‘ndrangheta. Occorre reagire e riappropriarsi della nostra vera identità. C’è una Calabria nuova e da raccontare – ha proseguito la delegata regionale alla cultura -. In questa direzione va la visione del presidente Oliverio, che sta portando risultati. Ci sono state accelerazioni, parlano fatti e scelte. La Calabria ha imboccato la strada del progresso e della crescita puntando su turismo, cultura, infrastrutture, sul non lasciare nessuno indietro sulla strada dei saperi, attraverso una attenzione concreta alle università ed ai giovani che in esse si formano. La Calabria- ha detto ancora l’assessore Corigliano – va vista come oggetto di un amore possibile da restituire non ai calabresi ma al mondo, come terra di pensiero, di azione, terra di uomini e donne onesti e capaci che vanno incontrati con sguardo libero. Per questo, la valorizzazione della storia, delle storie. Ma anche la visione ed una azione come quella del presidente Oliverio – ha sottolineato – che è culturale, di chi recupera i borghi affinché non diventino non luoghi, di chi ha investito sui porti, recuperandone anche il significato di crocevia di cultura. È la regione che pensa alle biblioteche, che vuole sollecitare spirito critico nei giovani. È una Calabria rinnovata che investe sui beni culturali, che ha risultati inediti nel turismo. Continueremo ad investire perché ci possa essere, da parte dei calabresi, la piena consapevolezza della propria identità perché mai più un calabrese debba vergognarsi di esserlo, come troppe volte successo. Questo l’obiettivo. Maturiamo una forte identità e rendiamo la Calabria degna di essere guardata con gli occhi giusti.
«Il tema della narrazione – ha detto il vicepresidente Russo – viene fuori in maniera pressante, non solo in Calabria, tanto da venire segnalata l’esigenza di una nuova narrazione in Europa. Questo incontro, l’esigenza di vederci, è una sperimentazione lontana dagli incontri paludati: è un fatto particolarmente importante lo stare insieme, in questo spazio, lettori, scrittori, editori, la Regione. La letteratura sulla Calabria parla oggi una lingua importante, il romanzo che viene dalla Calabria si colloca a confronto di quello che viene da tutto il bacino del Mediterraneo, dai suoi tanti autori; una struttura nuova che permette di leggere più che come in un saggio. La presenza oggi è importante come l’occasione che ha fornito tantissimi spunti, dai quali cercheremo di prendere più che possibile.»
Ampia, nella giornata, la discussione che, ruotando attorno ai temi scelti ha prevalentemente posto la questione se ci siano le condizioni, i fatti, dunque, per raccontare, in maniera differente, la Calabria e se questa nuova narrazione possa servire a superare i pregiudizi, di cui l’Aspromonte stesso è metafora. Una discussione avviata e non conclusa poiché pronta da accogliere ulteriori contributi, critica, vera, proficua, densa di proposte che ha quale primo dato evidenziato l’interessante stagione della letteratura calabrese, un intreccio felice di linguaggi, le molte voci che raccontano, buoni libri. Su questo, le riflessioni approfondite, gli apporti di Mimmo Gangemi, Anna Rosa Macrì, Maria Franco, Gianfrancesco Turano; Giuseppe Aloe; Carlo Macrì, Cataldo Perri, Santo Gioffrè, Walter Pellegrino, Paride Leporace, Filippo Veltri, Domenico Darà, Vincenzo De Angelis, Armando Vitale, Ettore Castagna, Nicola Fiorita, Alfredo Sprovieri, Olimpio Talarico, Franco Arcidiaco, Luigi Franco, Felice Foresta. Una discussione importante avviata e non conclusa, critica, sentita, proficua, densa di proposte che ha tuttavia quale primo dato evidenziato una stagione interessante della letteratura calabrese, che può contribuire, appunto, alla “nuova narrazione”. (rrc)