Il 38,5% dei calabresi spenderà 95 euro ai saldi estivi, che prenderanno il via oggi. È quanto è emerso dall’analisi di Confcommercio Calabria, evidenziando come il 16,1% spenderà una cifra compresa tra i 200 e 250 euro, mentre il 51,5% delle famiglie spenderà circa 200 euro.
Dati che, per Confcommercio, sono in linea con i dati nazionali, evidenziando come «tra le imprese del settore c’è cauto ottimismo circa l’andamento di questa stagione di vendite estive. La novità di quest’anno è l’applicazione dal 1° luglio del nuovo Codice del Consumo che modifica le norme su sconti, promozioni, liquidazioni e saldi ed introduce per la prima volta una regolamentazione anche delle vendite online».
«Questa stagione di saldi estivi è caratterizzata da diverse novità – ha spiegato Maria Santagada, direttrice di Confcommercio Calabria –. In primis per la prima volta in tutte le Regioni italiane (eccetto la provincia di Bolzano) i saldi partono contemporaneamente nella stessa data evitando così un’inutile concorrenza tra territori. In secondo luogo dal primo luglio sono entrate in vigore le nuove regole del codice del consumo che riguardano saldi, promozioni e tanto altro».
«Tra questo, ad esempio – ha aggiunto – il fatto che in caso di sconto ogni venditore dovrà indicare il doppio prezzo: quello ribassato e quello praticato nei 30 giorni precedenti (e non il prezzo originale della merce, se diverso). Dal punto di vista delle vendite saranno saldi importanti per i consumatori che potranno acquistare articoli di moda a prezzi molto convenienti e rinnovare il guardaroba estivo con nuovi colori, modelli e tendenze che corrispondono ad una voglia di socialità e d’innovazione».
«Anche in quest’occasione i negozi di moda contribuiranno in maniera sostanziale al contenimento dei prezzi e, di conseguenza, dell’inflazione. Ci aspettiamo una crescita delle vendite di circa il 5% rispetto al 2022» ha concluso la direttrice Santagada.
«Il 90% degli intervistati – ha rilevato Confcommercio – ha dichiarato che ritiene i saldi ancora molto utili, sintomo che nonostante le varie attività promozionali fatte nel corso dell’anno, i saldi continuano a rivestire un ruolo particolare nelle occasioni di acquisto dei calabresi. In particolare, in particolare il 35,5% ritiene che i saldi siano molto utili e solo il 3,1% ritiene che siano poco utili».
«Per quel che riguarda la tipologia di prodotti acquistati – si legge – si confermano oggetto di interesse delle famiglie calabresi prevalentemente i capi di abbigliamento (93,5%) seguiti dalle calzature (83,9%), dagli articoli per la casa (22,6%), dalla pelletteria (9,7%) e dagli articoli di elettronica (9,7%)».
«Con riferimento al tasso di sconto applicato – continua Confcommercio – si prevede che oltre il 70% delle imprese applicherà in partenza un ribasso sugli articoli che va dal 30% ad oltre il 50% per poi crescere nella seconda metà di luglio (arrivando fino al 70%)».
Come di consueto Confcommercio ricorda le regole di base per saldi chiari e trasparenti.
Per quanto riguarda i cambi, la possibilità è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante. Tuttavia, se il prodotto è danneggiato o non conforme (ex artt. 130 e ss. d.lgs. 6 settembre 2005, n. 206, codice del consumo e successive modificazioni) scatta l’obbligo per il negoziante di: riparazione o sostituzione, entro un congruo periodo di tempo e, nel caso ciò risulti impossibile o se i costi che il venditore dovrebbe sostenere siano sproporzionati: riduzione del prezzo pagato restituzione del prezzo pagato. Il compratore è tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto (entro due anni).
Non c’è l’obbligo della prova dei cambi, in quanto è a discrezione del commerciante. Tra l’altro non c’è più l’obbligo di indossare la mascherina nei camerini né di disinfettarsi le mani prima della prova del capo d’abbigliamento.
I capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento, se non venduti entro un certo periodo di tempo. Vige, poi, l’obbligo di indicare il prezzo normale di vendita (che, in base al D.lgs 26/2023, è il prezzo più basso applicato alle generalità dei consumatori nei trenta giorni precedenti l’avvio dei saldi), lo sconto e il prezzo finale.
In caso di modifiche e/o adattamenti sartoriali alle esigenze della clientela (es. orli, maniche, asole) il costo è a carico del cliente, salvo diversa pattuizione. Va data preventiva informazione al cliente.
Le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante. Dal 30 giugno 2022 per chi non accetta pagamenti con bancomat e carta di credito (ex art. 18 del decreto legge n. 36 del 30 aprile 2022) scatteranno le sanzioni (pari ad una quota fissa di 30 euro cui va aggiunta una quota pari al 4% del valore della transazione rifiutata). (rcz)