Il presidente di Unindustria Calabria, Aldo Ferrara, ha ribadito che «da settimane, Confindustria fa sentire la sua voce circa l’assoluta inadeguatezza della riforma di un provvedimento importante come quello del Patent box».
Si tratta di un provvedimento «che nella sua formula originaria – ha spiegato Ferrara – a stimolato investimenti in ricerca e nella realizzazione di brevetti, ma che con il maxiemendamento al disegno di legge di bilancio presentato ieri in Commissione Bilancio al Senato, rischia di diventare una contraddizione: da un lato la volontà del Governo di incrementare le risorse sugli incentivi per ricerca e sviluppo, e dall’altro la sua decisione di smantellare uno strumento, il Patent box, che potrebbe stimolare maggiormente le imprese in questa direzione».
«Pur con le sue imperfezioni – continua Ferrara – è stato, in questi anni, uno strumento di politica industriale che, attraverso una parziale detassazione del reddito derivante dall’utilizzo diretto e indiretto di beni intangibili, ha offerto nuove opportunità di crescita per le aziende e per il Paese e che si è dimostrato essere uno strumento adeguato al suo obiettivo, ossia colmare un evidente gap competitivo rispetto agli altri Paesi in materia di R&S riportando in Italia proprietà intellettuale, con annesso il valore aggiunto generato nel corso degli anni ed il relativo gettito fiscale».
«Negli ultimi anni – ha proseguito – le imprese italiane, soprattutto PMI, anche grazie anche al patent box, hanno preso una maggiore consapevolezza del valore dei propri asset immateriali, hanno rafforzato le strategie di investimento in R&S e nella tutela dei risultati di questi investimenti».
«Oggi – ha concluso il Presidente degli industriali calabresi – tutto questo, proprio in un momento così cruciale per la nostra economia, rischia di disperdersi. Il nostro auspicio è che il Governo ritorni sui suoi passi». (rrm)