Il parco verde antistante la scuola dell’infanzia “San Filippo Neri” di Gioia Tauro porta il nome di Luigi Ioculano, medico ucciso dalla ‘ndrangheta 25 anni fa. Alla cerimonia, in rappresentanza della Regione, l’assessore regionale Giovanni Calabrese, sottolineando come «a 25 anni dal barbaro omicidio del medico gioiese Luigi Ioculano, come Regione Calabria esprimiamo la vicinanza alla famiglia, che ha dovuto sopportare un dolore così profondo, e il plauso all’Amministrazione comunale di Gioia Tauro che, con l’intitolazione di questa mattina, vuole ricordare il sacrificio delle vittime innocenti della ‘ndrangheta e continuare a ‘svegliare le coscienze’ con l’iniziativa ‘Toponomastica della legalità’ che prevede l’intestazione di altre vie e piazze durante l’anno scolastico».
«E proprio oggi – ha proseguito – con i giovani, dai più piccoli ai più grandi, è fondamentale vivere questa giornata non solo nel ricordo ma principalmente per far conoscere chi era l’uomo e il professionista Luigi Ioculano. È importante ricordare quanto conoscere. Conoscere chi era il medico e per ciò che si batteva. Ioculano era un professionista che si occupava della vita pubblica, uno di quei cittadini attivi che non si piegava, lottava anche in solitudine a difesa dei diritti e denunciava le ingiustizie e le sopraffazioni. La sua morte, come quella di altre vittime innocenti di ‘ndrangheta non è stata vana, ma quel ‘risveglio di coscienze’ deve esserci e non solo a parole».
«Oggi, il destino ha voluto, che mentre siamo qui a ricordare il sacrificio di un uomo – ha detto ancora – abbiamo notizia della morte di uno dei più potenti criminali, Matteo Messina Denaro. Nessun perdono per chi ha agito con crudeltà e colpevole di orribili omicidi, fautore di stragi e collusioni che hanno annichilito uomini e donne oneste. Lui che con la sua spietatezza ha manipolato operazioni terrificanti e sanguinose creando attorno a lui un sistema che ha causato vittime innocenti, costruendo attorno a lui un modus operandi che ha determinato per molti aspetti la storia del nostro Paese e la vita di molte persone innocenti. Ma noi, oggi, dobbiamo rimarcare e dire grazie ai tanti esempi di legalità che sono con noi».
«Oggi è una giornata che i giovani vivono in festa – ha aggiunto –. La festa è per la libertà di pensiero e di espressione, la festa dell’intitolazione è la festa di una città che non si piega, di una città che reagisce e non si spaventa. E così dobbiamo fare tutti in ogni angolo della nostra Calabria. Come a gran voce sta “urlando” l’imprenditore Antonino De Masi».
«Viviamo in contesti in cui si è normalizzato il male – ha detto ancora Calabrese – ci siamo assuefatti al potere criminale, restando impassibili e non reagendo”. Sono parole forti, di sconforto, di un uomo “privato della libertà di agire e di vivere”. Queste parole racchiudono il suo stato d’animo che non dovrà essere più, mai più, umiliato. Non dovremmo, miei cari ragazzi, Istituzioni, ritrovarci a “ricordare”. Non li vogliamo gli eroi».
«Vogliamo cittadini liberi di poter lavorare nella propria terra – ha sottolineato – senza piegarsi alla ‘ndrangheta, senza piegarsi all’usura, al malaffare. Per questo, per come già anticipato dal Governo Occhiuto e dal Presidente del Consiglio Regionale Filippo Mancuso, come Regione Calabria siamo pronti a valutare una proposta di legge che possa prevedere agevolazioni, attraverso delle misure premiali nelle gare pubbliche, agli imprenditori, alle imprese, che hanno subito attentati per come proposto dall’imprenditore Antonino De Masi di Rizziconi, che con coraggio e determinazione non ha piegato la testa e si è ribellato ai potenti clan della piana di Gioia Tauro».
«Siamo e saremo sempre dalla parte di chi denuncia – ha concluso – di chi coraggiosamente scrive e denuncia il potere mafioso, chi non si piega ma alza la testa. Oggi alziamo tutti la testa e denunciamo ogni forma di ingiustizia. Non voltiamoci dall’altra parte di fronte all’arroganza». (rrc)