I Calabresi nel mondo sono una straordinaria risorsa di promozione e di mantenimento delle tradizioni e della cultura della regione. Purtroppo, nonostante siano abbondantemente trascorsi i mesi previsti dal rinnovo del Consiglio regionale per la nomina dei nuovi consultori, la Giunta regionale e la Presidente Jole Santelli sembrano intenzionati a ignorare i calabresi che vivono fuori e che, invece, vorrebbero essere partecipi e protagonisti della crescita e dello sviluppo della loro terra.
Il presidente della Federazione dei Circoli calabresi italiani, Salvatore Tolomeo, ha inviato a Calabria.Live una lettera che non nasconde l’amarezza e la profonda delusione per questa mancanza di sensibilità da parte della Santelli e dei suoi assessori. Probabilmente, lo scandalo della Fondazione dei calabresi nel mondo (che approda in tribunale nel prossimo ottobre) ha trasformato un’opportunità in una fastidiosa incombenza da tenere lontana. Ma la Fondazione (chiusa, nonostante abbia richiesto altre risorse finanziarie per la liquidazione) è stata un’esperienza negativa, sicuramente da dimenticare, ma non per questo si deve “buttare l’acqua sporca con il bambino dentro”, come dice un vecchio detto azzeccatissimo per l’occasione. Si ricostruisca, dunque, un percorso inedito e originale, per la valorizzazione delle realtà dei calabresi presenti in ogni angolo del mondo e si utilizzino i migliori e più illustri rappresentanti della nostra gente che vivono fuori della Calabria quali formidabili testimonial di una terra orgogliosa e seria, capace di formare alte personalità in tutti i campi. Gli esempi sono talmente tanti che c’è solo l’imbarazzo della scelta e servirebbero pagine e pagine per elencare i calabresi che portano e hanno portato lustro alla propria terra. Basti per tutti il Premio Nobel Renato Dulbecco (di Catanzaro), a capofila di un elenco lunghissimo, di figli illustri di cui la Calabria va orgogliosamente fierissima.
«Caro Direttore, – scrive Salvatore Tolomeo, presidente della Federazione italiana dei Circoli calabresi – dopo 3 mesi di paziente attesa fiduciosa delle rassicurazioni che a tutti i livelli ci venivano forniti su recupero del Bilancio Regionale quasi soppresso il 30 aprile scorso e destinato a mantenere il funzionamento della Consulta dei Calabresi nel Mondo, dobbiamo tornare su questa triste vicenda che sa di raggiro politico o di desiderio sempre politico di tagliare per sempre ogni rapporto istituzionale tra la Regione Calabria e le comunità dei Calabresi fuori Regione in Italia e all’Estero.
«Sorprende intanto che la Presidente Santelli abbia deciso, caparbiamente, di non tenere in considerazione alcun appello a lei indirizzato dalla Federazione Italiana, dagli Stati Uniti, dall’Australia, da Consiglieri Regionali e dai Deputati Laura Garavini e Nicola Carè, tutti univoci nel chiedere la continuità, per il suo valore sociale ma anche economico a favore della Calabria, della Consulta.
«Riteniamo che con altrettanto disinteresse risponderà all’interpellanza consiliare sul mancato rispetto dell’art.13 dela L.R. 8 del 26/4/2018, che la obbliga a nominare la nuova Consulta per il suo quinquennio di Presidenza entro 30 giorni dal suo insediamento e quindi entro l’8 marzo 2020. Finora non è stato neanche diramato l’invito alle Associazioni nel Mondo a segnalare i nominativi per formare l’elenco dei Consultori.
«È strano che si avventuri in nomine di dubbia legittimità in altri Settori sia pure importanti e non dedichi 1 minuto a disporre la regolare applicazione di una legge che non lascia ombre di legittimità.
«Ne abbiamo preso atto, con amara rassegnazione, ma da Calabresi che ovunque e sempre desideriamo mantenere valori di calabresità e orgoglio delle origini, abbiamo organizzato on line una rete di interconnessione tra i Consultori che ha visto il suo epilogo lunedì 17 agosto quando, tra i tanti partecipanti di varie nazionalità, è stato deciso di impedire la fine di una storia dell’emigrazione che ha visto i Calabresi protagonisti fin dai primi del Novecento e ancora oggi in forme diverse e moderne che ha generato la presenza in ogni parte del Mondo e in Italia di comunità di cittadini di origini calabrese.
«Ancora non lo ha fatto la Santelli per il suo silenzio, ma ogni Presidente del passato ha dato valore a questa realtà dedicando, chi più chi meno, grande attenzione a questo organismo che raggruppo quanto di meglio i Calabresi hanno saputo realizzare fuori dalla propria Regione ma sempre col pensiero e il cuore ad essa dedicato. Delle due l’una: o tutti i Presidenti del passato erano sterili adulatori oppure la neo Presidente Santelli ritiene sia superato il mantenimento tra la Regione e i Calabresi di Australia, Americhe o Europa potendone fare a meno magari sostituendoli con grandi manager della globalità per i quali i fondi non mancano mai.
«Abbiamo ipotizzato di costituire una Fondazione che sia la Casa Calabria di tutte le realtà Associative, Culturali, Imprenditoriali e di relazioni con il solo intento di mantenere la calabresità fuori della Calabria, prima che il black out che la Presidente Santelli lascia presagire, faccia dimenticare ai figli di questa ultima generazione di emigrati ancora ancorati alle loro origini il significato di Calabria e Calabresità. Cosa che non consentiremo con ogni possibile mezzo grazie ai valori che ancora ci accomunano». (rrm)