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Anastasi (Iric) scrive alla Savaglio sulla formazione scientifica in Calabria

Anastasi e Savaglio

Il consigliere regionale di Io Resto in CalabriaMarcello Anastasi, ha scritto una lettera all’assessore regionale all’Istruzione Sandra Savaglio e al presidente f.f. Nino Spirlì, in merito alla formazione scientifica in Calabria, sopratutto per quanto riguarda l’astronomia.

«Gentile Assessore – si legge nella lettera – chiarissima professoressa Sandra Savaglio. Da Consigliere regionale e da collega docente liceale, complimentandomi per la Sua attività sin qui svolta, in nome dell’amicizia e la grande stima che nutro da sempre nei Suoi confronti, sento il dovere di porre alla Sua cortese attenzione quanto, dal mio punto di vista, riterrei ulteriormente utile come supporto economico a favore delle realtà infrastrutturali e delle associazioni che operano mediante attività culturali a carattere scientifico nella nostra Regione». 

«Vista la grave situazione storica – si legge ancora – per la quale le stesse associazioni possono beneficiare di appositi ‘ristori’, vorrei segnalarLe che il Planetario di Reggio Calabria, non venga escluso da eventuali aiuti a suo sostegno. Perché la Giunta regionale ne tenga conto, vorrei sottolinearLe che le attività svolte da tale struttura hanno dato nel tempo importante visibilità alla nostra Regione, basti pensare ai risultati ottenuti alle Olimpiadi nazionali ed Internazionali di Astronomia, ai percorsi di formazione per i Docenti e alla disponibilità ai percorsi Pcto (Percorsi per le competenze trasversali e di orientamento)». 

«Molto significativo – ha scritto ancora Anastasi – è da ritenersi che, a tali percorsi formativi, chiedano di partecipare scuole anche di fuori Regione, ricordandoLe che il Planetario di Reggio Calabria, nel corso della sua storia, ha avuto l’onore di ospitare grandi nomi dell’astrofisica come quello di Margherita Hack e, meravigliosamente, anche  quello della Sua persona,  eccellenza internazionale e testimone vivente che si può essere calabresi e grandi anche all’estero come Lei, divenuta, quindi, testimone diretta  delle attività che il Planetario di Reggio svolge». 

«Anche al nostro f.f. Presidente della Regione Calabria, Nino Spirlì – ha scritto ancora il consigliere regionale – al quale mi rivolgo con la stessa amicizia e la stessa stima, vorrei evidenziare che, oltre ai numerosi studenti accolti già in passato, attualmente  ben 20 studenti di diversi istituti scolastici della Piana di Gioia Tauro, usufruiscono delle attività a loro supporto e che gli stessi, come da notizia stampa recentemente pubblicata, hanno brillantemente superato la fase di pre-selezione e stanno per seguire i corsi di preparazione alla seconda fase regionale riguardante le Olimpiadi nazionali di Astronomia, attivati dallo stesso planetario della città metropolitana, in collaborazione  con il Dipartimento di Fisica dell’Università della Calabria». 

«In merito alla deliberazione n.526 della seduta del 30/12/2020 – ha proseguito Anastasi – avente per oggetto il potenziamento della dotazione tecnologica e della strumentazione e la realizzazione di progetti educativi in materia di Educazione ambientale, sostenibilità e osservazione astronomica, prendendo, atto della Sua sensibilità come Astrofisica verso l’astronomia, visto che si tratta della Sua disciplina, mi permetto come docente liceale e per esperienza diretta, di segnalarLe, quale  preoccupazione preventiva, che prima ancora di dotare  le scuole di strumentazioni astronomiche, con il rischio che diventino altre ‘cattedrali nel deserto’, come da mia esperienza diretta, forse sarebbero utili alcune proposte: la prima, verificare quante e quali scuole hanno usufruito negli anni di finanziamenti regionali finalizzati alla realizzazione di laboratori astronomici e quali attività siano state effettivamente svolte (questo potrebbe orientare ad un bando più dettagliato)».

«Quale sia stata la ricaduta – si legge ancora nella lettera – sulla didattica curriculare e quanto questa abbia inciso sulla prosecuzione degli studi universitari ad indirizzo fisico-astronomico; quali difficoltà organizzative le scuole incontrano ad utilizzare i laboratori di astronomia. Infatti, la preoccupazione dello scrivente è che l’interesse insito nella disciplina potrebbe portare alla realizzazione di altri laboratori che per difficoltà varie potrebbero rimanere inutilizzati o non utilizzati adeguatamente. Da docente di Liceo, che ha vissuto direttamente le difficoltà dei colleghi delle discipline ad affrontare gli argomenti relativi all’Astronomia (Lei, professoressa, sa bene che la Sua disciplina non solo non è curriculare ma non è neanche obbligatoria nei piani di studio relativi alle classi di concorso abilitanti) e questo scoraggia i docenti che responsabilmente non programmano nei piani dell’offerta formativa percorsi di Astronomia».

«Ma siccome io quanto Lei – ha scritto ancora Anastasi – ritengo formativo l’insegnamento dell’Astronomia, forse il Bando più che per l’esclusivo acquisto di strumentazione dovrebbe essere orientato prima di tutto alla formazione del personale docente e tecnico di laboratorio per l’acquisizione delle conoscenze e delle competenze per l’utilizzo in maniera efficiente ed efficace della stessa strumentazione di laboratorio. Se poi l’obiettivo primario è quello di orientare i giovani, il Bando potrebbe prevedere Borse di Studio e Stage per gli studenti da espletare in Italia e/o all’estero, presso Osservatori professionali. Queste esperienze formative potrebbero favorire l’inserimento nel mondo del lavoro dei giovani calabresi e soprattutto promuovere la nascita di nuove vocazioni ed incrementare il numero di iscrizioni universitarie ad indirizzo fisico astronomico.  Se è pur vero che l’azione 10.8.1 prevede interventi per l’innovazione tecnologica e per l’apprendimento delle competenze chiave, bisogna anche sottolineare la necessità di investire meglio le risorse pubbliche ed evitare che l’Astronomia perda il suo valore didattico-formativo e diventi strumento dilettantistico». 

«Con la speranza – ha concluso – di aver potuto contribuire collaborativamente ed in modo costruttivo e da Lei gradito, porgo i più cordiali saluti, augurandoLe buon lavoro». (rrc)

 

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