«È il metodo utilizzato dal Governo che non ci convince», ha detto Carmelo Versace, sindaco f.f. della Città Metropolitana di Reggio Calabria, criticando la linea intrapresa per proporre al Paese «un modello Calderoli che mina alle fondamenta l’unità del Paese».
Versace, infatti, è intervenuto al convegno Autonomia differenziata: quali i reali rischi?, promosso dal Comune di Siderno ed al quale hanno preso parte la sindaca sidernese Mariateresa Fragomeni, i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil, Angelo Sposato, Tonino Russo e Santo Biondo, Alessandra Algostino, docente di Diritto Costituzionale all’Università di Torino, Luca Bianchi, Direttore dello Svimez, il vescovo di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva, e Vincenzo Maesano, presidente dell’Assemblea dei Sindaci della Locride. Fra i presenti, anche i consiglieri metropolitani Rudi Lizzi e Domenico Mantegna, oltre a numerosi amministratori della Locride.
«I territori – ha spiegato – non sono stati per nulla coinvolti. Ricordo il voto favorevole, in conferenza Stato-Regioni, del Governatore Roberto Occhiuto e, al tempo stesso, la discussione estremamente sbrigativa che il consiglio regionale ha affrontato sul tema, posto all’ultimo punto di un ordine del giorno che non ha tenuto conto di alcun suggerimento dei sindaci».
«Si parla di autonomia differenziata dal 2001 – ha aggiunto il sindaco metropolitano facente funzioni – da quando, cioè, è stato messo in discussione l’articolo 116 della Costituzione. Dopo 20 anni, la proposta dell’attuale Governo stravolge il senso stesso di quella autonomia. Perché spacca il Paese, mette i Lep in secondo piano e si basa sul criterio della spesa storica che danneggia il nostro territorio».
«E se siamo arrivati a questo punto – ha continuato – le cause vanno ricercate in 20 anni di cattiva gestione amministrativa che ci ha consegnato una spesa storica fatta da chi non ha saputo spendere le risorse per il Mezzogiorno. In questo lungo lasso di tempo, non abbiamo messo a frutto i fondi messi a disposizione ed è un punto su cui dobbiamo meditare per non guardare il futuro con una lente appannata».
Tornando al voto favorevole di Occhiuto nei confronti del ddl Calderoli, il sindaco facente funzioni ha ribadito come «sarebbe stato più giusto discutere con i territori rispetto alle risorse che questo disegno di legge avrebbe messo a disposizione delle aree più fragili del Paese per non creare una contrapposizione ed un ulteriore divario tra i sindaci e la Regione».
«Come Città Metropolitana – ha proseguito – riteniamo che i nostri sindaci vadano coinvolti prima di ogni decisione. Una discussione sull’autonomia differenziata, dunque, andava fatta per capire quelle che sono le problematiche proprio per dare più forza al mandato del presidente Occhiuto in fase di discussione del ddl con le altre Regioni e lo Stato».
Secondo Carmelo Versace, poi, il tema dell’autonomia differenziata non si può distaccare dal dibattito sul Pnrr: «Non si sognino, a Roma, di far diventare le risorse del Pnrr suppletive rispetto a quelle che ci verranno tolte con il progetto leghista del ministro Calderoli. Oggi, infatti, ci dobbiamo scontrare con alcune dichiarazioni sui tavoli nazionali che vogliono i sindaci del Sud incapaci di spendere le risorse rispetto ai colleghi del nord. Queste affermazioni non possiamo accettarle».
«Proprio da Siderno – ha ribadito Verace – arriva l’esempio di un progetto che, insieme ai Comuni di Locri, Gerace e Antonimina, porterà 9,7 milioni di euro sui territori, senza alcuna imposizione ma attraverso la regola dell’Unione dei comuni che, come Città Metropolitana, ci siamo dati per mettere in rete tutti i servizi disponibili. Lo hanno fatto loro, ma anche tutti i 97 Comuni metropolitani che hanno superato ogni logica di partito e di appartenenza politica. Significa che, sul nostro territorio, c’è un livello di attenzione che non ha nulla a che fare col resto della Calabria. C’è la consapevolezza che, soltanto unito, il territorio metropolitano può lanciare una sfida diversa rispetto alle competizioni che ci hanno visti concorrere in tutti questi anni».
«Da qui a fine anno – ha aggiunto – abbiamo la possibilità di poter investire su segmenti importanti come il settore delle infrastrutture che non vede la copertura finanziaria all’interno del Pnrr. Rispetto a questo, si sta aprendo una prospettiva importante sulla nuova programmazione dei fondi regionali ed abbiamo la necessità di avere le migliori idee per poter inserire tutto quello che era rimasto in sospeso nella programmazione ’14-’20».
«Con la Regione – ha concluso il sindaco metropolitano facente funzioni – avremo l’opportunità di promuovere schede per oltre 150 milioni destinati alle infrastrutture stradali. Se continuiamo a guardare in termini di prospettiva, superando ostacoli ideologici e politici che spesso non si riescono ad affrontare, forse questa sarà l’occasione vera per poter cambiare, in maniera importante, il nostro territorio».
«Occorre contrastare questo disegno di legge sull’autonomia differenziata di dubbia solidità costituzionale che divide il Paese, aumentando divari e povertà. Il Sud deve proporre una nuova idea di regionalismo e fare le riforme necessarie per creare sviluppo e lavoro, per i diritti civili, sociali e universali», ha detto Sposato, ribadendo che «la Calabria deve mobilitarsi».
«Per evitare gli errori del passato, una riforma così importante va progettata e attuata con il pieno coinvolgimento del Parlamento – ha detto Russo – del sistema delle autonomie locali e coinvolgendo le parti Sociali. Serve superare il criterio della spesa storica per garantire livelli essenziali delle prestazioni uguali per tutti i cittadini su tutto il territorio nazionale, rafforzare l’unità e la coesione nazionale ed assicurare adeguate forme di perequazione per i territori con minore capacità fiscale».
«Per queste ragioni, come Cisl – ha ribadito – sosteniamo un iter legislativo parlamentare partecipato in un clima di concertazione e di dialogo con le parti sociali».
Biondo ha proposto di fare fronte comune sia per la realizzazione del Pnrr al Sud che per la battaglia contro l’autonomia differenziata.
Per il sindacalista «sono temi che possono essere oggetto di una mobilitazione, alla quale, però, vanno aggiunti strumenti tecnici ai Comuni che, per attuare i progetti del Pnrr, devono essere messi nelle condizioni di costituirti in Ato».
La sindaca Fragomeni ha ribadito la necessità di «una grande mobilitazione per bloccare il ddl Calderoli la cui approvazione porterebbe a gravi penalizzazioni per le aree sottosviluppate del Paese, a partire dal Mezzogiorno. Combattiamo le disuguaglianze, per una società più equa e giusta». (rrc)