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Breast Unit, una preziosa risorsa che limita la migrazione sanitaria per il tumore al seno

Breast Unit, una preziosa risorsa che limita la migrazione sanitaria per il tumore al seno

L’Associazione Moglie Medici Italiani, sezione catanzarese, presieduta da Silvana Aiello Bertucci, ha fatto il punto, insieme all’Azienda Ospedaliera, sulla Breast Unit, presente nel capoluogo, per la cura dei tumori alla mammella: una preziosa risorsa, unica in Calabria, che sta salvando tante vite, limitando la migrazione sanitaria.

È quanto è emerso dall’incontro svoltosi al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, a cui ha preso parte il mondo della scuola con la dirigente scolastica del liceo scientifico “Luigi Siciliani”, Filomena Nuccia Folino, e la studentessa Simona Ielo; quello delle associazioni di volontariato con Maria Anedda, responsabile regionale di Europa Donna Calabria, che sostiene le persone affette da tumori al seno in tutta la Calabria per evitare le migrazioni sanitarie; Arianna Cosentino, referente scientifico di Salute Donna, al fianco della Breast Unit sin dall’inizio con diverse azioni, ad esempio la donazione di borse di studio per figure professionali come il chirurgo e il radiologo senologo e la psiconcologa; ed effettuando visite, ben 400 nel 2019, grazie alla squadra dell’Unità, a donne situate in paesi non faccilmente raggiungibili dell’entroterra calabrese.

All’incontro presente tutta l’équipe della Breast Unit: Chirurgia Senologica (Massimo Pisano, Salvalore Veltri); Chirurgia Plastica Senologica (Francesco Abbonante, Vittoria Bellantonio, Daniela Novembre, Lia Congiusta, Annarita Agovino); Oncologia Medica Senologica (Vito Barbieri, Caterina Battaglia, Guido Carillio, Demetrio Misuraca, Alessia Vatrano); Radioterapia Senologica (Elvira Mazzei, Caterina Mezzotero, Emanuele Cervo); Senologia Diagnostica (Bernardo Bertucci, Luigi Grande, Gilda Fusaro, Carmela Furina, Ermenegilda Cristiano); Anatomia Patologica Senologica (Annamaria Lavecchia, Valeria Zuccalà); Medicina Nucleare (Paolo Puntieri, Gennaro Cusato, Antonio Militano); Ingegneria biomedica (Luigi Santaguida); Psiconcologa (Roberta Aloe); Fisioterapista (Nicolina Capicotto); Infermiera Senologica (Eleonora Pugliese, Antonella Ciambrone); Dietiste (Rita Mauro, coordinatrice; Carmelina Bianco, Maria Capellupo); Case Manager Presidio “Pugliese” (Francesco Iemma); Case Manager Presidio “De Lellis” (Germana Fodaro).

«Come Ammine – ha affermato la presidente dell’Ammi – siamo impegnate quotidianamente a favore delle figure femminili con progetti di tutela e sostegno. Abbiamo scelto la data dell’8 marzo perché è la Giornata Internazionale dei Diritti Internazionali della Donna e, tra questi, vi è il diritto alla Salute e alla Prevenzione. Il tumore al seno è la forma tumorale più diffusa al mondo tra le donne. È importante far conoscere questo servizio e far comprendere alle donne calabresi che non sono sole».

Nella sala multimediale dell’ospedale “Pugliese” sono intervenuti tutti i vertici dell’Azienda Ospedaliera.

«Finché ricoprirò questo ruolo – ha sottolineato il commissario straordinario, Francesco Procopio – mi impegnerò perché la Breast Unit possa essere implementata ed abbia degli sviluppi importanti. Nel periodo della pandemia, questa struttura è stata trainante. Se nel 2019 sono stati effettuati circa 120 interventi, nel 2021 si è arrivati a 232. A conferma che in Calabria si possono trovare quelle risposte che gli utenti cercano e di cui hanno bisogno».

«Tra le nuove linee di indirizzo – ha spiegato ancora – abbiamo indicato di rafforzare la Breast Unit con un potenziamento del personale e con un coinvolgimento delle altre realtà territoriali. Questa Unità è preziosa non soltanto dal punto di vista di assistenza ma anche economico perché, riguardo i ricoveri, si è passati a produrre da circa 350 mila euro a quasi 770 mila euro».

Secondo Sergio Petrillo, direttore sanitario facente funzione, «questa Unità va assolutamente sostenuta perché il suo approccio multidisciplinare è risultato vincente. Le donne sono prese per mano e accompagnate in un percorso terapeutico, senza costringerle ai cosiddetti viaggi della speranza».

Per Antonio Mantella, direttore amministrativo, «l’esperienza della Breast Unit evidenzia come il lavoro di squadra sia un valore aggiunto. Nei prossimi anni il Pugliese e tutta l’area centro della Calabria può rappresentare un volano per la sanità calabrese».

«Per fare sanità di qualità – ha dichiarato Vincenzo Antonio Ciconte, presidente dell’Ordine dei Medici di Catanzaro – ci vuole una visione che deve mettere insieme le migliori competenze. La Breast Unit lo ha realizzato e i risultati sono sotto gli occhi di tutti. E’ fondamentale. anche la collaborazione con il mondo universitario».

«Fino a qualche anno il tumore alla mammella veniva affrontato con un intervento demolitivo – ha spiegato Francesco Abbonante, coordinatore clinico della Breast Unit–. Ora non è più così. Il nodulo ha delle caratteristiche biologiche che vanno affrontate e, per questa ragione, ci vuole del personale dedicato per attivare una strategia terapeutica. Qui riusciamo a curare una donna a 360°: questa è la nuova frontiera della senologia. Io ci ho creduto sin dall’inizio e ho la fortuna di aver incontrato professionalità altissime con le quali siamo diventati una grande squadra. Lavoriamo con passione e sacrificio».

«Vogliamo evitare – ha rimarcato – che le donne calabresi siano costrette a partire per farsi curare. La Regione Calabria deve intervenire per aiutarci a creare una rete senologica calabrese. Inoltre, dobbiamo diffondere la cultura della prevenzione perché se nel nord-est dell’Italia il 92% della popolazione fa lo screening di massa e in Calabria siamo, invece, soltanto al 19%, significa che c’è una mentalità proprio da cambiare».

«Noi vogliamo combattere questo male – ha evidenziato Bernardo Bertucci, direttore della Radiologia Senologica Diagnostica Interventistica per la Breast Unit – Abbiamo raggiunto un ottimo livello di efficacia ed efficienza e ringraziamo il dott. Abbonante che ha fatto da catalizzatore per creare questa straordinaria squadra. Nel 2019 facevamo 7 mila prestazioni senologiche, nel 2021 siamo arrivati a circa 9 mila. Abbiamo ridotto i tempi di attesa e speriamo di farlo sempre più».

La Breast Unit ha creato un numero – 0961 883241 – che non serve per fare lo screening di massa, quindi, non per i controlli di routine, ma per accogliere le donne con urgenze, quando, ad esempio, si riscontra un nodulo che prima non c’era, o si nota una secrezione del capezzolo. In questi casi, l’ecografista e il chirurgo senologo incontrano la donna entro tre giorni dalla chiamata, basta una semplice impegnativa, capiscono se c’è veramente patologia e vanno avanti con l’indagine per arrivare alla diagnosi, sennò la rimandano ad effettuare i controlli periodici. (rcz)

 

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