Nuccio Pizzimenti, presidente dell’Associazione Cittadini per il Cambiamento, ha chiesto al sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà, di costituirsi parte civile nel processo dei presunti Brogli elettorali, come nel processo nei confronti dei Vigili urbani.
«È evidente e molto strano – ha detto Pizzimenti – che il sindaco Falcomatà non si è dimostrato finora altrettanto tempestivo nell’annunciare di costituirsi parte civile nella nota vicenda dei presunti brogli elettorali delle Amministrative 2020, infatti, finora, il primo cittadino non ci ha fatto sapere ancora cosa intende fare nel processo contro Castorina ed altri coimputati, in merito alla costituzione di parte civile; Falcomatà, per il momento sembra affetto da “Strabismo Giuridico”, quindi dovrebbe spiegare alla cittadinanza, perché ancora non ha dichiarato cosa intende fare nel processo per i brogli elettorali!».
Pizzimenti ha fatto notare che, «è, ormai, vecchia di un mese circa la notizia che Antonino Castorina – accusato di presunti brogli elettorali alle ultime Amministrative del Settembre 2020 dalla Magistratura reggina, che lo ha sottoposto, – com’è notorio, – alla misura alternativa degli arresti domiciliari da Dicembre 2020 al 10 giugno 2021), – sarà probabilmente rinviato a giudizio, insieme a tutti i coimputati nella medesima vicenda giudiziaria, avendo il Gip, Stefania Rachele, rigettato l’istanza di rito immediato – (ovvero: di rito abbreviato anche nei confronti di tutti gli altri imputati)».
«Quindi – ha spiegato Pizzimenti – il Gip Stefania Rachele, ha ritenuto di azionare il rito “ordinario”, per esercitare l’azione penale, essendo trascorsi oltre 20 giorni dall’avviso di conclusione delle indagini, avviso ritualmente notificato alle parti il 9 Giugno 2020. In conseguenza di ciò, il Procuratore Giovanni Bombardieri, l’aggiunto Gerardo Dominijanni; ed i Pm: Paolo Petrolo e Nunzio De Salvo, chiederanno, con ogni probabilità il rinvio a giudizio di tutti gli indagati e dello stesso Castorina, – che deve rispondere di diverse fattispecie di reati – il quale, risulterebbe sottoposto dal Gip, su richiesta della Procura, alla misura del “divieto di dimora a Reggio Calabria».
A margine di questa notizia di cronaca giudiziaria, Nuccio Pizzimenti, ha ribadito, dunque, l’invito al sindaco Falcomatà a valutare l’opportunità di costituirsi “parte civile” nell’instaurando processo, onde tutelare il diritto di voto dei cittadini, danneggiato dai presunti brogli elettorali. Tale comportamento dovrà essere mirato a coinvolgere pure tutta la cittadinanza, avendo essa subito gravissimi danni e non solo d’immagine.
Non può fare a meno Nuccio Pizzimenti di sottolineare che, i presunti brogli elettorali siano uno strumento per creare dal nulla falsi voti come è emerso dalle indagini svolte dalla Magistratura.
«Si ritiene pertanto – ha concluso – che per tali considerazioni, il sindaco Falcomatà avrebbe l’obbligo morale e politico, come atto dovuto, di far costituire “parte civile” sia il Comune, sia il Consiglio della Città Metropolitana. In caso negativo, dovrà certamente spiegare alla cittadinanza i motivi di tale rifiuto. Si resta, dunque, in religiosa attesa di una decisione, che certamente il Sindaco riterrà di far pervenire sia pur tardivamente, – che denota il sospetto nella cittadinanza, come per il sindaco Falcomatà esisterebbero costituzioni di parte civile di serie “a” indifferibili e di serie “b” non urgenti, quasi, oseremmo dire, neanche pronunciabili, dato che Falcomatà sta temporeggiando da circa un mese ormai!». (rrc)