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EMERGENZA RIFIUTI: LA CALABRIA È SOLA
A FRONTEGGIARE IL DEGRADO AMBIENTALE

Rifiuti abbandonati per strada in Calabria

di ANTONIETTA MARIA STRATI – La Calabria è unica, ma troppo spesso è lasciata da sola a fronteggiare le emergenze, per questo va sostenuta e aiutata a fronte delle troppe criticità che non investono solo il campo sanitario. Soprattutto, va preservata sul piano ambientale e aiutata a combattere contro i rifiuti che invadono strade, borghi e spiagge.

Nella nostra regione, purtroppo, quella dei rifiuti è un’emergenza spesso ricorrente contro cui cittadini e Comuni devono far fronte. E non bastano gli appelli lanciati dalle istituzioni o le campagne e iniziative di Associazioni per pulire la Calabria. Serve un’azione concreta, un vero e proprio Piano Marshall contro i rifiuti, per porre fine a una vera e propria emergenza di cui non si vede la fine.

Proprio pochi giorni fa, il sindaco di Cariati, Filomena Greco, denunciava come la città fosse invasa dai rifiuti, e che «tutte le soluzioni tampone adottate non servono ad altro se non a complicare la situazione, ad alimentare il disagio e il malcontento dei cittadini».

Mentre proprio nella giornata di giovedì 22 dicembre, a Tropea un esercito di 700 studenti, al grido di «Lavoriamo per noi», hanno raccolto i mozziconi di sigaretta che invadevano il borgo. Una iniziativa del Circolo di Legambiente di Ricadi, che ha permesso di ripulire, completamente, la città dai rifiuti lasciati dagli incivili.

Quella contro i mozziconi di sigaretta, tra l’altro, non è la prima battaglia: FederAnziani Calabria e Federcentri Coordinamento Regionale, da diverso tempo, ha lanciato una importante progetto dal titolo Non esiste un Pianeta B, dedicato proprio alla raccolta dei mozziconi.

Secondo quanto riferito da Diego Tommasi, ex assessore regionale all’Ambiente, «il 26% dei calabresi fuma con una media di 15 sigarette al giorno, per un totale annuo di 2.750.000.000; si stima che il 60% dei fumatori non smaltisca correttamente i mozziconi di sigarette, così una gran quantità di esse invade fiumi, coste e spiagge finendo in mare. Quindi 1 miliardo di mozziconi di sigarette, pari a 300 tonnellate di rifiuto speciale, provocano danni enormi al sistema ambientale calabrese».

«Le cattive abitudini dei fumatori, sono anche associate alla mancanza di strumenti per disfarsi correttamente dei mozziconi eppure una Legge dello Stato, la n° 221 del 28/12/2015, disciplina questa materia, la legge di che trattasi prevede l’installazione nelle strade, nei parchi e nei luoghi ad alta aggregazione sociale di appositi raccoglitori. La legge prevede, inoltre, la possibilità di sanzionare i trasgressori con multe che variano dai 25 a 300 euro», ha spiegato Maria Brunella Stancato, presidente di FederAnziani.

Il progetto, partito da Scalea e che ha permesso la raccolta di ben 22 kg di sigarette. Numeri che non dovrebbero stupire, considerando che, nell’ultima rilevazione di Legambiente, i mozziconi di sigaretta sono al secondo posto dei rifiuti trovati nelle spiagge, ossia l’8,5%. In testa, oggetti e frammenti di plastica (14,7%).

Anche quella della plastica, nella nostra regione, rappresenta una piaga. Su questo fronte, sono tantissime le Associazioni che sono scese in campo per proteggere l’Ambiente. Basti pensare a Plastic Free che organizza, molto spesso, campagne di raccolta della plastica nelle spiagge calabresi. Proprio il 26 dicembre, ne è in programma una a Roccella Jonica, al Largo Colonne Rita Levi Montalcini.

«La Calabria ha, purtroppo, ancora grandi problemi nella gestione del ciclo dei rifiuti che dovrà essere migliorata – ha dichiarato la presidente di Legambiente Calabria, Anna Parretta – puntando su un deciso incremento non solo della raccolta differenziata in termini percentuali ma soprattutto in termini di qualità della raccolta, per raggiungere nel minor tempo possibile l’obiettivo europeo del 65% di riciclo netto di materiali e per evitare l’avvio di procedure di infrazione a livello comunitario».

«La priorità calabrese – ha proseguito – è quella di programmare e realizzare gli impianti necessari al recupero e riciclo delle frazioni di rifiuto più importanti e strategiche massimizzando il riciclo ed il riuso dei materiali e riducendo al minimo i materiali indifferenziabili. Si tratta di una strada obbligata per uscire, finalmente, da quella logica delle discariche e dei termovalorizzatori ancora così viva nella nostra Regione ma assolutamente contraria ai principi dell’economia circolare e dello sviluppo ecosostenibili».

Che cosa è stato fatto, dunque, dalla Regione? Intanto, è stato approvato il nuovo Piano Regionale di Gestione dei Rifiuti. Un documento «estremamente importante  con il quale vogliamo da una parte rafforzare l’economia circolare – con la riconversione dell’impiantistica di trattamento già esistente sul territorio -, dall’altra prepararci a fronteggiare le emergenze e rendere la Calabria completamente autonoma», ha detto il presidente Occhiuto, nel mese di marzo 2022.

Da allora, ad oggi, sono state fatte tante cose in tema rifiuti. Lo ha spiegato lo stesso Occhiuto nella conferenza di fine anno, ricordando che «abbiamo fatto i salti mortali per evitare di spedire rifiuti all’estero, pagando 320 euro a tonnellata come avveniva in passato».

«Ci siamo riusciti, ma sono pochi gli impianti perché il sistema delle autonomie locali non ha individuato gli impianti per il trattamento dei rifiuti. Per migliorare tutto il sistema – ha concluso – stiamo procedendo per il raddoppio del termovalorizzatore».

Una infrastruttura che è sempre stata definita dal Governatore come un’opera strategica, ma che sta trovando non pochi ostacoli lungo la via. Nonostante ciò, il Governo guidato da Giorgia Meloni ha riconosciuto l’importanza dell’infrastruttura e, adesso, si è solo in attesa che il presidente del Consiglio dei ministri «prenda in mano il dossier», come ha auspicato Occhiuto. (rrm)

 

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