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Carè (IV): No al taglio della rappresentanza degli italiani all’estero

Carè

Il deputato di Italia VivaNicola Carè, è intervenuto sulla consultazione referendaria del 20 e del 21 settembre, ribando che «il taglio al numero dei parlamentari penalizzerebbe enormemente la rappresentanza degli italiani all’estero, proprio in un momento di grande crescita delle nostre collettività emigrate».

«I numeri – ha spiegato l’on. Carè – sono inoppugnabili e certificano una realtà oggettiva e sotto gli occhi di tutti. Negli ultimi quindici anni, infatti, gli italiani all’estero sono passati da 3 milioni a 6,2 milioni (dati Anagrafe Consolare). Questi dati ribadiscono la necessità di votare ‘no’ al taglio dei parlamentari. Se dovesse prevalere il ‘si’ la rappresentanza parlamentare degli italiani all’estero sarebbe risibile e assolutamente insufficiente».

«Allora – ha aggiunto – è lecito domandarsi: perché non dare voce ai numerosissimi italiani all’estero e non beneficiare del loro apporto in termini sociali, culturali e di immagine? Perché recidere un rapporto che potrebbe dare un contributo significativo alla crescita del Paese? Rinunciare, inoltre, al contributo di associazioni che si prodigano nella promozione della cultura, dell’educazione, della salute, come ad esempio la ‘Nomit’, che supporta la crescita della nuova comunità italiana a Melbourne, priverebbe l’Italia di preziose risorse e importanti sinergie». 

«Per tali ragioni – ha osservato il deputato di Italia Viva – rappresenterebbe una scelta sicuramente autolesionistica ridurre il numero dei deputati da 12 a 8 ed il numero dei senatori da 6 a 4. Gli eletti nella circoscrizione estero, 8 deputati e 4 senatori, non potrebbero rappresentare adeguatamente gli oltre 6 milioni di italiani che vivono oltre confine. È un vulnus inaccettabile. Con la vittoria del ‘si’ l’Italia scenderebbe agli ultimi posti tra i paesi dell’Unione Europea in termini di rappresentanza».

«Evitiamo – ha concluso Carè – che ciò accada ed il 20 e 21 settembre votiamo ‘no’ al taglio dei parlamentari e riversiamo le nostre energie nel riformare e ammodernare il Paese. L’Italia e gli italiani all’estero sono pronti a collaborare affinché si realizzi questo progetto». (rp)

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