22 ottobre – Il 1° dicembre, a Catanzaro, presso il Museo Marca, sarà inaugurata la prima mostra antologica dedicata a Wolfram Ullrich.
La prima grande antologica, dal titolo “Coordinare e Convergenze”, è a cura di Alberto Zanchetta, e organizzata in partnership con Dep Art di Milano. L’iniziativa, inoltre, rientra nel più ampio progetto “Glocal I Edizione Arte Contemporanea – Sezione Grandi Mostre”, promosso dalla Fondazione Rocco Guglielmo, e realizzato in collaborazione con l’Amministrazione Provinciale di Catanzaro.
«Non è certo la prima volta – ha commentato Rocco Guglielmo, direttore del Museo Marca – che il Marca di Catanzaro si apre ad artisti internazionali, rappresentanti delle istanze più innovative del panorama artistico internazionale. In particolare, siamo ben lieti di ospitare l’autore tedesco Wolfram Ullrich, una delle voci più interessanti della pittura contemporanea europea».
«Pensiamo – ha proseguito il direttore Guglielmo – che quella di Catanzaro rappresenti una tappa importante nella sua carriera e che, dal confronto con la storia e la cultura, non solo artistica, di questa città del Sud e dell’Europa, sappia cogliere delle suggestioni che possano servire per l’evoluzione del suo percorso artistico».
L’esposizione sarà composta da 30 opere, tra cui una serie di lavori recenti in acrilico su acciaio e altri pezzi storici, capaci di ripercorrere trent’anni di carriera.
«La ricerca di Wolfram Ullrich – si legge nel catalogo a cura di Alberto Zanchetta – è deduttiva e dimostrativa. Mettendo in crisi l’ortodossia dell’arte concreta, l’artista cerca di sollecitare la visione mediante un’ambiguità che fa configgere l’estetica con la logica e la percezione».
«Ullrich – continua Zanchetta – riesce, infatti, ad ovviare allo schema troppo rigido della simmetria, introducendo l’idea della prossimità e della disseminazione, dello sfasamento e dello slittamento. Le sue composizioni destabilizzano i volumi geometrici, come se dovessero essere congiunti e disgiunti di continuo (una continuità basata sull’estensione dei corpi solidi); unitamente all’avvolgimento dello spazio, l’esercizio illusionistico di Ullrich sfrutta l’effetto dello scorrimento degli elementi, che sono sempre sviluppati sulle diagonali, suscitando così una tensione dinamica».
Il percorso espositivo, infatti, ruota attorno alle astrazioni geometriche tridimensionali di Ullrich, frutto di un assemblaggio di segmenti in acciaio preparati in modo che l’acrilico, applicato per velature successive, vi si possa fissare. In questo modo, a seconda della posizione dell’osservatore, le opere si inclinano, diventano morbide, si piegano in strette fessure d’ombra.
La mostra sarà accompagnata, infine, da un catalogo edito da Giampaolo Editore, con i testi a cura di Alberto Zanchetta, Ralf Christofori e Matteo Galbiati. (rcz)