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CATANZARO – Al Museo Marca la mostra di Giuseppe Spatola

Al Museo Marca la mostra di Giuseppe Spatola

Sabato 2 aprile, al Museo Marca di Catanzaro s’inaugura la mostra di Giuseppe Spatola, visitabile fino al 15 maggio.

Il focus sarà inaugurato il 2 aprile alle ore 18.00 alla presenza del Direttore del Museo dott. Rocco Guglielmo, del Direttore dell’Accademia prof. Virgilio Piccari, dei due curatori Simona Caramia e Giuseppe Negro e dell’artista Giuseppe Spatola.

L’esposizione è il primo appuntamento di Aquarium, il nuovo format del progetto Ceilings, a cura di Simona Caramia e Giuseppe Negro, che nel 2022 vedrà susseguirsi una serie di mostre tra l’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, il MARCA – Museo delle arti di Catanzaro e il Bocs Art Museum di Cosenza, grazie a un accordo di valorizzazione con la Fondazione Rocco Guglielmo, e il Comune di Cosenza, fortemente voluto dal  dott. Giuseppe Bruno, Dirigente del settore Cultura – Turismo.

A partire dalla collezione dell’ABA – che dal 2014 a oggi ha acquisito oltre duecento opere, esemplificative della sua storia dagli anni della fondazione al presente – la sala lettura della prestigiosa sede dell’ex Educandato si trasformerà in un “acquario”, con le sue ampie vetrate luminose e la diretta contaminazione con il paesaggio circostante. Così come nell’acquario sono poste sotto osservazione e studio varie forme di vita acquatiche, Aquarium prenderà in esame il mondo dell’arte, attraverso lo studio delle collezioni permanenti e la ricerca di alcuni artisti.

Difatti dopo la permanenza nell’acquario dell’Accademia, gli artisti esporranno al Marca oppure al Bocs Art Museum: in entrambi i casi una sezione di opere saranno poste in dialogo con le collezioni permanenti dei Musei.

rtista raffinato, Spatola riflette sul mito attraverso lo sguardo del contemporaneo e viceversa sul mondo d’oggi attraverso la mitologia del passato. Stigmatizzando il “teriomorfismo”, ovvero l’attribuzione di forma animale a divinità e personaggi mitici, Spatola realizza microcosmi ibridi, nei quali sono assemblati oggetti disparati, diversi tra loro, unificati dal bianco, unico colore di elezione dell’artista. I protagonisti dei suoi lavori sono creature a metà tra lo stato animale e quello umano. Ne emerge una creaturalità, a tratti inquieta e inquietante, a tratti di una bellezza affascinante, che sopravvive al tempo e si trasforma nel tempo: dall’antica Grecia – è il caso dei due kuros, l’uno con testa di cavallo, l’altro con testa di toro – fino al presente, con i supereroi della Marvel, i personaggi iconici di Walt Disney  e di saghe cinematografiche molto amate. (rcz)

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