LAMEZIA TERME (CZ) – Si celebrano oggi i 70 anni di vita del Masci

In occasione della ricorrenza dei 70 anni di vita del Masci (Movimento adulti Scout cattolici italiani), la Calabria sarà protagonista di alcuni eventi volti all’approfondimento e sensibilizzazione del valore dell’accoglienza, declinato nel concetto più ampio ed inclusivo del “prendersi cura”.

La celebrazione del 70mo, che ha come titolo “Più vita alla vita”, è finalizzata alla promozione dei valori Scout del movimento.

L’evento, a Lamezia Terme, avrà inizio la mattina di oggi, sabato 27 aprile, quando verrà accolta la staffetta con la mostra cartellonistica predisposta dal Masci nazionale. L’esposizione sarà, quindi, arricchita dagli stand che racconteranno l’impegno del Masci nel nostro territorio.

Nel pomeriggio si terrà una tavola rotonda sui temi dell’accoglienza e del prendersi cura, che vedrà come relatori don Giacomo Panizza e Francesco Bevilacqua, seguiranno le testimonianze di alcune associazioni che nel nostro territorio si prendono cura, ognuno nel suo specifico, delle fasce più vulnerabili della società, il tutto allietato dalla animazione musicale di alcuni alunni del liceo musicale Campanella.

La sera alle 20,30 su corso G. Nicotera, area pedonale, vi sarà una cena conviviale e gratuita, “Tavolata senza muri” rivolta alle associazioni e ai loro beneficiari nonché ad altre persone che vorranno rendere questo momento inclusivo.

L’evento è però parte di una tre giorni che è iniziata il 26 aprile a Reggio Calabria che ha preso la staffetta dalla Sicilia e proseguirà, dopo la sosta a Lamezia, domenica 28 aprile a Cosenza, in entrambi le città si svolgeranno varie attività.

CATANZARO – Lo chef Peppino Sirianni continua a portare la cucina calabrese nel mondo

di LUIGI STANIZZI – Che fine ha fatto Peppino Sirianni, il grande chef innamorato della cucina calabrese?

L’ambasciatore nel mondo dei piatti tipici catanzaresi, da tempo non si vede più all’opera nei ristoranti storici di Catanzaro. Sì, proprio lui, che si identificava con tanti locali famosi fra cui “La Fattoria”, dove ristorò il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro con un menù tutto tre colli.

Lo chef dei grandi, da Nilde Iotti al papa, ai più golosi ospiti locali, ai milioni di emigrati calabresi nel mondo nostalgici di morzello, tijana di capretto e soppressate. Per non parlare di surici fritti, virdeddha, malangiani chini, calamari ripieni, sardeddha, olive nere fritte, baccalà e patati e Decollatura, frittura e paranza, risotto ai frutti del Mar Jonio, zuppa di pesce piccante, rapi e posa e Cortale, vrascioli, ficatu e chippu ccu lauru, vrucculi affumicati, pasta al forno e pruppettini.

Quanta autentica gioia antica! Una scoperta allettante della “cucina del sole” per gli stranieri, anche per quelli d’Italia che vivono al nord. Il creatore di ristoranti, con grandi allievi come Tonino Grampone predestinato di famiglia con il rinomato Stella Maris a – dice qualcuno – superare il maestro, ma qui entriamo anche nel mondo del marketing moderno dove imperversa un controverso seppure unico ineguagliabile fuori classe: Nello, “ce l’hai”.

Tonino Grampone agli albori ha seguito Peppino Sirianni ovunque nel mondo, da Varese a Milano all’estero, a deliziare migliaia di fortunati. E ora Grampone allo Stella Maris – raro ristorante autentico di pesce fresco a Catanzaro Lido – è il Re di banchetti indimenticabili, di serate storiche con amici veri, location preferita dal jet set locale, nazionale e internazionale, sostenuto da moglie e figli e dal “generale” o “ammiraglio”, chiamatelo come volete, è sempre lì pronto a servirvi con affetto, e – talvolta – appare anche il cuciniere (lui preferisce cuciniere a chef) Sirianni. E proprio dal famoso superstite ristorante di pesce fresco Stella Maris sono partite le ricerche: dopo tante telefonate, chiacchierate investigative e attese abbiamo scoperto che Peppino Sirianni vive ad Anghiari, provincia di Arezzo, in Toscana. Un’altra grande perdita per la Calabria!

Ma finalmente almeno lo abbiamo stanato! E oggi cosa fa? Quello che ha sempre fatto nella sua vita: promuove la cucina calabrese. Inossidabile. E di ciò lo ringraziamo.

«Ad Anghiari, dove vivo da alcuni anni – racconta al cronista don Peppino Sirianni sotto un glicine fiorito – nel 1998 è nata la Libera Università dell’Autobiografia, che oltre ad essere una scuola dove si impara a scrivere di sé, è anche un centro di ricerca sulla memoria personale e collettiva. Cinque anni fa ho conosciuto Renato, uno dei fondatori di questa associazione da lui definita una ‘comunità di scrittrici e scrittori di sé e per gli altri’, e mi ha regalato un libro dal titolo “Di sosta in sosta. Itinerario mnemogastronomico”, che raccoglie le storie degli antichi posti di ristoro all’interno del Comune di Anghiari alcuni dei quali esistono ancora oggi. Ho pensato allora che anche la mia storia, per l’amore della cucina calabrese che mi ha accompagnato in tanti anni della mia professione, potesse interessare questa comunità e così in tanti incontri ho raccontato a Renato come, nato a San Pietro Apostolo, a 15 anni lasciato il paese sono andato a Torino in cerca – come in quegli anni tanti giovani del sud – di fortuna. Il primo lavoro in una cucina di un ristorante del centro città è stato quindi l’inizio della mia carriera professionale, nel campo della ristorazione, e la ho incontrato quegli uomini che si sono impressi nella mia memoria, come i miei veri maestri: tutti senza eccezione toscani. Ci sono voluti anni di apprendimento e, grazie ai loro preziosi insegnamenti, sono poi diventato cuoco».

«Tornato in Calabria – ricorda lo chef con un pizzico di nostalgia – già con un discreto bagaglio di esperienze, ho subito iniziato un’attenta e appassionata ricerca delle nostre tradizioni gastronomiche, dandomi così una precisa specializzazione nell’arte di cucinare i piatti tipici della cucina calabrese. Contattato dalle Camere di Commercio, partecipavo alle fiere internazionali di turismo, allestendo ogni volta un piccolo ristorante dove si potevano gustare i piatti più tipici della cucina calabrese. In questa maniera ho viaggiato in Europa, in quei posti dove si svolgevano le fiere a Bruxelles, Berna, Colmar, Milano, Ferrara, Genova fra le principali. Il successo di quelle manifestazioni ha fatto sì che venissi richiesto dalle televisioni, nei programmi di intrattenimenti culinari. Lo stesso Lugi Veronelli mi ha selezionato, il 24 maggio 1982 ho partecipato per Rai 2 al programma “Il pomeriggio”, che andava in onda alle 5 dagli studi televisivi di Miano, in corso Sempione. I conduttori erano Tony Binarelli e Dino Siani. Ancora per Rai 2, con il regista Gambarotta, ho partecipato a TG2 dossier e per Rai 1 dagli studi televisivi di Ferrara, in occasione della fiera sono stato ospite insieme ad altri colleghi nella trasmissione “Uno mattina”».

Gli occhi di Peppino Sirianni si illuminano, sorseggia un goccio di Cirò e aggiunge: «Ripensando a quegli anni, non posso fare a meno di riconoscere che all’origine della mia storia professionale c’è l’amore per la cucina della mia terra, che mi è stato trasmesso fin dalla più tenera età dall’ambiente in cui ho trascorso la mia infanzia, vicino alle donne che preparavano i nostri poveri piatti per i loro cari. Io ho nobilitato questi piatti e sono riuscito a farli apprezzare in posti dove questo tipo di cucina era pressoché sconosciuto. In anni più recenti sono stato incaricato dalla Scuola Burnio di Lucca, diretta dallo chef Gianluca Pardini, come docente di cucina calabrese a fare lezione per cuochi venuti dal lontano Giappone. Era il 24 luglio del 1995, quando organizzai alla fiera di Bruxelles una promozione, che sosteneva un principio per me ancora valido: La promozione turistica comincia dalla gastronomia».

«Così – conclude l’inossidabile vecchio buon chef Peppino Sirianni – il consiglio che voglio dare ai nostri bravi ristoratori, è quello di occuparsi molto anche della cucina locale, riscoprendo e nobilitando i piatti più tradizionali di tutte le regioni d’Italia».

Lo chef Peppino Sirianni, che da tanti viene apprezzato come si vede a Catanzaro e non solo, ha scritto il libro, e ciò suscita ancora di più il nostro interesse, “Gulìe (Voglie) Piatti di facile e veloce preparazione della cucina Calabrese”, voluto dall’all’ora attivissimo presidente della Camera di Commercio Paolo Abramo, in cui fra tante rare ricette e consigli il Patron Peppino Sirianni riporta il capolavoro poetico di Francesco Mazzè ‘A Suppressata. (ls)

LAMEZIA – L’incontro-dibattito su dalla poesia sociale di Costabile al caso Oliverio

A Lamezia Terme si è svolto un interessante dibattito in cui si è spaziato dalla poesia di Franco Costabile al caso Oliverio, ovvero l’ennesima terribile esperienza di malagiustizia descritta da Adriana Toman, autrice del libro Pregiudizio di Stato – Quell’Italia a sovranità limitata, il caso Oliverio.

L’incontro rientra nell’ambito del ciclo di incontri previsti dal progetto culturale La rosa nel bicchiere ispirato alla poetica e al pensiero di Franco Costabile, autore calabrese tra i più illustri esponenti dell’ermetismo italiano. Il progetto (Marchio d’impresa del Ministero dello Sviluppo economico) è ideato e promosso dalla giornalista lametina Maria Scaramuzzino, e si propone di contestualizzare ai nostri giorni il pensiero di Costabile: l’eredità del poeta, cosa rimane del suo pensiero, quale è la sua attualità, questo il fil rouge del percorso progettuale che si sta interfacciando con le varie realtà del territorio e le tante complesse dinamiche del contesto sociale di riferimento. 

Con rigore e passione Adriana Toman ha narrato una brutta pagina di storia della Calabria degli ultimi anni, una pagina da archiviare con l’auspicio e la ferma determinazione che i calabresi si sveglino dal torpore dell’assuefazione, dalla convinzione che ciò che avviene è ineluttabile e che nulla possa mai cambiare. 

«Ho scritto questo libro con la testa, con i numeri – ha commentato l’autrice –. Altro che errori giudiziari, in realtà tutto è studiato a tavolino da chi viene qui in Calabria per fare carriera in politica, e in magistratura soprattutto. Nei casi come quello di Oliverio possiamo parlare di giudici che si innamorano delle loro ipotesi accusatorie».

«Questo libro – ha ribadito Toman – non è contro la magistratura ma è un libro che denuncia il malfunzionamento della giustizia, una realtà purtroppo innegabile. La Calabria è vittima di un pregiudizio culturale perché l’obiettivo, per alcuni, è perseguire le persone e non il reato”. L’autrice ha aggiunto: “Giustizialismo e populismo sono due facce della stessa medaglia, due facce di un sistema che cristallizza la Calabria e le impedisce di superare i suoi gap, di esprimere al meglio le sue potenzialità».

A coordinare gli interventi la senatrice Ida D’Ippolito, parlamentare decano, che ha definito il libro «un manifesto ideale e programmatico. Questa – ha rimarcato D’Ippolito – è la denuncia di chi non accetta pressioni, di chi non vuole passare per delinquente perché non è né delinquente e né servo. Per l’autrice un mondo giusto non è un sogno ma un progetto. La sua è una narrazione socio-politica e antropologica di una Calabria in cui si intravedono tante luci ma che è ancora offuscata da tante ombre». 

Renzo Andricciola, presidente della Camera penale di Lamezia, ha plaudito al fatto che Oliverio si sia battuto a testa alta in questa vicenda che lo ha visto coinvolto.

«In Calabria – ha commentato – è stato sovvertito l’ordine democratico delle cose. Sulle vicissitudini giudiziarie di questa regione si costruiscono davvero le carriere in tanti ambiti, ciò avviene perché la politica è debole». 

Valerio Murgano, componente giunta nazionale delle Camere penali italiane, ha sentenziato: «Non ho casacche politiche, la mia casacca è la mia toga. Spesso i magistrati bravi e coraggiosi che operano in Calabria sono ‘eliminati scientificamente’. La vera casta è quella dei magistrati».

 Per Mario Murone, docente di Procedura penale all’Università Magna Graecia di Catanzaro, «maggiore è la carenza politica, maggiore è il pregiudizio giudiziario. Tutti – ha osservato – avversano la riforma Cartabia, in realtà sono convinto che funzionerebbe».

«Il populismo giudiziario – ha puntualizzato Murone – si verifica perché il giudice pensa di interpretare il sentimento popolare; ma, il potere non è divino. Nel caso specifico di Oliverio, il ‘sistema giustizia’ non ha funzionato. In Italia registriamo cifre da record per il numero di ingiuste detenzioni e per i milioni di risarcimento dovuti a chi ha subito un’ingiustizia sul piano giudiziario». 

Al convegno ha portato i suoi saluti anche il sindaco di Lamezia, Paolo Mascaro, che ha ricordato la vicenda dello scioglimento del consiglio comunale del 2017 che lo ha visto protagonista e che ha definito «vergognoso. La Calabria – ha asserito il primo cittadino lametino – è stata massacrata dai commissariamenti. La politica è debole perché interessata solo al consenso. Certamente il magistrato non va criminalizzato ma anche nella magistratura si annida il delinquente incantato dal potere e dal denaro. Serve una legislazione per regolamentare l’intervento della magistratura nel massacro di vite umane».

A concludere l’incontro l’intervento di Mario Oliverio, ex governatore della Calabria: «Non ho mai rinunciato e mai rinuncerò alla dimensione etica; i danni che si subiscono quando si è coinvolti in vicende, che poi si rivelano ingiuste, sono irreparabili».

«La politica è debole per tante ragioni, perché c’è un abbassamento culturale di sensibilità. Ai parlamentari interessa soltanto di essere riproposti alle elezioni successive; nessuno sguardo, nessuna preoccupazione per la società che sta intorno. Nel Parlamento – ha concluso – ci sono i vassalli subordinati alle caste, questa è la crisi della politica». (rcz) 

 

L’OPINIONE / Nunzio Belcaro: Catanzaro si riappropria del ruolo di Capoluogo anche con lo sport

di NUNZIO BELCARO – La 60esima edizione del Torneo delle Regioni per Futsal si terrà dal 25 aprile all’1 maggio e vedrà la Calabria, e in dunque Catanzaro, al centro di questo importante evento sportivo.  Anche attraverso la centralità di Catanzaro nel Torneo delle Regioni, la città si sta riappropriando del suo ruolo di capoluogo: ed è bello e importante che lo faccia anche attraverso lo sport, riaffermando l’idea di una comunità più dinamica, unita e sana.

Sull’evento che inizia oggi, l’Amministrazione Comunale ci ha creduto fin da subito, nell’ottica di promozione dello sport a tutti i livelli. Il torneo rappresenta non solo un’opportunità di grande visibilità per il nostro territorio, ma anche un momento di incontro e di scambio tra giovani atleti provenienti da diverse regioni italiane, che condividono la passione per il futsal.
La nostra città vive un periodo d’oro sul piano sportivo: stiamo raggiungendo fasi cruciali in molteplici competizioni e discipline, collezionando successi e medaglie, con l’apice previsto a luglio quando Simone Alessio ci rappresenterà alle Olimpiadi di Parigi. Il fermento attuale è palpabile e si riflette negli investimenti che stiamo dedicando al miglioramento delle infrastrutture: tra questi, l’avvio imminente dei lavori al PalaGallo con un intervento di 120mila euro per la copertura esterna e il cantiere in corso per gli impianti polivalenti, sempre nel quartiere Corvo.
Questi interventi sono espressione della nostra convinzione che lo sport sia un vero e proprio volano per lo sviluppo sociale e economico. Investire in strutture sportive non solo migliora la qualità della vita dei nostri cittadini ma alimenta anche quella passione, quell’entusiasmo e quella energia che solo lo sport sa trasmettere. È questa energia che ci spinge a dare il meglio di noi stessi, ogni giorno. (nb)
[Nunzio Belcaro è assessore allo Sport di Catanzaro]

CATANZARO – Il 12 maggio l’evento “I 3000 passi della Salute”

Il 12 maggio, alle 9.30, al Monumento ai Caduti del Mare, si terrà la seconda edizione de I 3000 Passi della Salute, organizzata da Nuccio Polizzese con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale.

Si tratta di un evento che si inserisce in un più ampio programma di azioni volte a sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di adottare uno stile di vita sano, basato su un’alimentazione equilibrata, attività fisica regolare e socializzazione e «ideato per promuovere uno stile di vita sano e attivo nella nostra città», ha spiegato la vicesindaca Giusy Iemma.

«Il percorso, di circa 3 chilometri – ha proseguito – si snoderà fino alla Terrazza F. Salicetti e ritorno, offrendo ai partecipanti la possibilità di ammirare la bellezza del nostro mare e di godersi una passeggiata in compagnia».

«I 3000 Passi della Salute non è solo un evento sportivo – ha concluso Iemma – ma anche un’occasione per stare insieme, divertirsi e riscoprire il piacere di camminare all’aria aperta. Un invito rivolto a tutti, dai più piccoli agli anziani, per vivere una giornata all’insegna del benessere e della condivisione.  Al termine della passeggiata, ai partecipanti verrà consegnata la maglietta ufficiale dell’evento e una bottiglietta d’acqua. Inoltre, sarà possibile assistere alla consegna del premio “Marinoto d’Oro” per meriti e alla memoria». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il Comune commemora la festa della Liberazione

In occasione del 25 aprile, la festa nazionale della Liberazione d’Italia, l’Amministrazione Comunale di Lamezia Terme renderà omaggio ai caduti deponendo una corona di fiori presso il monumento dedicato, seguendo il programma dettagliato di seguito: ore 10: Delegazione Comunale di S. Eufemia Lamezia; ore 10:30: Piazza 5 Dicembre di Sambiase; ore 11: Monumento dei Caduti su Corso Numistrano.

«La giornata dedicata alla festa della Liberazione – è scritto in una nota – rappresenta per tutti noi non solo un momento di commemorazione, ma anche un’opportunità per riaffermare concretamente i valori della libertà e della democrazia, ribadendo il nostro rifiuto della guerra e il nostro impegno per la pace». (rcz)

CATANZARO – Al via il corso di inglese dell’Ordine dei Medici e Odontoiatri della provincia

Prende il via domani, alle 8.30, nella Sala Catuogno nella sede dell’Ordine in via Settembrini a Catanzaro il corso di inglese organizzato dall’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Catanzaro, guidato dal dottor Vincenzo Antonio Ciconte.

Il corso – che si svolgerà con cadenza mensile, di mercoledì, per concludersi il 20 novembre – tratterà di argomenti fondamentali per migliorare tre abilità del professionista: ascolto, lettura e scrittura, oltre che nozioni di base relative a grammatica e sintassi.

La prima lezione sarà dedicata all’alfabeto, allo spelling, ai saluti e ai verbi; mentre mercoledì 8 maggio si passerà a: numeri, articoli, l’ora, i giorni della settimana e i mesi, fino ad arrivare a sostenere conversazioni pratiche in ogni situazione.

Un’impostazione pratica che tornerà utile per sostenere tanto conversazioni di lavoro quando colloqui informali: durante il corso, i partecipanti avranno l’opportunità di ascoltare conversazioni e studiare la grammatica e scoprire utili tecniche di apprendimento di nuovi vocaboli.

Presidente del corso è il dottor Vincenzo Antonio Ciconte, mentre il direttore è il dottor Alfonso Ciacci. La partecipazione permette l’acquisizione di 50 crediti formativi. (rcz)

Il progetto di inclusione socio-lavorativa di Catanzaro selezionato dal Ministero

Il progetto di inclusione socio-lavorativa di Catanzaro, denominato @ia-ia-o, è stato selezionato dal Dipartimento Funzione Pubblica del Ministero della Pubblica Amministrazione, posizionando il Capoluogo di regione tra i primi tre progetti del Sud Italia e tra i 15 a livello nazionale scelti per ricevere supporto e finanziamenti.

Lo ha reso noto l’assessore alle Politiche Sociali, Giusy Pino, spiegando come il progetto «mira a implementare un modello di agricoltura sociale che favorisca l’inclusione lavorativa di persone particolarmente vulnerabili, come i giovani con sindrome di Down e autismo, oltre ai care leavers – giovani che hanno trascorso gran parte della loro infanzia in strutture di accoglienza».

«Questo progetto non solo offre una risposta concreta al rischio di esclusione dal mondo del lavoro per queste persone, ma promuove anche lo sviluppo di competenze e l’autonomia personale», ha spiegato ancora l’assessore Pino, sottolineando come alla presentazione avvenuta a Roma, con i rappresentanti del Formez e del Ministero, «abbiamo avuto l’opportunità di illustrare come il progetto @ia-ia-o si proponga di essere un modello replicabile e sostenibile di integrazione sociale e professionale».

«L’agricoltura, con la sua natura terapeutica e inclusiva – ha  proseguito – si conferma uno strumento eccezionale per facilitare questo processo. E’ un grande passo avanti per la nostra comunità e una testimonianza del nostro impegno nei confronti delle persone più fragili. Crediamo fermamente nel potenziale di ogni individuo e nel diritto di tutti di contribuire attivamente alla società. @ia-ia-o è una promessa per il futuro, un’occasione per mostrare che l’inclusione è possibile e fruttuosa per tutti».

«Il Comune di Catanzaro, insieme ai suoi partner, dunque – ha concluso – è entusiasta di procedere con la realizzazione di @ia-ia-o, anticipando i significativi impatti positivi che il progetto porterà». (rcz)

CATANZARO – Giuseppe Ferlito con “Novecento” di Baricco chiuderà la rassegna Pro.s.a.

“Novecento”, rilettura teatrale del capolavoro di Alessandro Baricco, concluderà il calendario di appuntamenti con la rassegna Pro.s.a. al Politeama di Catanzaro. Domani, martedì 23 aprile, alle ore 21, la storia del pianista sull’oceano rivivrà attraverso la straordinaria performance di Giuseppe Ferlito, per una produzione Centro Teatri Studi con la regia di Franco Giorgio. Biglietto unico al costo di 10 euro.

Il Virginian era un piroscafo: negli anni fra le due guerre faceva la spola fra Europa e America, con il suo carico di miliardari, di emigranti e di gente qualsiasi. Dicono che sul Virginian si esibisse, ogni sera, un pianista straordinario, dalla tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Dicono che la sua storia fosse pazzesca, che fosse nato su quella nave e che da lì non fosse mai sceso. Dicono che nessuno sapesse il perché. Dicono… dicono…

Novecento è un personaggio assai complesso, che cerca di conciliare il desiderio di realizzare i suoi sogni con la paura del mondo sconosciuto che si staglia al di fuori del Virginian. Un personaggio unico ed indelebile: avvolto dall’aura intangibile del prodigio, e che racchiude in sé una profonda e struggente malinconia. Un essere “sovraumano”, fatto non di carne ed ossa, ma della materia dei sogni e degli ideali e per questo solitario nella sua dimensione celestiale, incantevole ed inaccessibile. Un magico traghettatore di speranze umane che sulle onde del Virginian danzano per l’Oceano Atlantico verso la terra promessa dei desideri e dei miraggi.

La sua vicenda prende vita attraverso il nitido e disperato ricordo di Tim Tooney, suo fraterno amico ma anche unico erede di questa sorprendente storia divenuta leggenda. Un ricordo che lo rende orfano nell’animo, ma di contro lo fortifìca e da valore alla sua esistenza. Queste le parole di Alessandro Baricco: «A me sembra una bella storia, che vale la pena di raccontare. E mi piace pensare che qualcuno l’ascolterà». Per ulteriori informazioni è possibile consultare il portale www.politeamacatanzaro.net. (rcz)

CATANZARO LANCIA LA SUA SFIDA: ESSERE
LA CAPITALE DELL’ARTE CONTEMPORANEA

di ANTONIETTA MARIA STRATI – Catanzaro vuole diventare la Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea. Una sfida, quella lanciata dal sindaco Nicola Fiorita, che rappresenta un grande valore per il capoluogo di Provincia e per tutta la Calabria, spesso sede di importantissimi eventi artistici di livello internazionale, oltre che essere terra di artisti conosciuti e apprezzati in tutto il mondo.

Basti pensare al Materia Festival che viene organizzato ogni anno a Tropea – e che quest’anno partirà a giugno a Soverato e poi a settembre a Tropea – all’Altrove Festival che, ogni estate, anima le vie di Catanzaro con la sua street art, oltre alla presenza di «tre assi nella manica», come ha detto il sindaco Fiorita, ossia: «la Città di Mimmo Rotella, che dell’arte contemporanea è stato uno dei protagonisti indiscussi sulla scena mondiale, il Parco internazionale della scultura – il museo a cielo aperto del Parco della Biodiversità così ricco di opere contemporanea – e la presenza di una prestigiosa Accademia delle Belle Arti».

«Non sarà facile salire sul podio – ha detto il primo cittadino – perché ci saranno altre candidature autorevoli, ma credo che Catanzaro meriti questo riconoscimento che porterebbe non solo onore e gloria, ma anche sostanziosi finanziamenti economici da parte del Ministero».

Ma non è solo questo: Se Catanzaro riuscisse a vincere questa ambiziosa sfida, la Calabria deterrebbe un importante record: Quello di avere due città, che sono Capitali” della Cultura e dell’Arte Contemporanea.

Per questo il sindaco ha già avviato le interlocuzioni con la Provincia, l’Accademia di Belle Arti e la Fondazione Rotella, con cui ci metteremo subito al lavoro per predisporre un progetto serio che possa portare all’attribuzione del titolo.

«Punteremo, ovviamente – ha detto – sulla figura del maestro Rotella, esponente di movimenti artistici internazionali come i Nouveaux réalistes, la Mec-art e i suoi celebri décollages. Sarà notevole l’apporto del Parco Internazionale della Scultura, intuizione di Michele Traversa, che propone opere di artisti del calibro di Tony Cragg, Mimmo Paladino, Jan Fabre, Michelangelo Pistoletto, Daniel Buren e tanti altri ancora. Ma penseremo anche ad un’idea originale per realizzare una grande “residenza” in grado di ospitare artisti da tutto il mondo, privilegio che il Ministero assegnerà alla città vincente».

«Attendiamo la pubblicazione del bando e poi ci tufferemo in questa bella ed esaltante avventura», ha concluso il primo cittadino.

Quella di Catanzaro Capitale dell’Arte Contemporanea «è una sfida stimolante», per il direttore dell’Accademia di Belle Arti di Catanzaro, Virgilio Piccari, accogliendo «con vivo entusiasmo l’intenzione del sindaco Fiorita di includerci tra gli attrattori artistico-culturali della città capaci di catalizzare l’attenzione su Catanzaro nel percorso che porterà alla scelta della città italiana fulcro dell’arte contemporanea per il prossimo anno».

«È per noi motivo d’orgoglio e certificazione della qualità del lavoro svolto dai docenti e dagli studenti dell’Accademia nell’aprirsi al territorio e nel promuovere lo stesso attraverso una produzione artistica varia e apprezzata», ha detto Piccari, ricordando come «l’Accademia è impegnata da tempo nella “contaminazione artistica” del territorio calabrese».

La proposta di Fiorita, infatti, giunge a pochi giorni dall’approvazione, da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca, del progetto “Perfoming”, finanziato con 3,7mln di euro a valere sui fondi del Pnrr, che vedrà l’Aba Catanzaro guidare undici tra Accademie, Università e Conservatori nazionali: «Siamo in continua crescita – ha aggiunto Piccari –, non solo nei numeri degli iscritti (che aumentano sempre di più, di anno in anno), ma anche nella qualità delle proposte progettuali, nella capacità di relazionarci con Enti e Istituzioni prestigiose, nella credibilità sotto il profilo della capacità di produrre arte e di formare i nostri iscritti: queste competenze, che affiniamo giorno dopo giorno, sono frutto dell’incessante e quotidiano lavoro di una squadra di docenti entusiasti, di un comparto amministrativo capace, di tanti studenti in gamba».

«Saremo ben lieti di mettere a disposizione della città il nostro know-how anche nella sfida – ha concluso – per portare Catanzaro a essere la capitale dell’arte contemporanea per il 2025».

Quella di Catanzaro, dunque, è sicuramente una bella sfida e che, se vinta, porterà ovviamente degli importanti benefici non solo alla città ma anche alla regione, in termini di turismo e di immagine. Per raggiungere l’obiettivo, tuttavia, è necessario che si creino delle importanti sinergie istituzionali, capaci di realizzare quel progetto che Fiorita ha auspicato porti al tanto atteso traguardo.

Sicuramente, il sostegno della Regione sarà fondamentale in questo percorso in cui la Calabria, ancora una volta, si mette in gioco per mostrare all’Italia non solo le sue bellezze e il suo inestimabile patrimonio artistico, culturale, archeologico ed enogastronomico, ma anche la sua continua voglia crescere e migliorare, per un futuro migliore per i suoi figli. (ams)