CATANZARO – Presentati i libri da “mangiare” di Davide Costa

Si è svolto con un grande riscontro, l’evento “LIBeRI da mangiare: presentazione dei libri di Davide Costa”, presso la Sala dei Concerti del Comune di Catanzaro.

L’evento si è aperto con l’introduzione del professore di chirurgia vascolare dell’Università Magna Graecia di Catanzaro e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Vitambiente, Raffaele Serra che ha presentato l’autore, Davide Costa, come uno studioso che conosce e segue, avendolo incluso nel suo gruppo di ricerca da oltre dieci anni, definendolo come un pensatore unico e peculiare con una produzione scientifica vasta, nonostante la sua giovane età, fatta di originalità, innovazione e rigore metodologico, caratteristiche, come ha sottolineato il professore sempre più rare nel mondo della ricerca pregno dello stato mentale “publish o perish” ed ha sottolineato l’assoluta originalità tanto del primo saggio di Davide Costa, “Mangiare da matti: una storia socio-alimentare a Girifalco (non solo)” edito da Editoriale Progetto 2000, di cui il professore è coautore avendo eseguito l’opera di revisione generale sulla parte medica del saggio; ma anche di “Cannibalismo questioni di genere e serialità” edito da qualche mese dalla casa editrice universitaria Tab edizioni, definendolo come un saggio che «stimola il cannibalismo della lettura, lo si divora di colpo e poi se ne vorrebbe ancora…».

La parola, poi, è passata alla professoressa di filosofia del diritto dell’Università Magna Graecia di Catanzaro, Paola Chiarella, che ha innanzitutto sottolineato come nel caso del professore Serra, di conoscere Davide Costa da molto tempo, essendo stato suo studente in diversi momenti formativi dell’autore. Ha mostrato il suo plauso per un dottorando proficuo nella produzione scientifica come Davide, ed ha definito il saggio sul cannibalismo, un’opera stimolante che «porta a confrontarci con i limiti, le nostre paure, con i tabù di cui Davide parla molto bene nelle prime pagine del suo saggio». Ha anche definito il libro come una prova su come il giovane autore sia capace di orientarsi in diversi settori disciplinari: dall’antropologia, alla sociologia, alla psicoanalisi e alla criminologia. Inoltre, la professoressa ha fornito spunti storici, antropologici e giuridici sul fenomeno.

È intervenuto, poi, l’avvocato Pietro Marino, presidente di Confprofessioni e presidente nazionale Vitambiente, che ha ringraziato Davide non solo per averlo invitato a presentare il libro sul cannibalismo ma anche per aver scritto la prefazione del saggio sui regimi alimentari del Manicomio di Girifalco.

L’avvocato ha innanzitutto definito i saggi di Costa come vere e proprie “opere d’arte” perché «leggendole ho immaginato Davide come un sommozzatore che va nei fondali più profondi del mare e non si ferma al primo ostacolo, cercando di scandagliare i diversi ambiti di sua competenza dalla sociologia alla criminologia». L’avvocato Marino, con grande entusiasmo, ha definito il saggio sul cannibalismo come un vero e proprio manuale da proporre agli studenti universitari delle varie branche del sapere incluse nel saggio.

La parola è poi passata all’autore dei saggi, Davide Costa, che ha ringraziato i relatori e ha raccontato come sono nati i due libri: entrambi sono la versione estesa ed approfondita delle sue due tesi di laurea triennale e magistrale entrambe insignite della dignità di stampa.

«Mangiare da matti è nato da una visita casuale presso l’Archivio storico di Catanzaro. L’ho scritto nell’arco di due anni per poi venire discusso come tesi di laurea nel luglio del 2018. Ha visto la sua pubblicazione, però, dopo ben 5 anni di attese e rimandi, nonostante si trattasse di un’opera unica nel suo genere dalla quale, subito dopo la pubblicazione nel marzo del 2022, è nato anche un articolo scientifico dal titolo “Eating in a Total Institution Considering History, Nutrition, and Gender Issues” pubblicato sulla rivista internazionale Social Sciences».

Poi l’autore ha descritto come è nato il suo secondo saggio «Cannibalismo, Questioni di genere e serialità, è un saggio pregno della pandemia di Covid19. È stato scritto nel periodo della zona rossa, il che ha reso molto complicato reperire fonti bibliografiche poiché non era possibile spostarsi. Ma è stato proprio nel momento in cui, dopo un mese e mezzo di positività al Covid, ho deciso di dare uno scossone alla mia vita proponendo il saggio ad una casa editrice universitaria rinomata e molto lontana dalla Calabria, come la Tab edizioni di Roma. Quando ho ricevuto l’accettazione di pubblicazione e il mio primo contratto editoriale ero veramente molto emozionato».

Davide ha anche descritto la sfida di sottoporre il saggio al processo di revisione a doppio cieco per dare maggiore robustezza scientifica, e la sua estrema gioia nel leggere commenti esclusivamente positivi.
È seguito poi un lungo dibattito tra l’autore, i relatori e la platea in cui sono stati forniti spunti di riflessione.

L’evento si è concluso con l’autore che ha salutato tutti annunciando con gioia ed emozione di essere già all’opera per la scrittura di un nuovo saggio scientifico. (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Il vescovo Parisi celebra San Francesco di Paola

«La carità ci contraddistingue come credenti e come cittadini di questo mondo. Noi non viviamo la fede in una dimensione di separazione, come se la nostra fede potesse essere relegata ad un ambito strettamente “religioso” della nostra vita. La vita dell’uomo non può essere scissa. Nell’Incarnazione, Dio ha preso la nostra carne, è entrato dentro la storia umana. Noi siamo abitati da Dio e la carità è lo stile con cui noi credenti entriamo nel mondo. Noi entriamo nel mondo, non con gli eserciti schierati ma attraverso la debolezza della grotta di Betlemme e la debolezza del Crocifisso, una debolezza che sconvolge la stoltezza degli uomini. Entriamo nella storia con la forza della carità che è la forza dell’amore di Dio; è mettersi a disposizione del Signore che, con il suo amore, attraversa la nostra esistenza e ci rende canali di grazia, diffusori di amore a tutta l’umanità».

Così il vescovo di Lamezia Terme monsignor Serafino Parisi che, nella chiesa matrice di Sambiase, ha presieduto la solenne concelebrazione eucaristica nella festa patronale di S. Francesco di Paola.

Commentando la liturgia della Parola incentrata sul tema della carità, il vescovo di Lamezia ha evidenziato, partendo dall’inno alla carità di S. Paolo, il legame tra fede, speranza e carità perché «la fede, punto di partenza della vita del credente, non può restare un dono messo in un angolo, improduttivo. La fede chiede all’uomo di aderire liberamente alla volontà di bene del Signore. La speranza non può essere confusa con un generico ottimismo, ma è l’espressione umana che trae origine dalla passione amorosa di Dio. Per San Paolo anche la fede e la carità passeranno, perché la carità è più grande. La carità è la fede messa in campo, la speranza organizzata dai credenti. La carità è il ponte tra la terra e il cielo, il ponte tra il lavoro del credente nella storia e ciò che il credente godrà nei Cieli lasciando tracce visibili dell’amore di Dio nel presente. La carità è la visione del nostro futuro, un futuro di bene, edificato e costruito nel presente. La via nel deserto, di cui ci parla il profeta Isaia, non è impiantata dall’alto, ma parte da un progetto divino che richiede il nostro impegno e la nostra collaborazione».

Soffermandosi sui tratti della spiritualità del santo paolano, Parisi ha sottolineato come Francesco di Paola sia stato «un calabrese sanguigno, verace, portatore nel mondo di quello che oggi definiremmo cristianesimo sociale. In tutte le situazioni della vita in cui si è trovato ad operare, Francesco da Paola è andato verso il mondo come tutti noi credenti dovremmo andare verso il mondo: con lo stile debole e forte della carità, per cui non diamo al mondo ciò che è nostro ma ciò che il mondo ha e deve scoprire. Il miracolo della moneta spezzata davanti al re di Napoli ci comunica ancora oggi un messaggio: tu non ti puoi arricchire sfruttando l’altro fino al sangue. Questa è la proposta di Francesco di Paola: il nostro passaggio, accanto ai ricchi come ai poveri, accanto ai deboli come ai potenti, sia diffusore di un amore di cui anche noi ci sentiamo debitori verso Dio e che con larghezza dobbiamo dare agli altri».

L’augurio del vescovo Parisi affinché «possiamo vivere questa festa, per la nostra comunità lametina e per tutta la Calabria di cui S. Francesco di Paola è patrono, acquisendo lo stile della carità perché dove c’è terra arida ci possa essere passione per far risorgere questa storia e dove c’è sangue sparso ci possa essere la consapevolezza che, con l’impegno personale e non con le ferite degli altri, possiamo costruire storia nuova per questa nostra terra. Se la carità è la vita e mette insieme fede e speranza, la carità ci vuole in prima persona protagonisti e costruttori del nostro futuro. Tra vent’anni, insieme con voi, vorrei guardare a questa storia dicendo: questo tratto di strada della nostra Chiesa locale e della nostra società civile del lametino è stato fatto anche con la mia passione, anche con il mio impegno, seguendo e mettendo in pratica la Charitas del Signore».

A nome della comunità dei padri minimi, all’inizio della celebrazione, padre Ivano Scalise ha dato il benvenuto al vescovo Parisi ricordando il plurisecolare legame della comunità di Sambiase, oggi Lamezia, con i frati minimi e la figura di S. Francesco da Paola «uomo di ascolto e di accoglienza verso tutti i fratelli e le sorelle senza fare discriminazioni di persone, ceto sociale: parlava al ricco e al povero, al potente e al semplice, richiamando tutti alla comunione, alla fraternità e alla riconciliazione». (rcz)

Mammoliti (PD) vuole che il lavoro sia tema centrale del Partito democratico

Proposte concrete per dare un contributo operativo alla definizione di un Piano del lavoro capace di dare risposte e soluzioni su come creare occupazione – puntando ad esempio sulla manutenzione straordinaria del territorio – spendendo le tante risorse a disposizione che spesso non vengono adeguatamente utilizzate.

La strada che porta alla costruzione dell’alternativa al centrodestra – su temi e non proclami – si imbocca aprendo un “cantiere” che porti il Partito democratico, restituendo voce ai territori attraverso una rinnovata capacità di ascolto, alla definizione di una conferenza di programma per la Calabria che metta al centro dell’agenda il tema del lavoro. Ѐ quanto emerso nel corso dell’incontro che si è tenuto questa mattina nella sede del partito a Lamezia Terme, promosso dal consigliere regionale Raffaele Mammoliti, per fare il punto sull’azione dei dem alla Regione.

A portare il proprio contributo, in collegamento da Roma, il segretario regionale del Pd Nicola Irto e Cesare Damiano, già ministro del lavoro nel secondo governo Prodi, e vari dirigenti del partito tra cui Anna Pitelli, componente della segreteria regionale; ma anche Maria Teresa D’Agostino, responsabile Laburisti dem Calabria; Marwa El Afia, responsabile diritti e cittadinanza della segreteria regionale Pd; Giuseppe Dell’Aquila, capogruppo del Pd alla Provincia di Crotone; Gennarino Masi, segretario circolo Pd di Lamezia; Bruno Schipano, segretario regionale Fp Cgil Calabria; Battista Paola, direzione provinciale Pd Catanzaro.

«L’iniziativa di oggi ha un duplice obiettivo: offrire una informazione sull’azione politico-istituzionale che abbiamo messo in campo e ho messo in campo in Consiglio regionale sui temi del lavoro e al tempo stesso dare un contributo alla Conferenza regionale di programma che è stata lanciata dal nostro segretario regionale Nicola Irto nella riunione dell’ultima segreteria – ha esordito Mammoliti – Vogliamo animare un confronto e un dibattito per dare profilo strategico e consistenza programmatica a un partito che come primo elemento deve partire dal lavoro. In Calabria abbiamo i dati della disoccupazione più alta d’Italia, i dati dell’occupazione più bassa d’Italia, abbiamo i “Neet”, giovani da 15-34 anni anni, che non studiano e non lavorano e che sfiorano il 30% mentre in Italia sono il 19%. Tutto questo però a fronte del fatto che c’è una quantità di strumenti e di risorse che se utilizzati bene potrebbero dare risposte occupazionali positive. A esempio – ha detto ricordato Mammoliti – noi abbiamo oltre 40 milioni per il Pnrr Missione 5 per la Garanzia di occupabilità lavoro, per il potenziamento dei Centri per l’impiego, per i fondi comunitari 2021-2027 sulle politiche giovanili e sull’inclusione sociale abbiamo quasi un terzo dell’intera somma degli oltre 3 miliardi: basterebbe che il governo regionale mettesse a fuoco e a sistema questa quantità di risorse e di strumenti per realizzare l’obiettivo al quale noi puntiamo, un piano straordinario per il lavoro in Calabria per dare risposte non solo al precariato tradizionale, ma soprattutto ai giovani, agli inoccupati e a chi non ha mai lavorato».

Parlando della riforma del mercato del lavoro elaborata dalla Giunta regionale e in via di approvazione in Consiglio, il consigliere democrat ha voluto sottolineare l’azione e la posizione del Pd. “Noi abbiamo salutato con molto interesse questa riforma che pone la Calabria in linea con le altre regioni, considerando che l’ultimo testo risale al 2001. Ma abbiamo anche detto che non basta cambiare la targa, perché l’impianto normativo dev’essere anche riempito di contenuti anche dal punto di vista delle risorse – ha sottolineato -. Noi intanto abbiamo presentato degli emendamenti, qualcuno dei quali è stato anche approvato, e non siamo assolutamente contrari, perché riteniamo che sia arrivata l’ora di attivare in Calabria anche le politiche attive del lavoro, e non più solo quelle passive. Ma è chiaro che vorremmo che la legge contemplasse alcuni passaggi importanti che abbiamo evidenziato: devo dire la verità, c’è una interlocuzione positiva con il governo regionale, io ho parlato con il presidente Occhiuto, con l’assessore regionale, con il responsabile del Dipartimento. Spero – concluso Mammoliti – che in Consiglio regionale i nostri emendamenti, che mirano a migliorare la legge, possano essere accolti in modo tale da arrivare a una sua approvazione all’unanimità”.

“Mammoliti ha fatto bene a costruire questo momento, che è utile anche per lanciare una prospettiva sulle questioni del lavoro”, ha sottolineato il senatore e segretario regionale, Irto, collegato in remoto. «Concordo sul fatto che siamo il Pd e non possiamo trincerarci dietro la critica punto e basta, ma abbiamo la responsabilità di dover costruire un’alternativa in Calabria come anche nel Paese e di fare proposte per il cambiamento. Lo abbiamo già dimostrato riuscendo a far approvare un emendamento che consentirà alla pubblica amministrazione di avviare un percorso di stabilizzazione dei tecnici del Pnrr. Il Pd deve porre un’alternativa, anche nello scontro politico con il centrodestra noi dobbiamo rilanciare sui temi come quello del lavoro. Noi – ha sottolineato ancora segretario regionale del Pd – dobbiamo arrivare a una Conferenza di programma in Calabria, che non deve parlare di mille cose ma di 4-5 grandi questioni tra cui il cuore centrale è il lavoro, che abbraccia tanti aspetti a partire dalla prospettiva di vita della regione. Dobbiamo mettere in campo una nostra proposta di rilancio della Calabria. Io immagino che Occhiuto e la banda del centrodestra – banda perché sono divisi in tutto – li sconfiggeremo proponendo una alternativa forte e vera sui temi e con cose realizzabili. Io sono convinto – lo dico con una punta di orgoglio – che il gruppo dirigente del Pd calabrese ha una qualità che difficilmente si trova da altre parti, e ho voluto esaltare nella segreteria una nuova generazione per dare al partito un’occasione di futuro. Sono convinto – ha concluso Irto – che il lavoro che abbiamo avviato, con il passo del maratoneta e non del velocista, ci aiuterà a costruire un’alternativa in Calabria e in Italia, sapendo che tutto passa dal dialogo costante con i territori e i cittadini».

Secondo l’ex ministro al Lavoro, Cesare Damiano, quello che arriva dalla Calabria con l’organizzazione di questa iniziativa è «un bel segnale». «Quella di una conferenza regionale sul lavoro penso sia un’ottima proposta e il fatto che a lanciarla sia la Calabria è una cosa positiva – ha detto -. Credo che questa idea dovrebbe navigare regione per regione, dal basso verso l’alto per poi confluire in una conferenza nazionale da suggerire alla segretaria: infatti avremo una legge di bilancio impegnativa e con poche risorse, e quindi bisogna fare scelte importanti ed è importante dare suggerimenti sentendo il territorio”. Intervento strutturale sul cuneo fiscale, benefit (che devono essere allargati a tutti) e rinnovo dei contratti, si deve ripartire da qui. “Il primo tema è quello delle paghe, che sono basse – ha detto ancora – dobbiamo invocare il lavoro stabile, la buona flessibilità è una cosa, il lavoro precario un’altra. Le paghe si alzano con interventi legislativi e con contrattazione».

Il Pd, insomma, deve essere capace di far camminare insieme «i diritti sociali e quelli collettivi», riconnettere il territorio al Partito attraverso una ritrovata capacità di ascolto, ha sottolineato Anna Pittelli: in Calabria il lavoro è povero, un ossimoro che rende l’idea della mancanza delle sicurezze e dei diritti che preservano assieme dignità e qualità della vita. Ѐ questa la sfida che il Pd raccoglie a partire da oggi. (rcz)

CATANZARO – Domenica in scena “Chiacchiere da Bardo”

Domenica 4 giugno, a Catanzaro, alle 18.30, al teatro Comunale, un scena Chiacchiere da Bardo, il saggio -spettacolo delle sedi esterne di Pentone e Fossato Serralda della Scuola di Teatro “Enzo Corea”.

Chiacchiere da Bardo, ideato e diretto da Pasquale Rogato con la direzione artistica di Salvatore Emilio Corea, è un viaggio tra due opere importanti come “Romeo e Giulietta” e “La Tempesta”. Un unico filo che lega due storie diverse ma vicine in alcuni tratti. Un finale tragico e uno magicamente lieto che porteranno lo spettatore a riflettere su emozioni, sentimenti e condizioni di vita tutt’altro che lontani da quello che viviamo oggi. Più di venti i ragazzi in scena, provenienti dalle sedi esterne di Pentone e Fossato Serralta della Scuola di Teatro “Enzo Corea” insieme ad altri della sede centrale di Catanzaro.

Prosegue, infatti, il percorso di collaborazione nato ormai diversi anni fa, che vede le diverse realtà della scuola di teatro unirsi per la realizzazione dello spettacolo, da un’idea del responsabile del corso di recitazione delle sedi esterne Pasquale Rogato e condiviso da Salvatore Emilio Corea e Claudia Olivadese, rispettivamente direttore e vice direttore artistico della cooperativa Edizione Straordionaria/Scuola di teatro Enzo Corea.

«I ragazzi hanno lavorato intensamente sui loro personaggi, analizzandoli in modo approfondito fino a conoscerne le caratteristiche più profonde – ha spiegato Pasquale Rogato –. Uno studio approfondito delle opere che ha più volte portato i ragazzi a riflettere e a trovare diversi significati. Un lavoro che porta a termine l’anno accademico 2022/2023 dopo un lavoro durato ben 9 mesi. La nostra speranza è quella di vedere la splendida sala del Teatro Comunale piena di persone, sarebbe il giusto riconoscimento per il lavoro svolto dai ragazzi, per creare quel filo magico che lega lo spettatore al pubblico e che consente all’attore di essere ed esistere grazie ad esso». (rcz)

LAMEZIA TERME (CZ) – Grande successo per l’opera musical “Francesco de Paula”

Grande successo in Piazza 5 Dicembre di Lamezia Terme (Sambiase) per la versione teatrale dell’ imponente Opera musical “Francesco de Paula”, sulla vita e i miracoli di San Francesco di Paola, andata in scena ieri sera in occasione dei Festeggiamenti del Santo, nell’ambito del “Festival Senza Luoghi Comuni”, progetto dell’ “Associazione Culturale Ad Turres MMXX” realizzato con la collaborazione della Regione Calabria (Psc 2022 – Attività Culturali – “Calabria Straordinaria”).

Per lo spettacolo dedicato al Santo calabrese venerato in tutto il mondo, nato a Paola nel 1416 e morto in Francia nel 1507, Piazza 5 Dicembre si è trasformata in un autentico teatro sotto le stelle, con la platea a sedere completamente gremita. Dopo l’imponente allestimento andato in scena al Palacalafiore di Reggio Calabria, la prima assoluta della nuova versione rivisitata per spazi all’aperto e teatrali ha centrato subito un grande successo, con convinti applausi al termine di ogni quadro scenico e standing ovation finale per tutti: artisti, tecnici e firme della produzione.

L’Opera scritta e composta dal Maestro Francesco Perri, compositore di fama internazionale e direttore del Conservatorio “Stanislao Giacomantonio” di Cosenza, è una produzione esclusiva dalla Show Net di Ruggero Pegna. La serata è stata introdotta da Padre Ivano Scalise, Superiore della Parrocchia di San Francesco di Sambiase, tra le più antiche al mondo, e dallo stesso Perri. Presenti in platea anche il Sindaco Paolo Mascaro e varie autorità locali.

Bravissimi tutti i componenti del cast, veri talenti calabresi di eccezionale caratura artistica: dal tenore Federico Veltri nel ruolo di San Francesco, al soprano Giulia Tenuta in quello della madre, ed ancora Alessandro Castriota Scanderbeg nel doppio ruolo del Diavolo e del Re di Napoli, mentre Angelica Artemisia Pedatella è stata una commovente Brigida, sorella di San Francesco e, in altre scene, una provocante “donna in rosso” a servizio del Diavolo, intenta a cercare di allontanare il frate da Dio. Impeccabile è stato anche l’attore Massimo Rotundo nel ruolo del narratore, capace di rendere magnetico il racconto della lunga vita del Santo Patrono della Calabria. Una menzione speciale merita anche la coreografa e direttrice del corpo di ballo Ilaria Rametta, che ha arricchito lo spettacolo con le sue giovani ma già brave danzatrici: Elisabetta Meraglia, Mariagiovanna Casalinuovo, Irene Leone, Aurora Mastroianni, Aurora Filippis e Federica Rettura. A fare da suggestivo sfondo le videoscenografie elettroniche in movimento del team di Enrico Pulice, che hanno creato le ambientazioni delle varie fasi dell’Opera: dalla casa di famiglia, al primo romitorio, fino all’incontro con il re di Napoli, all’attraversamento dello Stretto di Messina sul mantello, alla partenza per la Francia.

Perfetti suoni e disegni luci della Check Sound di Antonio e Tommaso Paparo. Tra i momenti più commoventi, in vetta c’è certamente la scena del miracolo della Resurrezione di Nicola, il figlio della sorella Brigida, con il lungo abbraccio strappalacrime tra la mamma e il piccolo tornato alla vita, interpretato dal piccolo Adriano Perri, sottolineato da una possente colonna orchestrale.

Al termine tutti soddisfatti ed emozionati, dai Padri Minimi al presidente dell’Associazione Ad Turres, Salvatore Orlando, ad Antonio Lorena, che hanno curato il progetto del Festival: «Siamo felici della risposta del pubblico, numeroso e attento, ma soprattutto per la qualità dello spettacolo che ha davvero coinvolto ed emozionato e ha premiato la volontà di proporre un evento di altissimo spessore artistico e culturale».

Nel backstage abbracci e complimenti per tutti, con l’augurio che questa splendida Opera tutta calabrese, in questa versione accessibile per ogni tipo di location, si possa rappresentare in tutti i luoghi che intendono celebrare la figura di San Francesco di Paola, raccontandola in un modo unico e originale.

L’Opera, infatti, si discosta sia dalla tradizione del musical sia da quella del genere lirico, esplorando coraggiosamente nuovi linguaggi e commistioni, in un insieme perfettamente riuscito di Teatro, Opera, Lirica, Sinfonica, Musical. A parere unanime, si è avuta la conferma dell’efficacia di un risultato musicalmente sorprendente, con arie godibili seguite da recitativi ben costruiti. Una vera Opera “Pop” che ha emozionato e, al contempo, offerto un sontuoso e straordinario spettacolo di grande impatto visivo, affidato ad un cast di talentuosi interpreti. Per informazioni sull’Opera, tel. 0968441888 mail: info@ruggeropegna.it. (rcz)

Il calabrese Simone Alessio è ancora il numero 1 nel Taekwondo. I complimenti di Occhiuto

Il calabrese Simone Alessio, «atleta del G.S.VV.F. Fiamme Rosse, è ancora il numero 1 nel Taekwondo, categoria -80 kg». Lo scrive la Federazione su Twitter.

«Dopo aver conquistato il titolo iridato nella categoria -74 kg nel 2019, Alessio domina nella categoria -80 kg, confermando e mettendo un sigillo sul suo primato all’interno del ranking olimpico -prosegue la Federazione sul suo sito- Un cammino senza sbavature per il giovane azzurro in gara sui campi della Crystal Hall di Baku, che riconquista il titolo mondiale con una concentrazione e determinazione uniche: ai quarti batte il campione del mondo in carica, il coreano Park Woo hyeo, e in finale controlla e domina lo statunitense Carl Alan Nickolas».

«Il talento, la dedizione e l’impegno dell’atleta italiano lo hanno portato affermarsi come uno dei migliori atleti della sua generazione e un vero punto di riferimento per il taekwondo italiano e internazionale. Il suo successo ai Mondiali di Baku rappresenta una vittoria non solo per lui, ma anche per l’Italia del Taekwondo intera. Simone può guardare al futuro con fiducia e continuare a scrivere la sua storia nel taekwondo mondiale, con un occhio ai Giochi di Parigi 2024».

A Simone Alessio sono arrivati anche i complimenti del governatore della Calabria Roberto Occhiuto. (rcz)

MONTEPAONE LIDO (CZ) – Una giornata per la disintossicazione digitale

Sabato 17 giugno 2023 si svolgerà, presso il Lido del finanziere a Montepaone Lido (Cz), la Digital detox day (La giornata di disintossicazione digitale). Grandi e bambini si ritroveranno insieme per condividere momenti ludico-ricreativi in un angolo suggestivo di Calabria, grazie ai volontari dell’associazione di promozione sociale Focus on e al gruppo di lavoro, nato intorno alla rivista ictedmagazine.com. Si desidera in tal modo offrire un concreto supporto alle famiglie, sempre più in difficoltà, sull’uso corretto dei dispositivi e degli strumenti digitali, molto diffusi anche tra i più giovani.

Il prof. Luigi A. Macrì, già preside di Scuole di ogni ordine e grado, esperto in tecnologie ed educazione, presidente dell’associazione di promozione sociale Focus on e Direttore responsabile della rivista ictedmagazine.com, da anni svolge con il suo staff un’azione di sensibilizzazione, di formazione ed informazione su questi temi rivolta a genitori e docenti.

All’evento parteciperanno diverse scuole di ogni ordine e grado, enti, associazioni e federazioni operanti nel territorio, tra cui: l’Istituto Comprensivo di Squillace (dirigente scolastico dott. Alessandro Carè); l’Istituto Comprensivo di Montepaone (dirigente scolastica dott.ssa Anna Alfeo) la Figc per la Calabria, presieduta da Saverio Mirarchi e la sezione Sportiva coordinata dal prof. Massimo Costa. Per aderire è necessario compilare il form di iscrizione al seguente indirizzo: https://forms.gle/o38YTLrNVTXGinbo9. (rcz)

SAMBIASE (CZ) – Uno spettacolo teatrale per sfidare la superstizione

«E se poi è vero»? A sfidare la superstizione ieri sera, centinaia di persone che, con il sorriso sulle labbra hanno riempito il centro storico di Sambiase.

E così, grazie all’arte scenica della compagnia lametina “G. Vercillo”, il sacrato della Chiesa Matrice si è trasformato in un palcoscenico dove, tra cornetti e ferri di cavallo, si è dato il via alla commedia esilarante, liberamente tratta da Peppino de Filippo per la regia di Raffaele Paonessa.

In una atmosfera suggestiva, tra luci artificiali, candele ed un cielo stellato, gli attori che giocavano in casa, hanno intrattenuto il pubblico con una comicità in alcuni momenti dal sapore amaro.
Ogni attore, nelle vesti del proprio personaggio, ha contribuito a far rivivere la famiglia di un tempo, che proprio in quelle stradine di su corso Vittorio Emanuele., ha scritto la nostra storia.
Una serata dedicata a San Francesco da Paola, alla cui scuola la compagnia lametina ha mosso i suoi primi passi ed al quale riconducono ogni successo.

Un evento che ha segnato l’occasione per riaccendere le luci su un luogo, come quello del centro storico di Sambiase, portatore di cultura, valori, con la solennità architettonica di una chiesa simbolo di fede e di ritrovo cittadino.

Seppur in ogni angolo di questa terra è viva la presenza della fede a cui sono legate le tradizioni, gli usi ed i costumi delle città, dei borghi, dei piccoli centri, della gente di Calabria, appare oggi necessario ed urgente tutelare questo ingente patrimonio e tramandarlo alle nuove generazioni.

«Con questo obbiettivo – sottolinea il regista, Raffaele Paonessa – siamo saliti su questa palco ideale, ritornando nei luoghi dove siamo nati ad alla cui sorgente religiosa e umana ci nutriamo, Non possiamo non ringraziare i padri minimi di Sambiase, il nostro amato pubblico che ci segue in ogni dove ed in ogni quando, e tutti coloro che hanno lavorato e lavorano per lo sviluppo del nostro territorio».

A conclusione della commedia, il regista ha proprio evidenziato la centralità emozionale del luogo, dove proprio il gruppo teatrale trova dimora come sede, in una piccola stanza su quella chiesa, guardando al cielo e godendo della grandiosità dell’amicizia e della condivisione.

Un “Festival senza Luoghi Comuni” (finanziato con risorse Psc Piano di Sviluppo e Coesione 6.02.02 erogate a esito dell’avviso “Attività culturali 2022” dalla Regione Calabria – Dipartimento Istruzione, Formazione e Pari opportunità – settore Cultura) che ha trovato nella commedia di De Filippo l’occasione per sottolineare come l’essere superstiziosi sia un luogo comune anche se…. a non esserlo porta male.

Il prossimo appuntamento con la compagnia è per sabato 17 giugno sempre a Sambiase in Lamezia Terme, in occasione dei festeggiamenti di Maria SS. delle Grazie. (rcz)

I consiglieri Buccolieri e Palaia: L’aula bunker deve stare a Catanzaro

«L’aula bunker deve stare a Catanzaro». È quanto hanno ribadito i consiglieri comunali di Catanzaro Gregori Buccolieri e Daniela Palaia, sottolineando come l’eventuale collocazione dell’aula bunker a Lamezia Terme rappresenterebbe «l’ennesimo sopruso nei confronti del capoluogo calabrese».

Una notizia che i due consiglieri hanno appreso dopo l’incontro con il collega e presidente dell’Ordine distrettuale degli avvocati di Catanzaro, Vincenzo Agosto. Durante il confronto, è emersa la notizia sull’avanzato stato della trattativa per l’acquisto, da parte del Ministero della Giustizia, dei locali della Fondazione Terina e la conseguente collocazione definitiva dell’aula bunker a Lamezia Terme per lo svolgimento dei processi penali con numerosi imputati afferenti al distretto di Corte d’Appello di Catanzaro.

Una circostanza che non va bene a Buccolieri e Palaia, ricordando come Catanzaro «gode di una lunghissima tradizione giuridica ed è ancora oggi tra le più importanti sedi della geografia giudiziaria. Questa operazione, invece, procede nel senso opposto, indebolendo la storia e le prospettive di sviluppo che ruotano attorno alla cittadella giudiziaria di Catanzaro».

Buccolieri e Palaia alzano il tiro e si rivolgono ai rappresentanti istituzionali di ogni livello: «Ci faremo promotori di un tavolo di concertazione e attiveremo tutte le iniziative possibili per scongiurare questo ulteriore assalto alle istituzioni della città, certi di trovare l’appoggio di tutte le autorità politiche espressioni del territorio di Catanzaro». (rcz(

 

CATANZARO – La città ricorda il Maestro U Ciaciu per i suoi 100 anni

Domani mattina, alle 10.30, l’Amministrazione comunale di Catanzaro, con il sindaco Nicola Fiorita e l’assessore alla Cultura Donatella Monteverdi, si ritroveranno in piazza Garibaldi davanti a quello che fu lo studio del maestro Saverio Rotundo U Ciaciu, che avrebbe compiuto 100 anni.

Una visita per omaggiare la memoria di un artista fortemente identificativo per la città e a cui i catanzaresi sono molto legati.

Insieme agli amministratori saranno presenti anche i famigliari dell’artista e alcuni rappresentanti dell’Accademia delle Belle Arti di Catanzaro, da sempre vicina all’attività professionale del maestro. (rcz)