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CATANZARO – L’altare di Papa Giovanni Paolo II sarà restaurato

35esimo anniversario della visita di Giovanni Paolo II a Catanzaro

L’altare sul quale Papa Giovanni Paolo II ha celebrato la Santa Messa al “Ceravolo” di Catanzaro nell’ottobre del 1984, tornerà al suo antico splendore.

Una decisione presa dalla Giunta Comunale, e voluta fortemente da Ivan Cardamone, vicesindaco di Catanzaro e Assessore alla Cultura, che si inserisce nell’ambito delle celebrazioni che verranno organizzate dall’Amministrazione Comunale di concerto con l’Arcivescovado, la Cooperativa Artemide, Desta Industrie, Life Comunication e , in occasione del 35° anniversario della visita di San Giovanni Paolo II a Catanzaro (ottobre 1984).

«Il recupero di questa prestigiosa opera d’arte – ha dichiarato il vicesindaco Cardamone – he rappresenta un patrimonio per l’intera città di Catanzaro e non solo per la sua comunità di fedeli, è un obiettivo di assoluta valenza culturale che l’amministrazione Abramo vuole perseguire per ricordare nel migliore dei modi quella storica visita del Papa».

Era l’ottobre del 1984 quando Giovanni Paolo II arrivò a Catanzaro: l’altare, realizzato al Maestro Eduardo Filippo, venne commissionato dall’Arcivescovo dell’epoca, monsignor Cantisani, e dall’Amministrazione Comunale, il cui sindaco era Marcello Furriolo.

Il restauro dell’opera, che sarà poi installata ed esposta al parco della Biodiversità – d’intesa con la Provincia di Catanzaro del presidente Abramo – , verrà eseguito dallo stesso artista con il coordinamento e la partnership della società cooperativa Artemide attraverso la professionalità e il know how della Desta Industrie, azienda leader nel restauro e nella lavorazione dei Beni di arte sacra.

«Quella visita – ha aggiunto il vicesindaco Cardamone – che segnò un epoca e diede speranza all’intera Calabria è ancora un ricordo vivo in tanti catanzaresi, e siamo sicuri che le celebrazioni per il 35° anniversario del viaggio di Papa Giovanni Paolo II qui in città, organizzate anche grazie alla disponibilità della Curia e dell’arcivescovo monsignor Vincenzo Bertolone, che intendo ringraziare di persona per la preziosa disponibilità dimostrata, non faranno altro che renderlo più vivo». (rcz)

 

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