Il prof. Pasquale Mastroberto, direttore dell’U.O.C. di Cardiochirurgia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria “Mater Domini”, ha richiesto ufficialmente, da diversi mesi, ai Commissari straordinari che si sono succeduti la possibilità di incrementare il numero di interventi annui a tutto vantaggio sia dell’utenza che dell’Azienda, in termini di produttività.
«Quello che ho chiesto – ha spiegato Mastroroberto – è una ottimizzazione strutturale e organizzativa delle sale operatorie assegnate alla Cardiochirurgia nonché un maggiore spazio per ciò che concerne la terapia intensiva cardiochirurgica, attualmente dotata di 4 posti letto, visto che all’interno del Policlinico esistono locali immediatamente fruibili per attività di rianimazione/terapia intensiva, in passato assegnati alla ormai disattivata Fondazione Campanella, con almeno 6 posti letto disponibili e già completamente attrezzati».
«Tutto ciò consentirebbe – ha specificato il professore – una riduzione dell’emigrazione sanitaria, con un risparmio notevole dal punto di vista economico. Del resto le cronache attuali hanno dimostrato come non esista affatto un modello sanitario perfetto – vedi Lombardia. È indispensabile un investimento sulla medicina territoriale e sulle aziende sanitarie e ospedaliere pubbliche che devono essere sempre pronte e attrezzate, soprattutto per le cure intensive e sub-intensive, così come stabilito dal Decreto Rilancio».
La cardiochirurgia universitaria del Policlinico di Catanzaro, inserita da anni nel circuito regionale delle urgenze-emergenze h24/365 giorni all’anno, ha mantenuto standard lavorativi immutati anche durante il periodo più critico del Covid-19, a differenza di molti centri cardiochirurgici italiani. In questo modo è stata garantita una continuità di cure per pazienti critici non-COVID che necessitavano di trattamento cardochirurgico, nonché la possibilità di accettare anche pazienti COVID-positivi. Inoltre con l’accordo tra le Direzioni Sanitarie è stato avviato un protocollo d’intesa con l’Azienda Pugliese-Ciaccio per prestazioni cardiochirurgiche sia in urgenza che ordinarie che si aggiunge alla convenzione già in atto con l’Azienda Ospedaliera di Cosenza.
La Cardiochirurgia universitaria ha ottenuto negli ultimi anni una serie di risultati lusinghieri sia in termini di assistenza sanitaria, come rilevato dai dati del Programma Nazionale Esiti riportati dall’Agenzia per i Servizi Sanitari Regionali-Ministero della Salute, sia riguado l’attività scientifica e di ricerca, oltre che di didattica, riportando a Catanzaro nel 2017 la sede amministrativa della propria Scuola di Specializzazione.
«Chiediamo di potere lavorare di più senza costi aggiuntivi – ha ribadito Mastroroberto – con l’utilizzazione di spazi attualmente inutilizzati e con vantaggi in termini di produttività per l’Azienda che, di contro, almeno sino ad adesso, non ha fornito alcuna risposta».
Il Rettore dell’Università Magna Graecia, costantemente informato, ha garantito il suo pieno appoggio. Adesso si attende un riscontro immediato dai vertici dell’AOU “Mater Domini”. (rcz)
In copertina, la Terapia intensiva del Policlinico con 6 posti attrezzati e inutilizzati