di MARIA CRISTINA GULLÍ – Celebrata a Reggio nella Basilica dell’Eremo, dedicata a Santa Maria Madre della Consolazione una Santa Messa di ringraziamento per il decimo anniversario del Cenacolo “Maria Consolatrice” presieduta dal Padre Fondatore, Giuseppe Sinopoli.
Il “Cenacolo”, nato da un’intuizione di Padre Sinopoli (allora reggente della Basilica dell’Eremo) venne costituito presso la Parrocchia basilicale dell’Eremo dei Cappuccini e ha intrapreso il cammino di formazione e perfezione evangelico-mariana il 13 maggio del 2012. Esso si è voluto porre, “con cuore umile e docile, in continuità con la fervente devozione che i nostri antichi padri, frati Cappuccini (tra i quali il ven. padre Gesualdo) e popolo reggino, hanno nutrito verso la Vergine Maria, fino ad eleggerla a Patrona e Protettrice della Città dello Stretto”.
Fine costitutivo ed essenziale del Cenacolo è la promozione del culto e della devozione della Madre della Consolazione, secondo il magistero ecclesiale e le direttive della Chiesa particolare, facendone un modello della propria vita.
Il gruppo, all’origine, era costituito da 12 cenacolini i quali convenivano presso la Basilica dell’Eremo per le prove dei canti allo scopo di animare con devozione e competenza le sacre Azioni liturgiche, l’adorazione Eucaristica, le veglie di preghiera e la recita del santo Rosario meditato. Per incoraggiare alla preghiera, coordinare le varie iniziative e dare l’input di una costante edificazione vicendevole, si è creduto opportuno costituire un Direttivo, così configurato: Presidente: Maria Grazia Morabito; segretaria: Maria Concetta Longo; liturgia e canti: Daniela Labate; collaboratrice: Carmela Polsia Casciano.
Al fine di promuovere sempre più il profondo legame filiale con la Vergine e renderlo più efficace si è addivenuto, dopo aver pregato e essersi confrontati, a dotare i cenacoli dei segni, e cioè: un fazzoletto con impressi logo e immagine della Madonna consolatrice, una medaglietta riproducente le immagini della Madonna e del venerabile padre Gesualdo Malacrinò da Reggio Calabria, la coroncina del rosario e il libretto “Con Maria Madre della Consolazione”, all’interno del quale vi è anche la Preghiera di affidamento, scritta da P. Giuseppe Sinopoli ed approvata dall’Autorità Ecclesiastica in data 3 agosto 2012.
L’affidamento alla Vergine Consolatrice è in effetti consegnarsi a Colei in segno di appartenenza (“Il Cenacolo è della Madonna, non è di fra Giuseppe Sinopoli”, amava precisare spesso il padre Fondatore; e “bisogna sempre obbedire ai superiori, anche quando il dono della propria volontà avrebbe comportato un ‘sì’ non piacevole”. E ancora: “Non bisogna mai scoraggiarsi, anche di fronte a difficoltà onerose; e se proprio ci si sente “oppressi” e “stanchi” ricorriamo a Maria, che ci affida a Gesù e con lui troveremo ristoro e nuove energie”.
A benedire ed a consegnare, per la prima volta, i segni di cui sopra è stato il Vicario Provinciale dei Cappuccini, padre Pietro Ammendola, al termine dell’omelia della solenne celebrazione Eucaristica di mezzanotte, settimo Sabato in onore della Patrona e Protettrice della Città, in data 8 settembre 2012. Il 16 settembre 2012 Sua Ecc. mons. Cornelius Esua, Arcivescovo di Bamenda in Camerun, ha accolto altri 4 cenacolini consegnando, dopo averli benedetti, i segni distintivi.
Nel settembre 2013, è stato il Ministro Provinciale padre Giovanni Battista Urso a benedire ed a consegnare i segni di adesione ai cenacolini sempre nel corso della Messa di mezzanotte del 13 settembre, ultimo sabato dedicato alla Madonna della Consolazione.
Negli anni a seguire, sempre nell’ultimo sabato in onore della Madonna della Consolazione, i cenacolini hanno sempre rinnovato con commosso fervore il proprio eccomi a Maria.
Numerosi sono stati gli attestati di stima e di edificante solidarietà manifestati nella nostra parrocchia basilicale e nelle varie comunità ecclesiali della Diocesi e fuori Diocesi sia per l’animazione liturgica dei canti che per il servizio di carità verso gli ammalati, i poveri e gli anziani. Il Cenacolo, nei suoi rappresentanti, non ha mancato di offrire il dono della presenza propositiva anche nelle manifestazioni storico-culturali e sociali. (mcg)