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Coldiretti Calabria: Bene richiesta “moratoria” da 12 Paesi per i cibi artificiali

Coldiretti: Dal Rapporto Fao Oms 53 pericoli potenziali del cibo sintetico, dalle allergie al cancro

Dodici Paesi europei hanno sottoscritto un documento che prevede una moratoria sul cibo a base cellulare. Un documento che è stato presentato al Consiglio Ue “Agricoltura e Pesca” dal ministro dell’Agricoltura e Sovranità Alimentare, Francesco Lollobrigida, e che ha raccolto il plauso del presidente di ColdirettiEttore Prandini. Nel testo condiviso dalle delegazioni austriaca, francese e italiana con il sostegno anche di quelle ceca, cipriota, greca, ungherese, lussemburghese, lituana, maltese, rumena e slovacca «viene chiesto infatti – ha riferito la Coldiretti – che “prima di qualsiasi autorizzazione alla produzione e al consumo di cibi a base cellulare la Commissione Europea debba avviare una consultazione pubblica sui prodotti a base cellulare” che «non possono mai essere chiamati carne” e pongono “questioni etiche, economiche, sociali e ambientali, nonché sulla nutrizione e sulla sicurezza sanitaria», rimettendo in discussione il quadro normativo attuale che risulta inadeguato».

«L’alleanza nata in Europa fa proprie le perplessità sollevate per prima dalla Coldiretti e conferma il ruolo di apripista dell’Italia che è leader mondiale nella qualità e sicurezza alimentare, nelle politiche di tutela della salute dei cittadini anche grazie alla legge approvata», ha detto Prandini, sottolineando come «la presa di posizione di un numero crescente di Paesi è una risposta all’esigenza di avere analisi di impatto univoche da parte della ricerca pubblica ed evitare di trasformare i cittadini in cavie umane, come per primi abbiamo chiesto con la raccolta di oltre 2 milioni di firme a sostegno della legge approvata, con più di 2mila comuni che hanno deliberato a favore spesso all’unanimità, tutte le Regioni di ogni colore politico ed esponenti di tutti gli schieramenti oltre a Ministri e Sottosegretari, Parlamentari nazionali ed europei e sindaci».

«La crescente diffidenza conferma infatti la necessità di rispettare il principio di precauzione di fronte ad una nuova tecnologia con molte incognite che rischia di cambiare la vita delle persone e l’ambiente che ci circonda», ha continuato Prandini nel sottolineare che «proprio per questo la sfida che la Coldiretti lancia alle istituzioni europee è che i prodotti in laboratorio nei processi di autorizzazione non vengano equiparati a cibo ma bensì a prodotti a carattere farmaceutico».

«Sul piano etico e sanitario nel documento – ha proseguito la Coldiretti – si evidenzia che occorre tenere conto del fatto che la UE ha già deciso di vietare gli alimenti prodotti da animali clonati e la carne trattata con ormoni” utilizzati invece nei bioreattori per i cibi artificiali mentre sul piano economico si esorta “la Commissione e tutti gli Stati ad adottare misure preventive contro monopoli della produzione alimentare” favoriti dagli elevati costi fissi ed economie di scala che avvantaggiano pochi produttori su larga scala con il rischio di dipendenze lungo la catena alimentare».

«A preoccupare i 12 Paesi è anche la necessità di mantenere i pascoli anche nelle zone meno favorite e montane, che forniscono servizi ambientali inestimabili come lo stoccaggio del carbonio e ad evitare che – ha concluso la Coldiretti – aumentino le disuguaglianze per quanto riguarda l’accessibilità economica dei prodotti a base di carne genuina ai consumatori». (rcz)

 

 

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