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Coldiretti Calabria: Con inflazione e caro energia diminuisce potere d’acquisto delle famiglie

fondi agricoltura

Con l’inflazione aumentata al 4,8% (secondo i dati Istat) e il caro energia  che assorbe circa l’11% dei consumi energetici industriali totali, diminuisce il potere d’acquisto delle famiglie. È l’allarme lanciato da Coldiretti Calabria, che ha evidenziato una «situazione drammatica per il settore agricolo che, in controtendenza all’aumento generale del Pil del 6,5%, nel 2021 ha visto invece calare il proprio valore aggiunto».

Per Coldiretti, infatti, «serve un deciso intervento per contenere la bolletta energetica nelle campagne e garantire continuità della produzione agricola ed alimentare» e occorre anche «responsabilità da parte dell’intera filiera alimentare con accordi tra agricoltura, industria e distribuzione per garantire una più equa ripartizione del valore per salvare aziende agricole e stalle».

«A far aumentare i costi alla produzione è il caro energia con l’agroalimentare che assorbe circa l’11% dei consumi energetici industriali totali. Nel sistema agricolo i consumi diretti di energia includono i combustibili per trattori, serre e i trasporti mentre i consumi indiretti ci sono quelli che derivano da fitosanitari, fertilizzanti e impiego di materiali come la plastica. Gli agricoltori per le operazioni colturali  – ha spiegato la Coldiretti – sono costretti ad affrontare rincari dei prezzi fino al 50% per il gasolio necessario per le attività che comprendono l’estirpatura, la rullatura, la semina e la concimazione. Inoltre – continua Coldiretti – l’impennata del costo del gas, utilizzato nel processo di produzione dei fertilizzanti, ha fatto schizzare verso l’alto i prezzi dei concimi. L’aumento dei costi è generalizzato:alimentazione del bestiame, riscaldamento delle serre, gasolio per le imbarcazione per le quali la metà dei costi è rappresentata proprio dal carburante».

«Il comparto alimentare richiede invece – ha proseguito la Coldiretti – ingenti quantità di energia, soprattutto calore ed energia elettrica, per i processi di produzione, trasformazione, conservazione dei prodotti di origine animale e vegetale, funzionamento delle macchine e climatizzazione degli ambienti produttivi e di lavoro e il rincaro dell’energia – ribadisce Coldiretti – si abbatte infatti sui costi di produzione».

Una situazione di difficoltà aggravata dal record del prezzo della benzina che pesa sul conclamato nostro deficit logistico, in considerazione che circa l’85% delle merci per arrivare sugli scaffali viaggia su strada e il trasporto merci, superiore di oltre l’11% rispetto alla media europea, incide attorno ad 1/3 sul totale dei costi per frutta e verdura.

 

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