Il presidente di Coldiretti Calabria, Franco Aceto, ha sottolineato la necessità di un cambio di passo nell’Associazione Regionale Allevatori che, con l’approvazione del bilancio, ha chiuso la consiliatura, proponendo la «formazione di una lista composta da allevatori “Allevatori Responsabili”, aperta a tutti coloro che hanno la volontà di riformare l’Ara».
«Certamente – ha detto Aceto – finisce ingloriosamente una consiliatura che non ha segnato la differenza, anzi ha contribuito ad indebolire il reddito degli allevatori, che hanno lavorato in perdita. Ci si è limitati all’ordinaria amministrazione, a fare il compitino, con servizi agli allevatori di routine senza incidere sulle innovazione tecniche e gestionali per l’impresa zootecnica che oggi,per le condizioni sociali ed economiche e per salvaguardare il benessere degli animali, deve rispondere alle richieste di tracciabilità e qualità del prodotto sempre più apprezzate dai cittadini- consumatori».
«Non voglio attribuire responsabilità a singoli – ha aggiunto – ma, spesso, la stessa presidenza e dirigenza, hanno operato in situazioni conflittuali all’interno della stessa maggioranza, dimostrando di non avere mai avuto una programmazione condivisa; ciò che accumunava era solo un “cartello elettorale” finalizzato alla nomina delle nuove cariche. Tralasciando il passato “vicino e lontano”, Coldiretti aveva chiesto la modifica del regolamento elettorale introducendo uno strumento di democrazia partecipata nella composizione del prossimo organo amministrativo. La proposta si basava su un sistema elettivo “proporzionale puro” con il quale ogni socio allevatore poteva esprimere la propria preferenza alla lista da cui si sentiva rappresentato, sicuro che la lista votata, anche se non vincitrice, avrebbe comunque, proporzionalmente, espresso propri rappresentanti nell’organo di amministrazione. Si è preferito continuare con l’attuale sistema con il quale “per un voto si vince o si perde”. Coldiretti, continuerà nella sua battaglia di rappresentanza democratica coinvolgendo la base degli allevatori».
«Per Coldiretti – ha chiarito – il sistema zootecnico rappresenta un grande valore e perciò occorre sintonia tra assistenza tecnica qualificata e valorizzazione del prodotto. Questo, in questi anni, non è avvenuto! Anzi il contrario: due ambiti che hanno operato con obiettivi e finalità non sincronizzati tra di loro. E’ necessario e indispensabile, cambiare passo e perciò Coldiretti avvierà sin da subito un’attività di ascolto e confronto con tutti coloro che vogliono condividere un progetto di rilancio dell’Ara e delle Organizzazioni di Prodotto (Op), in cui i protagonisti debbono essere gli allevatori e le loro aziende».
«Il programma – ha precisato – deve avere tra i cardini non solo l’erogazione dei servizi base ma puntare sull’armonizzazione dell politiche zootecniche con le Op. per accrescere i livelli di qualità delle grandi produzioni Dop, di formaggi, carni fresche e salumi. È l’ora di progetti che il sistema allevatori deve mettere in campo a tutela del benessere animale e della sostenibilità degli allevamenti a garanzia di salubrità e qualità delle produzioni zootecniche. Dal sistema allevatoriale dipende non solo la competitività del Made in Calabria e la tutela dei redditi delle imprese ma anche della biodiversità animale con la tenuta e il controllo dei registri di specie e razze animali».
«Questa nuova fase – ha concluso Aceto – per Coldiretti deve coinvolgere tutte le singole realtà imprenditoriali, per costruire un rinnovato percorso idoneo al superamento delle notevoli criticità. Questa la sfida impegnativa che Coldiretti lancia e che richiede una forte coesione della base associativa dell’Ara, che non può e non deve mancare». (rmm)