Coldiretti Calabria torna in piazza per dire basta ai cinghiali e alla fauna incontrollata. E lo fa dando appuntamento domani mattina, alle 9.30, nella sede della Regione Calabria sulla SS 107 Vaglio-Lise Cosenza.
«Pur avendo registrato – ha dichiarato Franco Aceto, presidente di Coldiretti Calabria – un apprezzabile primo passo avanti dalla Giunta Regionale che ha deliberato l’approvazione delle “Linee guida del Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica”, proposto da tempo dalla Coldiretti. Continueremo ad andare avanti perché lo impone la gravità dell’emergenza cinghiali e fauna selvatica, da troppo tempo, fuori controllo, che interessa non soltanto gli agricoltori, ma anche i cittadini e investe la totalità dei comuni calabresi, dalle campagne ai centri abitati».
«Monitorare l’attuazione della delibera è essenziale. Icinghiali – ha precisato Aceto – hanno causato nell’ultimo anno danni all’agricoltura calabrese per circa cinque milioni di euro, devastando campi di grano, patate, mais, ortaggi e persino vigneti e frutteti. I danni causati dagli animali selvatici non vengono rimborsati se non in minima parte e spesso dopo molti anni, con una situazione che ha portato molti a rinunciare a denunciare gli attacchi subiti. Tra l’altro, i pochi indennizzi che arrivano, non coprono mai il reale valore del prodotto distrutto o dell’animale ucciso».
«Per fare un esempio – ha spiegato – un produttore di vino pregiato che ha avuto la vigna devastata da cinghiali si vedrà risarcire solo il semplice valore dell’uva e così accade anche per altre colture. A Coldiretti sta, inoltre, a cuore la tutela del patrimonio suinicolo che conta in Calabria su oltre 5mila allevamenti, compresi quelli familiari, con circa 52mila capi di suini e al netto dei quattro salumi Dop, Coldiretti stima che il comparto della produzione di salumi, insaccati e carne di maiale, allevamento, trasformazione, trasporto e distribuzione, è di oltre 400 milioni di euro generando tanti posti di lavoro».
« La direzione è quella giusta, ma Coldiretti – ha concluso Aceto – ha il dovere di accelerare i percorsi virtuosi». (rcz)