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Consegnato a Reggio il cantiere del nuovo Palazzo di Giustizia

Consegnato a Reggio il cantiere del nuovo Palazzo di Giustizia

È stato consegnato il cantiere del nuovo Palazzo di Giustizia di Reggio Calabria. Presente, all’evento, il Sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove.

«Dopo un lungo periodo – ha detto il sindaco di Reggio, Giuseppe Falcomatà – chiudiamo una brutta pagina e ne riapriamo una decisamente migliore. Ringrazio il sottosegretario Delmastro per la sua presenza, perché è la dimostrazione anche di quanto il governo tenga al riavvio e al completamento di quest’opera che, probabilmente, risponde anche all’esigenza di riorganizzare l’apparato della giustizia in uffici consoni».

«Questo nuovo palazzo di Giustizia – ha aggiunto – offrirà un contesto che possa rendere più efficace ed efficiente l’esercizio della giustizia nel nostro territorio, dove occorre essere sempre pronti al contrasto alla ‘ndrangheta e, più in generale, al malaffare alla corruzione. Questo palazzo va guardato anche dal punto di vista di una riqualificazione e recupero urbanistico di questa parte di città che diventerà un parco della giustizia a servizio dei magistrati, di avvocati ed altri operatori del diritto, ma anche dei cittadini».

«Dopo anni di contenziosi e di fermi, siamo riusciti a vincere la sfida di riaprire il cantiere, abbandonando il contenzioso ancora fermo al Tribunale di Catanzaro, affidandoci al Ministero della Giustizia per il completamento dell’opera. A brevissimo – ha concluso Falcomatà – inizieranno le attività del cantiere, e noi seguiremo costantemente i lavori, per evitare che ci possano essere ulteriori battute d’arresto».

Per l’assessore comunale Carmelo Romeo, delegato al Palazzo di Giustizia «è un giorno importantissimo che abbiamo voluto fortemente con il sindaco Falcomatà. Nel 2021 abbiamo intrapreso questo percorso parallelo rispetto al contenzioso, con il ministero Giustizia che ringraziamo per la grandissima disponibilità dimostrata in questi anni».

«Per la città questo palazzo – ha concluso Rome – rappresenta più di un simbolo, è un’opera fondamentale sotto molti i punti di vista: per il contrasto alla criminalità e per un migliore funzionamento di tutto il settore della Giustizia. Vederlo incompiuto non era più accettabile». (rrc)

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