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Consulta emigrazione: «Scelta incomprensibile tagliare le risorse» secondo l’on. Carè

Carè

«Una scelta incomprensibile» l’ha definita l’on Nicola Carè, deputato di Italia Viva, la decisione della Giunta della Regione Calabria di ridurre, drasticamente, i finanziamenti destinati alla Consulta dei Calabresi nel Mondo.

«Il bilancio per il prossimo anno – ha rilevato l’on. Carè – ha, infatti, recentemente destinato solo 100mila euro per il 2021 e 100mila per il 2022, contro i 300mila di quest’anno. Si tratta di una cifra ampiamente sottostimata e di una scelta frettolosa e anche irrispettosa verso gli oltre 4 milioni di calabresi che vivono al di fuori dei confini della Regione. Disponibilità economiche, sottratte ad un rapporto solido e duraturo tra i residenti fuori e la Regione, che rappresentano linfa vitale per favorire processi di internazionalizzazione e lo sviluppo del territorio calabrese».

«Una scelta incomprensibile, proprio in un momento in cui –  ha sottolineato il deputato di Italia Viva – bisognerebbe  stimolare gli investimenti e mantenere forti legami sia economici che sentimentali con le comunità calabresi all’estero. A causa dell’emergenza sanitaria l’economia è al collasso e solo attraverso le idee, la progettualita e il mantenimento di questo rapporto duraturo con le comunità calabresi nel mondo, la Regione Calabria può valorizzare il suo immenso patrimonio e le sue grandi ricchezze».

«Sono proprio i Consultori in primis – ha specificato l’on. Carè – gli Ambasciatori della Calabria, terra che altrimenti potrebbe rimanere oscura e sconosciuta, promuovendola proprio tra quelle generazioni di calabresi all’estero, fiere non soltanto delle proprie origini e della propria cultura, ma prime consumatrici e promotrici del ‘Made in Calabria’. Da umile calabrese residente all’estero sottolineo come la Consulta per la Calabria abbia un ruolo essenziale per garantire la vasta diffusione della nostra cultura e delle usanze regionali, mantenere le radici con la Madrepatria e anche stimolare l’internazionalizzazione delle PMI calabresi e del turismo di ritorno, soprattutto tra la seconda e terza generazione».

«Sono convinto – ha concluso Nicola Carè – che questi tagli alle risorse potrebbero portare irrimediabili conseguenze negative non solo a livello culturale, ma anche economico. Per tali ragioni, sottopongo alla Giunta Regionale la possibilità di integrare nel bilancio regionale della Calabria i fondi omessi a sostegno delle attività per i calabresi del mondo, indispensabili per una celere ripresa dell’economia calabrese nel dopo Covid-19». (rp)

 

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