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COSENZA – Cosenza Solidale: Si istituisca tavolo di concertazione su emergenza welfare

Cosenza Solidale

Cosenza Solidale ha chiesto che venga istituito un tavolo di concertazione su emergenza welfare, in quanto il disagio sociale è fuori controllo.

«Durante i due lockdown – si legge in una nota – la rete di Cosenza Solidale ha agito sul territorio del comune di Cosenza per dare supporto alle centinaia di famiglie bisognose che vi abitano, sostituendosi di fatto alle istituzioni e tamponando le gravi mancanze delle stesse, distribuendo viveri, pasti caldi, beni di prima necessità e coperte, fornendo, per quanto possibile, assistenza e conforto in chiave solidaristica».

«Ciò che è emerso in questi mesi – prosegue la nota – è che i disagi economici ed abitativi, sono solo la punta dell’iceberg di una situazione ben più complessa. Infatti, questi sono aggravati da problemi legati a disturbi sociali, psichici e medici, a dipendenze di vario genere e a condizioni di emarginazione dovute, anche esse, all’assenza delle istituzioni che spesso porta le persone a vendersi e prostituirsi. La maggioranza dei casi sono, ormai, arrivati all’estremo, sia per chi li vive in prima persona, sia per chi abita i quartieri dove sono localizzati».

«Se, da un lato – continua la nota – è giusto ringraziare i cittadini che hanno sopportato e compreso alcune storie, senza lasciarsi trasportare dai venti dell’intolleranza, dall’altro è altrettanto giusto rimarcare le mancanze e le responsabilità di tutti i soggetti preposti a fornire assistenza e soluzioni alla serie di questioni che abbiamo appena elencato.  Alcuni luoghi come il Cinema Italia, la stazione di Vagliolise, il Ponte di Calatrava, Cosenza Vecchia in ogni angolo del quartiere, sono zone dove le situazioni sono chiare e visibili a tutti, spesso si trovano nelle vicinanze di scuole e uffici pubblici».

«Ci chiediamo – continua ancora la nota – come sia possibile che i servizi sociali e l’Assessorato al welfare del Comune di Cosenza non seguano queste situazioni da vicino, fornendo assistenza e soluzioni, aiutando non solo i soggetti direttamente coinvolti, ma anche le loro famiglie, oppure perché non seguano i bambini del centro storico nell’istruzione e nella prevenzione medica.  Ci chiediamo come sia possibile che il Csm (Ex CIM) e il Sert lascino persone in strada senza essere seguite, senza soluzioni e percorsi di recupero. Ci chiediamo come mai tutte quelle organizzazioni ed enti che per vocazione o per doveri dati dall’accesso a finanziamenti locali, nazionali ed Europei, che dovrebbero dare assistenza e supporto a tali soggetti, siano invece assenti e/o evanescenti».

«In tutti questi casi – prosegue la nota – parliamo di servizi pubblici evidentemente insufficienti e di operatori retribuiti per svolgere un lavoro che, ad oggi, non risulta essere risolutivo delle problematiche.  I problemi sono noti a tutti, ma le motivazioni per le quali essi non siano all’ordine del giorno e non siano in alcun modo affrontati dagli organi preposti restano ai nostri occhi sconosciute.  La nostra buona volontà nell’offrire supporto è stata, e continuerà, ad essere massima, ma ci scontriamo con questioni che vanno al di là delle nostre capacità e competenze».

«Per questo motivo – conclude la nota – chiediamo un tavolo di confronto alla presenza dei soggetti sopraelencati per affrontare e risolvere queste problematiche. Abbiamo ancore impresse le immagini di chi è morto arso vivo nel suo palazzo o da solo sulle scale del cinema Italia: siamo stanchi di ascoltare parole banali e vuote di circostanza, chiediamo di intervenire prima che avvenga la prossima tragedia e che tutta la città la pianga». (rcs)

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