COSENZA – Si presenta il del Festival della Lettura “Reading”

Domani, a Cosenza, alle 11.30, al Museo dei Brettii e degli Enotri, sarà presentata la nona edizione del Festival della Lettura “Reading”, in programma dal 23 al 25 maggio nel complesso monumentale di S. Agostino a Cosenza.

Il Festival è promosso dall’associazione UniterpreSila Aps e dal Circolo Arci – comitato Arci di Cosenza, in collaborazione con il Circolo Culturale Prometeo Ottantotto di Casole Bruzio, e con il patrocinio del Comune di Cosenza, “Cosenza Città che Legge 2025”, e del Comune di Casali del Manco. Alla conferenza stampa parteciperanno il Sindaco di Cosenza, Franz Caruso, la Consigliera delegata alla Cultura di Palazzo dei Bruzi, Antonietta Cozza, l’assessora alla Cultura del comune di Casali del Manco, Giulia Leonetti, e, inoltre, Ida Nicoletti, Stefania Martucci, Gaspare Tancredi e Domenico D’Agostino, in rappresentanza dell’Associazione UniterpreSila aps – Festival della Lettura “Reading”.

Nel corso della conferenza stampa sarà presentato il programma completo della tre giorni del Festival, ricca di libri, ospiti, case editrici, reading performativi, musica, esposizioni artistiche, momenti di convivialità e cultura.

«Obiettivo del Festival – sottolineano gli organizzatori – è una nuova riflessione sul ruolo cruciale della lettura. Al “Reading” i libri sono i veri protagonisti, escono dalle pagine e prendono vita, e i lettori, con loro, saranno pronti a immergersi in un viaggio che è dispersione e ritrovamento: i libri possono essere bussole, che aiutano a orientarsi nella complessità del mondo, oppure labirinti affascinanti, dove è necessario perdersi prima di ritrovarsi in una nuova prospettiva». (rcs)

COSENZA – Si presenta il film “Nottefonda”

Domani, alle 20, al Cinema San Nicola di Cosenza, sarà presentato il film “Nottefonda” di Giuseppe Miale di Mauro. Sarà presente, anche, l’attore protagonista Francesco Di Leva. A moderare l’incontro la giornalista Barbara Marchio.

Scritto dallo stesso regista con Bruno Oliviero e Francesco Di Leva, “Nottefonda” è prodotto da Mad Entertainment con Rai Cinema in collaborazione con Leocadia. La serata evento è organizzata da Giuseppe Citrigno, presidente Anec Calabria e amministratore della CGC Sale cinematografiche. Francesco Di Leva torna a Cosenza dopo la vittoria del David di Donatello 2025 come migliore attore non protagonista per il film “Familia”, presentato proprio al Cinema Citrigno insieme al regista Francesco Costabile.

Liberamente tratto dal romanzo, “La strada degli Americani” (Frassinelli) a firma dello stesso regista Miale Di Mauro, il film racconta la storia di Ciro (Francesco Di Leva), un uomo allo sbando dopo la perdita della moglie, che ogni notte esce con il figlio di tredici anni, Luigi (Mario Di Leva), alla ricerca di quell’auto rossa che ha investito e ucciso l’amata moglie. In questa ricerca ha perduto sé stesso, il senso del tempo e la possibilità di far vivere una vita normale a suo figlio, un ragazzino costretto a crescere in fretta per trattenere il padre dalla discesa negli inferi. Una via crucis dell’elaborazione di un lutto difficile da superare. Ma il loro destino è già scritto, e durante l’ultima “Nottefonda” dovranno affrontarlo.

In “Nottefonda” l’attore napoletano condivide il set con il figlio Mario, classe 2010.

«Il mio personaggio di Ciro – racconta Francesco Di Leva – è un uomo che sprofonda in un abisso e, dopo aver raggiunto il punto più profondo e oscuro della sua esistenza, prova in tutti i modi a risalire a galla, sperando di vedere presto la luce. Non è un vero tossicodipendente, ma ha trovato nell’uso e nell’abuso del crack uno sfogo per uscire dalla traversata del lutto che lo ha colpito dopo la morte improvvisa di sua moglie in un incidente stradale. Per restituire al personaggio il dolore, la fatica, ma anche la tenerezza che si porta dietro come un macigno, ho lavorato molto sul silenzio».

«Ciro evita di confrontarsi con le persone – ha proseguito – e anche di incontrare gli sguardi degli altri, sfugge a qualsiasi contatto umano perché questa circostanza implicherebbe un confronto. Lui sa che è il momento di essere invaso dalla sofferenza, vuole percepirla come ultima e grande esperienza di amore verso sua moglie mentre tutto il resto, gli altri, la vita di ogni giorno, vengono dopo». (rcs)

COSENZA – Si presenta il libro di Paride Leporace

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18, sul Terrazzo Pellegrini, sarà presentato il libro “Cosenza nel ‘900. Storie e personaggi” del giornalista Paride Leporace ed edito da Pellegrini editore.

Nell’occasione, la giornalista Donata Marrazzo dialogherà con l’autore e con il cantautore Dario Brunori.

Gli avvenimenti più significativi, le vicende più importanti, i principali protagonisti in campo politico, culturale, sociale, economico, religioso, sportivo che hanno contribuito a scrivere la storia di Cosenza nel secolo scorso sono racchiusi nel libro di Leporace.

Un corpus di conoscenze, ricordi e testimonianze alla portata di tutti, a partire dai più giovani, ai quali, attraverso questo lavoro, viene offerta la possibilità di affacciarsi sulla scena dell’identità cosentina novecentesca, cogliendone i tratti distintivi e le innumerevoli peculiarità. (rcs)

COSENZA – Inaugurata l’Officina delle Idee “Adriano Olivetti”

È stata inaugurata, nei giorni scorsi dalla Camera di Commercio di Cosenza, l’Officina delle Idee Adriano Olivetti, uno spazio interno dedicato alla riflessione, alla condivisione e alla valorizzazione delle idee, ispirato ai principi e ai valori della cultura olivettiana.

La cerimonia si è aperta nella Sala Petraglia con la proiezione del documentario “Città dell’uomo”, realizzato da Andrea De Sica e messo a disposizione dalla Fondazione Adriano Olivetti. Hanno preso parte all’evento la Presidente della Fondazione, Cinthia Bianconi, e il Segretario generale, Beniamino de’ Liguori Carino.

Con la creazione dell’Officina delle idee Adriano Olivetti, la Camera di Commercio di Cosenza intende offrire ai propri dipendenti e collaboratori un luogo di aggregazione informale, progettato per favorire il confronto, la nascita di nuovi progetti e momenti di condivisione all’interno dell’ente.

«Oggi inauguriamo non solo uno spazio fisico – ha dichiarato il Presidente della Camera di Commercio di Cosenza, Klaus Algieri – ma un simbolo della nostra comunità organizzativa: un luogo in cui operare quotidianamente con spirito creativo, facendo dell’innovazione e della centralità della persona i punti cardinali del nostro agire. L’Officina delle idee rappresenta l’impegno nel dare concretezza ai valori che ci ispirano, nella scia del pensiero e dell’opera di Adriano Olivetti».

«Il rapporto con la Camera di Commercio di Cosenza è ormai decennale – ha dichiarato il Segretario Generale della Fondazione Adriano Olivetti, Beniamino de’ Liguori Carino – e oggi viviamo un momento che rafforza un legame autentico. L’Officina delle idee rappresenta un luogo concreto che incarna lo spirito olivettiano: non solo uno spazio fisico, ma un simbolo della centralità della persona nel lavoro e nella comunità. Le idee di Olivetti superano i confini del tempo, e qui trovano nuova forma».

«Non siamo qui soltanto per ricordare Adriano Olivetti ha aggiunto la Presidente della Fondazione, Cinthia Bianconima perché questa Camera di Commercio dimostra ogni giorno di saper mettere in azione il suo pensiero. Qui i valori olivettiani diventano pratiche vive, capaci di generare benessere, responsabilità e innovazione».

Il nuovo spazio si inserisce nel percorso di collaborazione che da tempo lega la Camera di Commercio di Cosenza alla Fondazione Adriano Olivetti, di cui è esempio anche il Premio Nazionale Adriano Olivetti per imprese e scuole, promosso con l’obiettivo di diffondere una cultura d’impresa innovativa, responsabile e orientata alla persona.

L’Officina sarà gestita in forma autonoma, come spazio di lavoro collaborativo, dove sarà possibile fermarsi per una pausa, partecipare a incontri informali o semplicemente favorire l’interscambio di idee, secondo il principio della fiducia e della responsabilità condivisa. (rcs)

COSENZA – Martedì al via il Maggio dei Libri

Prende il via martedì 6 maggio, a Cosenza, il “Maggio dei Libri”, la campagna nazionale promossa dal Centro per il libro e la lettura del Ministero della Cultura.

Quest’anno ruota attorno al tema evocativo di “Intelleg(g)o”, che si traduce in una vera e propria chiamata all’azione consapevole e in un invito a camminare insieme sulla via della comprensione attraverso la lettura, della condivisione e del confronto.

Cosenza, che, come è noto, è stata insignita del titolo di “Città che legge”, risponderà a questa chiamata con entusiasmo e impegno, mettendo in rete realtà culturali, associative e civiche in un programma ricco, dinamico e diffuso in tutto il territorio, che invita a portare i libri e la lettura anche in contesti diversi da quelli tradizionali, per intercettare coloro che solitamente non leggono ma che possono essere incuriositi se stimolati nel modo giusto.

A Cosenza il “Maggio dei libri” si aprirà martedì prossimo, 6 maggio, e andrà avanti fino al 29 maggio con un calendario di eventi messo a punto dall’Amministrazione comunale guidata dal Sindaco Franz Caruso e dalla consigliera delegata alla Cultura, Antonietta Cozza. Sarà, insomma, un mese di letture, incontri e cultura diffusa, per comprendere, connettersi e crescere.

«Intelleg(g)o non è – ha sottolineato il sindaco Franz Caruso – soltanto il tema di quest’anno per un Maggio di libri, ma è qualcosa di più: un orizzonte culturale e civile. In un tempo in cui è urgente ricostruire legami e visioni condivise, la lettura si conferma lo strumento più potente per abitare il mondo con consapevolezza e spirito critico».

«Con ‘Il Maggio dei Libri’ Cosenza – ha proseguito Franz Caruso – si apre, si racconta, si connette. Mi corre sin d’ora l’obbligo di ringraziare tutte quelle realtà che, sul territorio, renderanno possibile le iniziative che saranno ospitate, segno tangibile di una identità culturale viva, inclusiva e partecipata».

Variamente articolato il programma: Inaugurazioni delle Free Library, micro-biblioteche libere e permanenti presso caffè, gelaterie, accademie e strutture sociali (dal 6 al 22 maggio). Inoltre: incontri di lettura, reading pubblici e gruppi di lettura, tra cui il Reading Club dei lettori (8 maggio). E poi grandi autori, come Sandro Veronesi, che sarà a Cosenza il 9 maggio per presentare “Settembre nero”, nell’ambito del Premio Sila. Altre presentazioni riguarderanno gli autori Gianluca Sia, Attilio M. Spanò, Francesco e Silio Bozzi. Nel ricco calendario figurano anche “La Primavera Mediterranea” curata dall’ Associazione Meraki (17/18 maggio) e il Festival della Lettura (23-25 maggio), con maratone di lettura e laboratori a cura di UniterpreSila. Da ricordare ancora “La Notte Europea dei Musei” (17 maggio), in sinergia con i poli culturali cittadini, la mostra artistica “L’arte nella pubblicità vintage e contemporanea” (27-28 maggio) e l’approfondimento sul patrimonio con la presentazione della rivista Cultura (29 maggio).

La rete virtuosa di partecipèazione che è stata messa in piedi coinvolge “Erranze Letterarie”, il Premio Sila, “Terrain Vague”, l’Associazione Meraki, UniterpreSila, e ancora istituzioni museali e culturali, librerie, scuole, centri aggregativi e cittadini. (rcs)

COSENZA – Il convegno sul Premierato

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 17.30, alla Biblioteca nazionale, si terrà il convegno sul Premierato e la Terza Repubblica, organizzato da Nazione Futura.

Introduce Vincenzo Campanella, responsabile territoriale del circolo, mentre modererà il vice coordinatore Alex Bavoso. Interverranno il docente universitario di diritto, Vittorio Lombardi, il responsabile giustizia, Alessandro Conforti, il coordinatore di Rende, Antonio Mattia Bruno, il consigliere regionale di Azione, Giuseppe Graziano, la presidente della prima commissione regionale, Luciana De Francesco, il dirigente nazionale di Noi moderati, Francesco Pichierri, il vice coordinatore provinciale di Noi moderati giovani, Pierfrancesco Perugini, il segretario provinciale di Forza Italia e assessore regionale all’agricoltura, Gianluca Gallo. Concluderanno i parlamentari Simona Loizzo e Alfredo Antoniozzi.

«Il convegno – ha detto Vincenzo Campanella – vuole restituire l’importanza di una riforma costituzionale in essere, coinvolgendo le diverse anime del centrodestra in uno spirito laico e di discussione aperta».

La deputata Loizzo ha parlato del premierato come «una a riforma costituzionale essenziale», sottolineando quanto sia importante come, «oltre ai partiti di centrodestra, che ci sia anche Azione».

Per Antoniozzi, il Premierato è una «sfida importante».

«La Terza Repubblica può nascere proprio attraverso questa riforma che dovrà necessariamente avere il conforto dell’elettorato e che può portare l’Italia verso un futuro diverso», ha aggiunto, evidenziando come il confronto di domani «sarà senza dogmatismi». (rcs)

 

COSENZA – Al Duomo esposto “L’Oro di Cosenza”

Mercoledì, nella Cappella dell’Assunta del Duomo di Cosenza, alle 11.30, s’inaugura la mostra “L’Oro di Cosenza”.

Per la prima volta nella storia della Cattedrale sarà esposto al pubblico il patrimonio votivo legato alla Madonna del Pilerio, patrona della città: una selezione di preziosi monili devozionali mai mostrati prima, frutto di un lungo lavoro di documentazione e allestimento.

All’inaugurazione interverranno il Vescovo di Cosenza, Mons. Giovanni Checchinato, i promotori della mostra e le autorità civili e militari.

La mostra, visitabile fino al 28 giugno, è nata da un’idea condivisa tra Don Luca Perri, rettore della Cattedrale di Santa Maria Assunta, e l’imprenditore Sergio Mazzuca, ed è stata realizzata grazie alla collaborazione tra Scintille Gioiellerie, l’Istituto Marconi-Guarasci di Cosenza, Banca Mediolanum, l’Associazione culturale Franco Guido, No.Do. Formazione Academy e Donnaoro Jewels.

«Dietro ogni oggetto – spiega Don Luca Perric’è una storia concreta, una richiesta d’aiuto, un gesto di affidamento nato nel dolore o nella speranza. La mostra rende visibile il filo tenace che tiene insieme da secoli la città e la sua Patrona. Non si tratta infatti di una semplice raccolta di gioielli, ma di una testimonianza viva della spiritualità popolare.»

Il percorso espositivo prende forma dopo un lungo lavoro di recupero e documentazione, che ha riportato alla luce oltre quattrocento monili offerti dai fedeli dalla fine dell’Ottocento fino ai giorni nostri, di cui ora viene proposta una selezione di 66 pezzi, in un allestimento curato per mettere in evidenza tanto il valore simbolico quanto la qualità dell’artigianato orafo locale.

Gli studenti dell’indirizzo di oreficeria dell’Istituto Marconi-Guarasci di Cosenza hanno partecipato alla catalogazione dei singoli pezzi, affiancati dai loro docenti e dai maestri orafi di Scintille, per chiarire il contesto di provenienza e il significato originario di ogni oggetto.

Ci sono, ad esempio, i cosiddetti orecchini borbonici, tipici del Sud Italia, realizzati in oro basso e impreziositi da smalti a fuoco e microperle, insieme ad anelli antichi con sigillo, smaltati e cesellati a mano. Accanto a questi, diverse collane di perle naturali e bracciali in oro con perle scaramazze – o barocche – molto apprezzate già nel Rinascimento e ancora oggi ricercate nella gioielleria contemporanea per l’irregolarità delle forme e la loro naturale eleganza. Topazi, smeraldi, zaffiri, rubini e diamantini compaiono in numerosi pezzi, in piccole incastonature che ne esaltano i dettagli. Altri monili, invece, sono lavorati interamente in oro, con una finezza artigianale che racconta l’abilità di chi li ha realizzati.

In mostra anche le due corone d’argento ottocentesche della statua processionale della Madonna del Pilerio: una, realizzata tra il 1826 e il 1831, per la Vergine; l’altra, del 1856, per il Bambino. Documentate negli inventari storici della Cappellanìa, sono tuttora utilizzate soltanto in occasione della festa e della processione del 12 febbraio. Restaurate nel 2011 dal maestro orafo Giovambattista Spadafora, vengono presentate per la prima volta all’interno di un’esposizione pubblica.

«Ci siamo trovati davanti a un patrimonio di rara bellezza – racconta Sergio Mazzuca –. Monili realizzati a mano con straordinaria maestria, ognuno con una sua unicità e un significato profondo. A questi si affiancano le corone della nostra Patrona, che abbiamo voluto inserire nel percorso espositivo per il loro valore simbolico e storico. Restituire luce a ogni oggetto, senza alterarne l’identità, è stato un lavoro di precisione e rispetto. Un’opera che ci ha coinvolti profondamente, per il valore artistico e per quello umano che questi manufatti custodiscono.»

Ancora, un’altra teca speciale trova posto tra le altre: quella dedicata agli ori ed ex voto di Santa Lucia, con la quale la città di Cosenza ha un vincolo d’affetto antichissimo e profondo. I monili esposti includono gioielli di varia provenienza e lavorazione, eseguiti con tecniche artigianali tipiche della gioielleria popolare meridionale tra Ottocento e Novecento. Bracciali, orecchini, anelli e pendenti si affiancano a ex voto oculari in oro a sbalzo, realizzati in lamina dorata con contorni essenziali e superfici bombate. Oggetti semplici ma molto accurati, che restituiscono il senso di una devozione viva da sempre. (rcs)

 

 

COSENZA – Al via i lavori alla Scuola Dionesalvi

Sono partiti, a Cosenza, i lavori di recupero e di ristrutturazione della scuola “Mario Dionesalvi”, vecchio edificio scolastico inagibile da tempo che diventerà la nuova sede del Centro provinciale per l’impiego.

Il sindaco Franz Caruso si è recato sul cantiere, appena avviato dalla ditta esecutrice dei lavori, insieme all’assessore ai lavori pubblici Damiano Covelli.

«In sinergia con la Regione Calabria e l’Assessorato per le politiche del lavoro, guidato dall’avvocato Giovanni Calabrese – ha sottolineato il primo cittadino – abbiamo progettato e destinato questa struttura al Centro provinciale per l’impiego».

«Una struttura importante per un servizio altrettanto importante – ha detto ancora Franz Caruso –. Se non avessimo trovato questa soluzione, avremmo perso come città di Cosenza il Centro per l’impiego e, invece, abbiamo fatto di tutto per evitare questa spoliazione che abbiamo scongiurato proprio con la nostra azione».

«Ci siamo molto impegnati – ha aggiunto, inoltre, Franz Caruso – trasferendo, intanto, i locali da un piano all’altro dell’immobile provinciale e per il quale il Comune di Cosenza paga 80 mila euro all’anno per il fitto dei locali alla Provincia. Adesso, recuperando l’immobile della scuola “Mario Dionesalvi”, daremo una sede dignitosa al Centro per l’impiego».

Il primo cittadino non ha nascosto la sua soddisfazione per l’apertura di questo nuovo cantiere che si aggiunge agli altri numerosi cantieri attivi in città e che muovono anche l’economia locale.

«L’avvio dei lavori – ha aggiunto Franz Caruso – ci consente di rispettare il programma che abbiamo a suo tempo sottoposto al vaglio degli elettori e che stiamo continuando a realizzare. I lavori iniziati oggi termineranno il 31 dicembre 2025. È un’opera complessa, ma che è stata resa possibile oltre che dal rapporto sinergico con la Regione, che ha destinato circa 3 milioni di euro alla realizzazione dell’intervento, con risorse del Pnrr, dall’impegno costante dell’assessore Damiano Covelli e della struttura tecnica guidata dal nostro dirigente, ing. Salvatore Modesto e di cui fa parte anche il Rup, ing.Gennaro Spolverino che seguirà, insieme alle altre figure di verifica e di direzione dei lavori, tutta l’attività che si dovrà mettere in campo per realizzare l’opera così come è stata progettata, ma soprattutto per rispettare i tempi di realizzazione».

Come primo atto dei lavori, è stata allestita l’area del cantiere e sono stati sgomberati i locali della scuola dai banchi e dalle suppellettili. Quindi, si procederà all’adeguamento sismico e alla messa in sicurezza di tutta la struttura e alla rifunzionalizzazione degli spazi interni da destinare a nuova sede del Centro per l’impiego. Soddisfazione è stata espressa anche dall’assessore Damiano Covelli Covelli.

«Il nuovo Centro dell’impiego – ha detto – sarà un ufficio sicuro, moderno e accogliente. Abbiamo superato non pochi ostacoli per raggiungere l’obiettivo e soprattutto per mantenere il Centro a Cosenza. Potremo contare su una struttura moderna, in posizione centrale e strategica e raggiungibile agevolmente anche da chi arriva in città dalla provincia. Ancora una volta questa Amministrazione si contraddistingue per la capacità di saper intercettare e utilizzare al meglio i fondi del Pnrr». (rcs)

Il ponte di Calatrava a Cosenza, il secondo strallato più alto d’Europa

di BRUNELLA GIACOBBEPrende il nome dall’architetto spagnolo originario di Valencia Santiago Calatrava Valls, ma dai cosentini è chiamato anche Ponte di San Francesco in onore a San Francesco di Paola (CS) che, leggenda narra, utilizzò il suo mantello a mo di imbarcazione e di vela per oltrepassare lo stretto di Messina. Inaugurato nel 2018, il ponte si erge nel quartiere Gergeri, vale a dire una delle principali porte di accesso al centro storico bruzio.

Da un approfondimento del canale divulgativo Geopop, apprendiamo che: «Il ponte strallato è una tipologia di ponte in cui l’impalcato è sostenuto da cavi (stralli) che collegano la struttura ai piloni. Questi cavi sono di solito in acciaio e possono raggiungere distanze tra i piloni superiori rispetto ai ponti tradizionali sospesi, grazie alla loro capacità di coprire luci maggiori».

«Esistono due principali configurazioni: stralli a ventaglio, che offrono maggiore rigidità, e stralli ad arpa, che migliorano la resistenza alle forze laterali. La differenza principale rispetto ai ponti sospesi sta nel fatto che i cavi di un ponte strallato sono disposti in modo da sostenere direttamente l’impalcato, consentendo luci più lunghe e una maggiore stabilità».

Quello di Cosenza è il secondo più alto d’Europa, con un’altezza di 104 metri.

Il primato spetta al ponte di Siviglia, terminato nel 1992 e sempre dell’architetto Calatrava.

Fu voluto dall’allora sindaco Giacomo Mancini, che nel 1999 presentò la programmazione della riqualificazione della zona sud-est della città, laddove il fiume Crati prosegue il suo corso dopo aver segnato il confine tra centro storico e la città nuova.

Con delibera del consiglio comunale, Mancini fece inserire il progetto del nuovo ponte nel programma Pru (Programma di Recupero Urbano), ma lo sviluppo dello stesso non fu immediato e furono necessarie diverse legislature prima che, ad opera del sindaco ed architetto di Cosenza Mario Occhiuto, il progetto fu finalmente sbloccato, i lavori avviati e l’apertura effettuata alla presenza dell’architetto Calatrava. (bg)

COSENZA – Si presenta il libro “Giornalisti robot?” di Domenico Talia

Domani pomeriggio, a Cosenza, alle 18, nella Dimora Storica Giostra Vecchia, sarà presentato il libro “Giornalisti robot? – L’Ia generativa e il futuro dell’informazione” di Domenico Talia ed edito da Guerini e Associati.

L’evento, che rientra nell’ambito della rassegna LibrinComune, ideata e coordinata dalla delegata del sindaco Franz Caruso, Antonietta Cozza, è promosso in collaborazione con l’Associazione “La Giostra” APS, presieduta da Rosa Lorenzon, ed il Circolo della Stampa “Maria Rosaria Sessa” di Cosenza, presieduto dal giornalista Franco Rosito.

Dopo i saluti del sindaco Franz Caruso e di Rosa Lorenzon, presidente dell’Associazione di promozione sociale “La Giostra”, con l’autore dialogheranno i giornalisti Franca Ferrami, Segretario del Circolo della Stampa di Cosenza, Attilio Sabato, direttore di Ten (Teleuropa Network) e Filippo Veltri, già responsabile per lungo tempo dell’Ansa regionale. Previste alcune “incursioni” di lettura di Antonietta Cozza, consigliera delegata alla Cultura.

Con “Giornalisti robot?”, Domenico Talia offre un saggio brillante, accessibile e profondamente documentato sull’impatto dell’intelligenza artificiale generativa nel mondo del giornalismo. Il volume esplora strumenti come ChatGPT, GPT-4, Bard e altri, che stanno trasformando l’intera filiera dell’informazione, dalle redazioni alle abitudini di lettura dei cittadini. Il testo affronta temi cruciali: come funzionano i modelli linguistici generativi? In che modo l’IA viene già usata per scrivere notizie, titoli, commenti? Quali sono le nuove responsabilità etiche, i rischi di automatizzazione della disinformazione e la perdita di autorialità? Talia scrive: «I giornalisti robot non sono una fantasia futuristica, ma una realtà che sta già prendendo forma. Non si tratta di capire se cambierà il giornalismo, ma come vogliamo che cambi».

E ancora: «L’intelligenza artificiale non sta solo cambiando come scriviamo le notizie, ma anche chi le scrive e perché. Le redazioni che sapranno integrare l’IA con intelligenza umana diventeranno più forti; quelle che la subiranno, rischiano di scomparire.” L’autore non si limita a segnalare pericoli, ma propone una strada: la formazione, la consapevolezza, la cultura digitale, per costruire un giornalismo capace di affrontare le sfide del futuro con spirito critico e strumenti adeguati. Il libro di Domenico Talia è impreziosito dalla prefazione di Gianni Riotta, giornalista e intellettuale di rilievo internazionale, che definisce il testo “un’opera utile, lucida, tempestiva».

Riotta scrive inoltre: «Capire l’intelligenza artificiale non è più un’opzione: è un’urgenza culturale e democratica. Questo libro ci aiuta a farlo, con rigore e intelligenza». (rcs)