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CROTONE – Il Garante Comunale Ferraro a Roma

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Nei giorni scorsi, Federico Ferraro, il Garante Comunale di Crotone dei Diritti dei Detenuti e delle Persone Private della Libertà Personale, è stato ospite di un seminario dal titolo Il femminicidio e la violenza di genere. Diritti costituzionali e rilevanza penale a Roma, all’Università Pegaso.

Il seminario accademico, patrocinato da oltre quindici Associazioni, si è svolto in occasione della presentazione della pubblicazione Il movente religioso tra identità culturale ed illecito penale ed è stato moderato dalla conduttrice del TG1 Rai,  Adriana Pannitteri, autrice di volumi e inchieste giornalistiche sulle problematiche femminili e le violenze di genere.

Durante la relazione introduttiva alla tematica di diritto comparato, l’avv. Ferraro, autore del volume in presentazione ha avuto modo di sottolineare che «normalmente, quando si pensa all’Identità religiosa o culturale si associa all’idea di un diritto oramai riconosciuto, quale patrimonio giuridico inserito nelle principali Convenzioni internazionali. La domanda peculiare in questi casi border line è se può la libertà di pensiero, coscienza e religione essere invocata o strumentalizzata per commettere reati?».

«Le fattispecie penali  – ha proseguito il Garante Ferraro – sono legate, spesso, all’uso di stupefacenti, per rituali culturali o religiosi, oppure a vicende di violenza sessuale intra–coniugale, omicidi per riappropriazione dell’onore del tradito, o altre violenze contro l’integrità fisica per rispettare usanze del gruppo di appartenenza.
Alla base cd. reati culturalmente orientati o motivati vi è un conflitto culturale tra soggetti che appartengono a diverse culture e che coabitano lo stesso territorio:
tra i tanti casi giurisprudenziali, è importante sottolineare le vicende legate alle mutilazioni genitali femminili o circoncisioni rituali maschili per ragioni culturali o religiose che spesso provocano gravi problemi alla salute, ed hanno un tasso di mortalità assai importante».

«Oltretutto – ha proseguito il Garante Ferraro – si qualificano come vere e proprie lesioni all’integrità umana fisica – psichica. Tra i casi noti legati all’ infibulazione quello di Adama Barry bambina della Guinea, di 3 anni, che rischia intervento di mutilazione per motivi legati alla propria cultura e, in proposito c’ è stata una vera e propria campagna per sottrarla a questa pratica pericolosa».

Altri casi noti riguardano la barbara “usanza” di sfigurare l’ex fidanzato o marito con l’acido: tali atti a violenza premeditata hanno derivazione estera, ma per il fenomeno migratorio si sono diffuse anche anche nel nostro Paese. Il fenomeno dei reati culturalmente motivati non riguarda soltanto l’Italia ma ovviamente l’intera comunità internazionale ed è fortemente avvertito negli Usa, società caratterizzata dal multiculturalismo.

Nella prospettiva internazionale si rilevano due esperienze significative legate al fenomeno culturale in relazione alla donna. Nel Regno dello Swaziland esiste un’ancestrale tradizione detta il “ballo delle canne”, per la quale annualmente ogni sovrano sceglie una nuova moglie per il proprio harem; per tale motivo nell’estate vengono convogliate centinai di bambine e ragazze dagli 8 ai 22 anni devono esibirsi in danze rituali adir poco succinte per attrarre l’attenzione dell’augusto monarca.

In proposito vi sono attiviste donne che da anni si battono affinché questa usanza, che viola la dignità della donna, e la espone a rischi di violenze e stupri, possa terminare. All’opposto vi sono tra le esperienze positive per le donne le società matriarcali. Secondo il saggio Il matriarcato del 1861, opera di Jakob Bachofen, il matriarcato fu l’organizzazione originale dell’umanità, e solo successivamente questa venne sostituita dal patriarcato.

Oggi esistono circa 100 società di questo tipo nel mondo: principalmente site in Indonesia, Messico, Cina ma anche in Melanesia occidentale , Canada ed Isole Comore. La donna è, in queste organizzazioni sociali, il centro della vita socio-economica, può rivendicare un titolo di proprietà (case, terreni, beni immobili) e la donna più anziana attribuisce il nome dall’intera famiglia.

Per quanto riguarda le reazioni giurisprudenziali: occorre rilevare che nel nostro paese è oramai noto l’indirizzo giurisprudenziale della Suprema Corte di Cassazione cd. teoria dello sbarramento invalicabile, per cui l’indirizzo unitario raccomanda una impossibilità teorica di offesa/lesione dei diritti e delle libertà fondamentali, seppur motivata da condotte religiosamente o culturalmente motivate. Occorre ovviamente tener presente che, nel civil law non vale il principio della vincolatività del precedente giurisprudenziale, per cui ogni giudice caso per caso potrebbe disattendere l’indirizzo nomofilattico della Suprema Corte.

Il convegno ha visto la partecipazione del Generale Angiolo Pellegrini , membro del Pool Antimafia di Palermo insieme al Giudice Giovanni Falcone, il prof. Alfonso Celotto, Ordinario di Diritto Costituzionale all’Ateneo Roma Tre e già Capo Gabinetto al Ministero della Salute, il prof. Franz Ciminieri, presidente della Rete ScelgoEuropa, la dott.ssa Giovanna Sorbelli, presidente di Eudonna for WWW.

Durante l’incontro, hanno preso parola anche alcune vittime di abusi, come la presidente dell’Associazione “Il valore del Femminile”, Virginia Vandini, che ha avuto modo di raccontare la sua storia e di come ne sia uscita più forte di prima e con un grande voglia di ricominciare e rimettersi in gioco per i diritti di tutte le donne.

L’avv.Ferraro ha già donato tra l’altro una copia del suo volume di diritto penale internazionale, proprio ai detenuti della casa Circondariale di Crotone, lo scorso luglio, in occasione della visita del Garante nazionale, Mauro Palma a Crotone. (rkr)

La foto in copertina è di Mariani.

 

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