CROTONE – L’associazione Libere donne ricorda Giuseppe Parretta in via Ducarne

L’associazione Libere donne di Crotone ricorderà Giuseppe Parretta, giovane ucciso dalla criminalità, il 19 marzo. A comunicarlo è la madre Caterina Villirillo in una nota dell’associazione di cui è presidente.

«Per me, per i miei figli, e per tutta la grande famiglia di Libere donne – scrive – martedì 19 marzo sarà un giorno molto particolare, atteso e naturalmente speciale. E non sarà affatto un giorno come tutti gli altri. Non può e non deve esserlo. È San Giuseppe, la festa di tutti i papà, ma soprattutto l’onomastico di mio figlio, una ricorrenza dell’amore, che merita di essere ricordata, vissuta, e festeggiata insieme a tutti coloro i quali hanno conosciuto Giuseppe, e gli hanno voluto bene».

«Un raduno del cuore e della cordialità, che non a caso ho voluto che si svolgesse in via Giuseppe Ducarne – aggiunge –  Li, dove tutto è rimasto intatto, proprio come quando Giuseppe era ancora con noi. A lui queste cose piacevano, amava parlare, sorridere e stare in mezzo alla gente, ed è proprio quello che faremo martedì prossimo. Berremo un bicchiere di vino tutti insieme, poi mangeremo le deliziose ciambelle allo zucchero, e consegneremo a tutti i presenti la “cicerata” da portare a casa. Ai bambini invece, regaleremo il gustoso panino del Mc Donald’s. Siete tutti invitati, ed è tutto gratuito, martedì 19 marzo in Via Ducarne alle ore 18». (rkr)

CROTONE – Gli studenti del Filolao ricordano il poliziotto Emanuele Piazza ucciso dalla mafia

Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani ricorda il poliziotto Emanuele Piazza ucciso nella propria abitazione a Palermo, in località Sferracavallo, il 16 marzo 1990 e lo fa attraverso l’elaborato della studentessa Mariapia Costa della classe III sez. G del liceo scientifico Filolao di Crotone.

Scrive la studentessa: «Emanuele Piazza è uno dei tanti nomi che ad oggi ricordiamo come “vittima della mafia”. Ci troviamo a Palermo, una città diversa da come siamo abituati a vederla oggi, fatta di corruzione, omertà e fuoco. Emanuele era figlio di un avvocato e collaboratore del Sisde, esperto nel suo lavoro. Il 16 marzo 1990 di Emanuele si persero completamente le tracce, di lui non si seppe nulla per sette mesi fino a quando l’ex giudice Falcone riuscì a ricavare qualche informazione. Solo dopo tanto tempo riuscì a ricostruire la vicenda: la mafia di San Lorenzo aveva scoperto il ruolo di Emanuele e decise di eliminarlo. Il “traditore” in questione era un amico di Emanuele che lo consegnò con l’inganno in mano alla mafia. Emanuele fu prima strangolato e infine sciolto nell’acido. Ad oggi sono passati 34 anni, Emanuele sarebbe un signore di sessant’anni, con una moglie dei figli e magari anche dei nipoti, ma tutto ciò gli è stato negato da persone senza cuore che uccidono persone innocenti. È importante ricordare i nomi delle vittime della mafia come il suo per non scordarci mai dove la mafia può arrivare ossia uccidere persone oneste che cercano solo di fare il loro lavoro con onestà».

«Ricordiamo oggi la figura di Emanuele Piazza – scrive Romano Pesavento, presidente del Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti umani – insieme a tutti coloro che credono nel valore della legalità, come presupposto fondamentale per la libertà; attraverso la sua storia e la sua vita spesa al servizio dello Stato, ci sentiamo di essere vicini a tutti coloro che oggi ancora lottano per gli ideali di giustizia e ancora portano avanti il suo sogno di coesione sociale e rispetto per la legge».

Il Cnddu invita «nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al Cnddu che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)». (rkr)

PETILIA POLICASTRO (KR) – Pegna presenta il libro “Il cacciatore di meduse”

Ruggero Pegna, venerdì 22 marzo al Santuario della Spina di Petilia Policastro, presenterà il toccante “Il cacciatore di meduse” (Falco Editore), storia di un piccolo migrante somalo sbarcato con la madre a Lampedusa, consigliato a tutte le scuole dalla World Social Agenda sul tema “Migranti e Diritto al futuro”.

In un momento storico segnato da episodi d’intolleranza e di odio, “Il cacciatore di meduse” parla di sentimenti, di uguaglianza tra uomini di ogni fede, razza e colore, del valore del rispetto verso gli altri e di ogni diversità, sottolineando la ricchezza della contaminazione tra diverse culture. Un romanzo che arriva dritto al cuore di lettori di ogni età, una grande storia d’amore incastonata nella storia mondiale degli ultimi anni, dall’elezione di Obama, primo Presidente americano di colore, all’appello di Papa Francesco dopo l’ennesima strage di migranti del 18 aprile 2015.

L’incontro è organizzato dall’amministrazione di Petilia Policastro e prevede gli interventi del Sindaco Simone Saporito, dell’Assessore alla Cultura Antonio Ierardi, dei professori Bruno Cortese, Giuseppe Barone, Antonia Riccio, Luigi Foresta, del regista Masino Medaglia e del moderatore Candida Marrazzo. L’ingresso è libero. (rkr)

CROTONE – All’Auser si è parlato di storia pensando al futuro

Giovedì 7 marzo, nella sede Auser di Crotone, è stato proiettato il cortometraggio “La via delle ciminiere”, un docufilm di Fabio Russo, prodotto da “Tracce del Marchesato”.

Il Circolo Culturale Upelk – Auser Volontariato Crotone, attraverso la narrazione della storia, intendendo non solo far conoscere l’affascinante passato della Città e del territorio del Marchesato, ma affrontare le problematiche generazionali, sociali, ambientali, economiche e comunicative del mondo contemporaneo, ha organizzato l’incontro per dibattere il tema: “A 30 anni dei fuochi dell’Enichem, una città alla ricerca di una nuova identità”. Lo scopo dell’iniziativa può essere sintetizzato in una frase: “Guardare al passato, attraverso il presente, pensando al futuro”.

Tema colto totalmente dal filmato proponendo la Crotone della Magna Grecia, la decadenza fino agli inizi del ventesimo secolo, la rinascita con l’industrializzazione pesante dei primi del ‘900, la crisi attuale e la proposta d’utilizzare i resti archeologici e storici della prima fase, quale strumento per il rilancio della città.

Subito dopo la proiezione, il calorosissimo applauso degli astanti, i saluti di Bruno Tassone, presidente regionale Auser Calabria, e gli interventi di Gaetano Leonardi, del Coordinamento Cultura Auser Territoriale Crotone, e di Antonio Grimaldi, produttore del docufilm, si è aperto il dibattito.

A dare il loro contributo, sono stati in molti, non solo attraverso domande, ma anche col raccontare aneddoti ed eventi vissuti personalmente o per racconti avuti dai genitori, operai di quelle fabbriche, che per settant’anni resero Crotone una delle città industriale più importanti del Mezzogiorno.

Le domande hanno messo in evidenza la consapevolezza della crisi che la città sta vivendo, ma anche la voglia di tornare a fare avendo delle idee concrete, da condividere con i politici, per ridare speranza ai giovani di un futuro migliore. (rkr)

CROTONE – Al Museo di Pitagora la mostra multimediale “Leonardo Da Vinci 3D”

Dal 22 marzo, e fino al 6 maggio, al Museo di Pitagora di Crotone sarà aperta al pubblico la mostra multimediale “Leonardo Da Vinci 3D”, organizzata dal Consorzio Jobel, con il patrocinio del Comune di Crotone e della Camera di commercio Catanzaro-Vibo-Crotone, in compartecipazione con Fondazione con il Sud, Enel Cuore onlus e Fondazione Vismara.

Si tratta di un’inedita commistione di linguaggi attraverso cui tradizione e innovazione dialogano per spalancare al pubblico la vastità nonché la complessità del mondo che gravita attorno al massimo esponente del Rinascimento italiano.

Non poteva che essere la struttura museale pitagorica, promotrice sin dalla sua nascita dell’unione dell’arte e della storia con la dottrina scientifica e matematica, ad aprire le porte alla tecnologia per dare vita a esperienze multisensoriali.

Bambini e adulti potranno vivere l’esperienza di un viaggio emozionante nella vita e nelle opere dello scienziato attraverso una narrazione dinamica accompagnata dalla magia digitale.

Dai modelli delle macchine per il volo ai dipinti riprodotti in alta risoluzione, fino al Cenacolo vinciano, dove Cristo e gli apostoli prendono vita sulle pareti della Cattedrale. A restituire lo spirito avveniristico di Leonardo sarà un sistema di multi-proiezione altamente tecnologico, in grado di offrire un’esperienza educativa e divertente, in cui immagini e musica corrono lungo le pareti per sconfinare negli spazi immateriali dell’olografia e della realtà aumentata.

Sino al 6 maggio, il percorso immersivo, tra effetti di realtà aumentata e trame narrative innovative, catapulterà visitatori di ogni età nella mente straordinaria di Leonardo e nelle sue ardite evoluzioni.

«Riqualificare il museo con l’aiuto del digitale ci permette di abbracciare ancor di più le generazioni del futuro non perdendo di vista il focus principale, ovvero quello di informare e far sognare lo spettatore del presente» dichiara Santo Vazzano, presidente di Jobel, invitando le persone di tutte le età a prenotare su https://museodipitagora.com/calendario-eventi o su info@jobel.org la visita della mostra futuristica che aggiunge un prezioso tassello al percorso di valorizzazione e promozione del sistema dei beni culturali in Calabria. (rkr)

Doppio appuntamento con lo spettacolo “Il giocattolaio” a Crotone e Corigliano-Rossano

Il teatro scorre sulle sponde dello Jonio. Lo spettacolo “Il giocattolio” andrà in scena in una doppia data che lo vedrà domani, 5 marzo, alle ore 20.30, al Teatro Apollo di Crotone e mercoledì 6 marzo, alle ore 20.30, al Cinema Teatro Metropol di Corigliano-Rossano, nell’ambito delle due rassegne di prosa “Crotone… Voglia di Teatro” e “L’Altro Teatro – On Stage Metropol”, ideate da Gianluigi Fabiano e Giuseppe Citrigno.

Si tratta di un emozionante thriller psicologico ricco di tensione e suspence, pieno di colpi di scena che costringeranno lo spettatore a seguire tutta la vicenda col fiato sospeso che vede protagonisti Francesca Chillemi e Kabir Tavani.

“Il giocattolaio”, tratto da uno dei più famosi romanzi thriller di Gardner McKay (Toyer), è uno spettacolo intenso, di grande attualità, con un testo in grado di indagare la capacità umana di manipolare il prossimo e la straordinaria attitudine delle persone a mentire e a cambiare psicologicamente quando si è mossi da forti emozioni, soprattutto se si tratta di quelle più inconfessabili. Affronta il tema della violenza fisica e piscologica, aiutando a riconoscerne i segni.

Narra la storia un serial killer, soprannominato “Il Giocattolaio”, che prende di mira le donne, pur decidendo di non ucciderle. Egli – Kabir Tavani – le seduce e le lobotomizza con molta destrezza, abbandonandole a un destino atroce: le rende bambole viventi, immobilizzate su una sedia a rotelle e disponibili ad ogni suo desiderio. Proprio sul caso di queste terribili aggressioni sta indagando Maude – interpretata dall’attrice Francesca Chillemi – una giovane psicologa criminale, da poco trasferitasi in un cottage isolato alla periferia di Los Angeles.

Una notte un motociclista bussa alla sua porta per chiedere di poter usare il telefono. Che sia proprio lui il terribile Giocattolaio? Tra i due si sviluppa un rapporto molto ambiguo, nel quale i ruoli si confondono, fino a rendere il carnefice vittima e viceversa.

«Forse riconosciamo nell’altro la follia che appartiene e a noi… e ce ne innamoriamo – racconta il regista Enrico Zaccheo – Il Giocattolaio è un thriller dell’anima, lo spettatore sarà voyeur e sarà giudice di sorprendenti capovolgimenti che svelano la profonda umanità e la fragilità dei protagonisti. Ma… siamo certi che la nostra vita sia poi così diversa?».

È uno spettacolo forte, fatto di racconti, confidenze, che spinge lo spettatore a riflettere sul terribile potere del carisma e sulla nostra capacità di credere a qualunque verità purché ci faccia comodo; sulla capacità di perdonare immediatamente e sul bisogno di andare avanti; sul compromesso e sul nostro desiderio di andare a letto col nostro carnefice; sulla nostra bassezza morale, sulla perdita dell’istinto e di ciò in cui credevamo più profondamente; sulla nostra capacità di assorbire l’orrore pensando che un crimine sia tale solo se succede a noi; sugli orribili crimini che noi stessi commettiamo e che sono tali non perché succedano, ma perché li conosciamo e giriamo pagina. (rcs)

ISOLA CAPO RIZZUTO (KR) – Concluso con successo il progetto “Sport di tutti quartieri”

Nella mattinata di sabato 2 marzo si è tenuta presso i campetti della parrocchia la Giornata conclusiva del progetto “Sport di tutti quartieri” di Sport e salute spa, alla quale hanno partecipato il presidente del Consiglio Luigi Rizzo e il consigliere Carlo Cassano.

Si tratta di un progetto di notevole rilevanza sia sportiva che sociale, che vede l’amministrazione comunale ancora una volta in prima linea nel sostenere iniziative promosse da associazioni con l’obiettivo di valorizzare lo sport e le attività sociali sul territorio, grazie anche all’impegno della sindaca Maria Grazia Vittimberga e dell’assessore allo Sport Gaetano Muto.

L’evento, ideato e proposto dall’associazione sportiva “Evolution club” di Pasquale Scerbo, rappresenta un risultato straordinario anche per il significativo coinvolgimento di altre associazioni del territorio, nonché per il patrocinio e la collaborazione dell’ente comunale e il contributo fondamentale della parrocchia.

Si tratta di un progetto che ha coinvolto quasi l’intera cittadinanza, e pertanto vanno rivolti i complimenti all’associazione capofila guidata dal presidente Pasquale Scerbo e a tutte le altre associazioni che vi hanno preso parte, tra cui La Isla Academy, Japyx Asd, Gsd Isola Capo Rizzuto, Isola Ambiente Apnea, Polisportiva Juventus Club, Isola Tennis Club, Centro Ippico Capo Rizzuto, Autonomamente, e Giacché Verdi. (rkr)

Simeup propone il progetto “Crotone città cardioprotetta”

La Simeup Crotone, Società scientifica dell’emergenza ed urgenza, ha presentato il progetto “Crotone città cardioprotetta”. Il progetto è stato presentato nella sala consiliare e ha suscitato grande interesse e attenzione tra i consiglieri comunali presenti, i quali hanno posto numerose domande ai rappresentanti Simeup. Gli stessi hanno assicurato il loro impegno per rendere attuabile l’iniziativa a favore della comunità crotonese.

Il cuore del progetto consiste nell’installazione diffusa di defibrillatori semi-automatici esterni (Dae) e nella formazione dei cittadini alle tecniche di base di supporto vitale e defibrillazione precoce (Blsd-Pblsd). L’obiettivo è quello di garantire una risposta rapida ed efficace in caso di arresto cardiaco, aumentando così le possibilità di sopravvivenza e riducendo le conseguenze negative che possono colpire il cervello una volta ripresa l’attività cardiaca.

Nella provincia di Crotone alcune amministrazioni comunali come Casabona, Mesoraca, Isola Capo Rizzuto, Scandale, Petilia Policastro hanno formato il proprio personale dipendente e cittadini ed acquistato dei defibrillatori, contribuendo così a rendere il loro territorio sempre più sicuro dal punto di vista sanitario.

Un elemento chiave, inoltre, del progetto è la creazione di una mappa dei defibrillatori presenti sui territori comunali, già ideata e realizzata dall’istruttore nazionale Daniele Ermanno. Questa mappa, già disponibile gratuitamente sul sito www.prolifekr.it, fornisce informazioni utili su dove trovare i defibrillatori nelle diverse aree della provincia, facilitando così l’intervento tempestivo in caso di emergenza.

«Crotone ha un cuore grande, ciò che vogliamo preservare è la salute di tutti… attraverso la collaborazione del sindaco e dei suoi consiglieri» ha sottolineato il dott. Giovanni Capocasale durante la presentazione del progetto.

Lo slogan che accompagna il progetto “Salva una vita, tu puoi!” incarna lo spirito di questa iniziativa, che non solo mira a proteggere la vita dei crotonesi , ma anche a rendere la città sicura in quello che è la sua collocazione naturale, il turismo.

In conclusione, “Crotone Città Cardioprotetta” è molto più di un progetto: è un impegno concreto verso la sicurezza e il benessere della comunità, un’opportunità per tutti noi della Simeup di contribuire a rendere il nostro territorio un posto migliore. (rkr)

CROTONE – Gli studenti del liceo Filolao ricordano il sindacalista Epifanio Leonardo Li Puma

Gli studenti del liceo Filolao ricordano il sindacalista Epifanio Leonardo Li Puma. «Il Coordinamento nazionale docenti della disciplina dei Diritti Umani – è scritto in una nota – in occasione del 2 marzo, ricorrenza in cui è stato ammazzato davanti agli occhi dei figli nel 1948 in contrada Albuchia, a Petralia Soprana in provincia di Palermo, il sindacalista e capolega dei mezzadri e braccianti senza terra Epifanio Leonardo Li Puma, intende commemorarne la memoria attraverso l’elaborato di Carlo Mancuso della classe I sez. D del liceo scientifico Filolao di Crotone».

«Epifanio Leonardo Li Puma nasce – è scritto nell’elaborato – il 6 gennaio 1893 a Petralia Soprana, in provincia di Palermo, da una famiglia molto povera. Appena maggiorenne, viene chiamato alle armi e parte per il fronte. È solo dopo 4 anni che può finalmente tornare nel suo paese, dove si sposa e ha 9 figli. Poco dopo diventa capolega della lega di Federterra locale e dopo la seconda guerra mondiale inizia a lottare per il miglioramento delle condizioni di vita dei contadini. A causa di questa scelta inizia a ricevere delle minacce, ma non intende arrendersi di fronte al potere di un sistema malsano».

Continua il testo: «Il 2 marzo del 1948 l’uomo sta lavorando la terra insieme a due dei suoi figli, Santo e Giuseppe, rispettivamente di 19 e 13 anni. All’improvviso arrivano due uomini a cavallo, che, dopo aver fatto un paio di domande ad Epifanio, lo sparano più volte con un fucile per poi fuggire nelle campagne circostanti. Purtroppo, chi ha mandato i due sicari può anche decidere che lo Stato non intervenga. Per questo le indagini non saranno altro se non una formalità e nessuno pagherà per la sua morte».

Il Cnddu, «impegnato ormai da anni, in prima linea, contro l’illegalità e l’irresponsabilità civica, nella divulgazione dei fatti storici e nella conservazione nella memoria collettiva dei protagonisti della società civile, continua a proporre nomi e vicende di cittadini esemplari nelle scuole italiane perché dalle aule si propaghi un’onda di partecipazione e resilienza legalitaria, sollecitando i docenti a sensibilizzare costantemente i propri studenti sulle storie e le vicende che hanno interessato i martiri della legalità».

Il Cnddu invita «nuovamente gli studenti e i docenti ad aderire al progetto #inostristudentiraccontanoimartiridellalegalità. Gli elaborati possono essere segnalati al Cnddu che li renderà visibili sui propri canali social (email: coordinamentodirittiumani@gmail.com)». (rkr)

CROTONE – L’Ic Papanice investe nella sicurezza: 15 docenti formati alle manovre salvavita

L’Istituto comprensivo Papanice di Crotone investe nel proprio personale docente al quale ha fatto effettuare dei corsi salvavita.

Quindici docenti dell’istituto hanno, infatti, partecipato attivamente a un corso formativo intensivo, focalizzato sulle tecniche di Base di supporto vitale (Blsd) e sul Primo soccorso. Durante le giornate di formazione, il personale docente si è dimostrato particolarmente interessato ed entusiasta, evidenziando un forte desiderio di acquisire competenze fondamentali per la gestione di situazioni di emergenza all’interno della scuola.

Il corso, tenuto con professionalità dal direttore di Centro e corso Simeup, il dott. Giovanni Capocasale e dalla dott.ssa Anna Maria Sulla, è stato supportato dagli istruttori nazionali Ilenia Dell’Amico, Daniele Ermanno e Gaetano Nicoletta. Grazie alla loro guida, il corso ha riscontrato un notevole successo, consentendo al personale docente di acquisire le conoscenze e le competenze necessarie per intervenire prontamente in situazioni di emergenza.

Una delle caratteristiche distintive di questo corso è stata la sua applicabilità pratica e concreta. Oltre alla componente teorica, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di mettere in pratica le loro conoscenze attraverso simulazioni di situazioni di emergenza, permettendo loro di acquisire fiducia e competenza nell’applicare le manovre salvavita e nel fornire assistenza immediata.

L’Ic Papanice ha visto nel corso la possibilità di distribuire il personale formatore nei vari plessi che compongono l’istituto, garantendo così una diffusione capillare delle competenze acquisite e un’ulteriore sicurezza per gli studenti e tutto il personale.

In conclusione, l’impegno dell’Ic Papanice nell’investire nella formazione del proprio personale docente evidenzia la priorità attribuita alla sicurezza e al benessere dei propri alunni e non solo. L’addestramento alle manovre salvavita e al primo soccorso non solo migliora la capacità di risposta in situazioni di emergenza, ma promuove anche una cultura della prevenzione e della sicurezza che beneficia l’intera comunità scolastica. (rkr)