Si chiama Razoo, ed è una start up innovativa creata dal crotonese Nicola Ieraci, studente di Ingegneria Informatica presso l’Università La Sapienza di Roma, insieme ad altri suoi tre colleghi, Mario Edoardo Pandolfo, Lorenzo Soannini e Wiliam Turcinovic.
La start up, che si pone come obiettivo la riduzione della disoccupazione giovanile in larga scala, ricorrendo a nuove tecnologie per poter rendere più snelli i processi di job hunting, ha vinto le selezioni nazionali, e gareggerà, ad aprile, a Oslo, per le selezioni europee del Concorso Hult Prize, una competizione mondiale alla quale partecipano le start up nate da studenti universitari. Inoltre, Razoo si propone di ridurre i costi del lavoratore per l’impresa e i costi fissi legati ai servizi e alle consulenze, al fine di aiutare, sempre di più, le imprese a riprendere da un forte periodo di crisi, e incentivarle ad assumere nuovo personale.
«I miei concittadini – si legge in una nota del sindaco di Crotone, Sergio Abramo – nel corso degli anni hanno fatto di Crotone una città a cui guardare con interesse, e oggi ancora una volta posso dire grazie ad un nostro concittadino per aver portato il nome della nostra città alla ribalta nazionale e non solo».
«Il mio plauso ed il mio ringraziamento – prosegue la nota del sindaco Abramo – oggi vanno ad un giovanissimo, un ragazzo di 19 anni,Nicola Ieraci, uno studente della facoltà di ingegneria informatica all’Università La Sapienza di Roma, che ha creato insieme ad altri tre suoi coetanei una start up innovativa, “Razoo”. La start up ha vinto le selezioni nazionali e gareggerà ad aprile nella capitale norvegese per le selezioni europee del concorso Hult Prize, una competizione mondiale alla quale partecipano le start up nate da studenti universitari».
«Competenza, innovazione e voglia di fare -conclude la nota del sindaco Abramo – i nostri ragazzi stanno dimostrando di avere le carte in regola per farcela, e da primo cittadino voglio dire grazie a loro, dire grazie e fare un grosso in bocca lupo a Nicola Ieraci ed ai ragazzi del suo team». (rkr)