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DOMANI RIPARTE LA SCUOLA IN CALABRIA
SIA “PALESTRA” PER IL FUTURO DEI GIOVANI

Riaprono le scuole in Calabria

di FRANCESCO RAODomani ricomincia la scuola anche in Calabria, tra difficoltà e ritardi. Un anno che inizia, anche, all’insegna del dimensionamento scolastico, che vuole tagliare 900 autonomie scolastiche – di cui 79 in Calabria – entro il prossimo anno.

Una situazione a cui la Regione sta cercando, insieme ai presidenti delle cinque Province e Metrocity, a trovare una soluzione volta a garantire ai nostri studenti il diritto allo studio e alla formazione che meritano, oltre che avere la possibilità di crescere in una palestra importante come quella della scuola. A tal proposito, mi è stato detto: «impara il significato delle parole e vedrai che la tua vita si trasformerà in una occasione di costante crescita. Anche dalle difficoltà potranno essere tratti insegnamenti importanti ma è necessario che da ogni esperienza sia sempre individuato almeno un motivo che inspiegabilmente darà la forza per rialzarsi e andare avanti». La persona che molti anni addietro pronunciò queste parole, guardandomi dritto negli occhi, non c’è più.

Oggi come allora le ricordo, le ripeto nella mia mente e molto spesso le condivido con i miei studenti.  In occasione dell’avvio dell’Anno Scolastico, immagino l’emotività dei nostri ragazzi, ma anche le trepidazioni nutrite dai rispettivi genitori ai quali si accosta lo straordinario impegno riposto da quanti appartengono all’Amministrazione dello Stato chiamata ad animare le nostre Comunità scolastiche, ponendosi nel rispetto dei rispettivi ruoli al servizio dei nostri ragazzi per offrire loro non solo l’istruzione ma anche gli strumenti indispensabili per poter essere Cittadini protagonisti e non spettatori passivi. 

La complessità di questa fase storica e la comunicazione pervasiva, oltre ad essere due indicatori di una modernità velocissima, rischiano di trasformarsi in uno tsunami destinato a travolgere nel mare del fallimento sociale non solo i nostri giovani ma anche molte famiglie, inibendo loro la realizzazione del percorso formativo al quale si accede da infanti e poi, per tutta la vita,  ognuno sarà chiamato ad apprendere sempre, considerando funzionale alla crescita personale e alla realizzazione professionale l’idea che gli esami non finiscono mai.

La scuola va vissuta intensamente, mettendo da parte il crescente peso di quel relativismo per il quale ognuno crede di poter vantare su tutti le proprie ragioni, dimenticando il valore del confronto come ulteriore opportunità di crescita. Imporre sentimenti di sopraffazione, spesse volte dettate dalla disperazione e dal profondo senso di solitudine, non è una soluzione ma un problema destinato ad acuirsi.

La scuola, oltre ad essere il luogo dell’apprendimento, è un microcosmo animato dalla bellezza della scoperta nel quale ogni giorno continuerà ad esserci l’occasione per portare a casa una nuova esperienza, arricchendo di volta in volta quel senso di curiosità, sentimento ultimamente affievolito a causa di una vita trascorsa nell’etere e sempre più privata dalla creatività, indispensabile per non cadere nella pericolosa trappola dell’abitudine.

Il perimetro della scuola, contrariamente a quanti pensano sia chiuso e quindi limitato, oltre ad essere aperto, quotidianamente assume nuove prospettive poste in funzione alla qualità e alla quantità di empatia messa in campo per comprendere come scorre la vita di chi è seduto accanto, di quanti condividono la stessa classe o l’intero plesso scolastico e di quanti, grazie allo studio, accedono alle opportunità occupazionali presenti in un mercato del lavoro che per tanti appare esausto a causa del crescente fenomeno di una disoccupazione che dovremmo iniziare a chiamare obsolescenza professionale e non mancanza di lavoro.

I docenti, dal canto loro, svolgendo quotidianamente un complesso compito nel quale il tempo li porterà ad essere anche facilitatori di processi formativi, grazie alla loro passione e alla preparazione culturale, sosterranno il percorso di studi nel quale ogni studente e ogni studentessa faranno bene a dedicarsi con impegno, curiosità e interesse ogni giorno non tanto per essere in regola con i programmi o per fare il piacere ai genitori ma per essere pronti ad affrontare la vita con competenza e responsabilità.  Anche nel corrente Anno Scolastico saranno in agguato alcune tentazioni, frutto di quella parte della società nella quale viviamo, particolarmente concentrata sul consumismo e sull’apparenza e poco incline sui valori che nel tempo hanno reso possibile, indistintamente a tutti, di poter accedere all’ascensore sociale per eccellenza chiamato scuola.

Riconoscere tale valore come il punto cruciale nel quale i padri costituenti hanno riposto particolare attenzione, rendendo l’istruzione obbligatoria ed aperta a tutti, con l’intento di preparare le future classi dirigenti giorno per giorno. Vi saranno anche altre tipologie di sfide per le quali oltre a superare il pensiero unico sarà indispensabile metabolizzare la responsabilità di quanti hanno ormai intrapreso la strada della violenza come sistemica via d’uscita dalla noia. Quest’ultima sarà la madre delle sfide da cogliere al fine di poter governare le scelte di quanti pensano sia possibile avere tanti amici praticando la sopraffazione, gli atti di bullismo o di cyberbullismo oppure, sostenendo di essere stati presi di mira dal docente, coinvolgere i genitori per superare le insufficienze ottenute per mancanza del dovuto impegno attraverso denunce, ricorsi, litigi o trasferimenti di classe o di scuola.

La scuola non è violenza, perché in essa abita il sapere e ogni discente, avvertendo la bellezza del sapere, è chiamato a tutelare la scuola attraverso il dirompente meccanismo del confronto tra coetanei teso a far comprendere l’importanza delle scelte e soprattutto il senso autentico dell’adolescenza.

Nell’augurare ai giovani Calabresi ed a tutto il personale docente e non docente buon Anno Scolastico, vorrei sperare che la sottoscrizione del patto di corresponsabilità, possa divenire la sottoscrizione di una alleanza educativa tesa a coinvolgere in un grande progetto di rinascita i giovani, le famiglie e la scuola con l’intento di rendere alla nostra Calabria quel valore aggiunto sempre più indispensabile per poter realizzare domani anche i sogni più impensabili in questa terra. (fr)

[Francesco Rao è sociologo e docente a contratto Università “Tor Vergata” – Roma]

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