26 dicembre 2018 – Una moneta d’argento dal peso di 9,5 grammi, e dal diametro di 26 millimetri con il logo del Comune – sul fronte -, mentre sul retro l’effigie di Federico II di Svevia. Il suo nome è Bruzio, ed è la moneta che l’Amministrazione Comunale ha coniato per aiutare le famiglie economicamente svantaggiate. Presentato ufficialmente il 21 dicembre, il nuovo strumento di pagamento «è un’operazione di welfare distributivo, ma anche di innovazione e di marketing culturale» l’ha definito il sindaco Mario Occhiuto.
«Gli operatori commerciali – ha proseguito il sindaco Occhiuto – che hanno aderito non sono solo i supermercati, ma ci sono anche attività importanti ed essenziali come farmacie e centri diagnostici».
«Contiamo – ha proseguito il sindaco Occhiuto – anche ad implementare queste misure di welfare distributivo a sostegno delle persone svantaggiate con l’emissione di altre monete, grazie anche al risparmio che sarà realizzato in sede di rimborso che sicuramente non sarà riferito a tutte le monete emesse. C’è, infatti, una grande attenzione da parte di collezionisti e cittadini che intendono conservare queste monete».
«Abbiamo voluto – ha spiegato l’Assessore ai Tributi e all’Innovazione Lino Di Nardo – coniugare diversi aspetti: anzitutto il welfare, essendo i Bruzi destinati alle famiglie svantaggiate e ai meno abbienti, la cultura, con il conio sulla moneta dell’effigie di Federico II, ed anche l’economia, perché con l’emissione di circa 100 mila euro di monete, aumentiamo la massa comunale monetaria di questo importo».
«A tutto questo – ha proseguito l’Assessore Di Nardo – si aggiunge un po’ di politica e un po’ di filosofia del valore della moneta».
Le famiglie che beneficeranno di questo nuovo metodo di pagamento, infatti, saranno 1211 e, ad ognuna di queste, saranno erogate 4 Bruzi, che equivalgono a 80 euro. Con questa “nuova” moneta, le famiglie potranno acquistare, presso aziende e negozi che aderiscono all’iniziativa, beni di prima necessità.
«Avremmo voluto fare di più – ha proseguito l’Assessore Di Nardo – ma, purtroppo, le domande sono state superiori a quelle che ci attendevamo e, questo, non è un buon segnale per l’economia cittadina».
Le aziende e i negozi che aderiscono all’iniziativa, non prima del 1° luglio 2019 – e non oltre il 31 dicembre 2019 – potranno chiedere la conversione del bruzio in danaro legale, mentre le famiglie potranno spenderlo entro, e non oltre, il 30 novembre 2019, e per l’intero importo.
«Se da un lato – si legge in una nota del Comune – la nuova moneta dà vita ad una politica di sostegno alle famiglie economicamente svantaggiate, dall’altro può prefigurare anche uno scenario di sostegno all’economia locale. Al di là della logica del mero profitto (incrementare, cioè, le loro vendite) le imprese che aderiscono all’iniziativa possono diventare protagoniste di un patto solidale che li impegnerà a incassare o convertire il Certificato di credito Bruzio solo dopo un termine prestabilito».
«Le imprese che incasseranno il Bruzio – prosegue la nota del Comune – potranno utilizzarlo come strumento di scambio con le altre imprese del circuito o per convertirlo alla scadenza stabilita. L’obiettivo dei certificati di credito locali è, infatti, quello di sostenere l’economia del territorio. Più si fa circolare la moneta all’interno della comunità, più la ricchezza rimane sul territorio, anziché prendere la strada di aziende che possono trovarsi anche a centinaia di chilometri di distanza».
Inoltre, per l’occasione, il sindaco Occhiuto ha annunciato un importante evento, che sarà organizzato in collaborazione con Mario Baccini, Presidente dell’Ente Nazionale per il Microcredito.
«Un’idea di livello internazionale – ha commentato il sindaco Occhiuto – e che prevede la realizzazione, all’interno del complesso monumentale di San Domenico, di incubatori culturali rivolti a soggetti che avviano imprese culturali creative, a dimostrazione del fatto che con la cultura il territorio può crescere e svilupparsi».
«Questa modalità di welfare creativo – ha concluso il sindaco Occhiuto – può consentire alle persone di riscattarsi da una condizione di emarginazione sociale ed economica e promuovere nuove attività in un contesto dove esiste una strategia urbana di valorizzazione del territorio». (rcs)