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Era la sera del 5 luglio 1806 e Marcellinara ancora oggi non dimentica

Era la sera del 5 luglio 1806 e Marcellinara ancora oggi non dimentica

di CATERINA RESTUCCIADare dignità alla storia, fare memoria di quanto è avvenuto in passato, ricollocando le tessere di un mosaico ancor più grande, dal punto di vista storiografico, che narra le vicende della discesa francese in Italia, per assoggettarne il più possibile il territorio, significa cercare, fissare e restituire identità.

Questo è uno degli obiettivi principali che da anni persegue il Comune di Marcellinara, grazie alla tenacia di un’Amministrazione che vuole, con rispetto e amore, riportare allo sguardo dei moderni e dei contemporanei un evento tragico e drammatico vissuto e patito dai Marcellinaresi del 1800.

Si è trattata della quarta edizione quest’anno, che nelle due giornate del 20 e 21 settembre, ha rievocato quei terribili fatti, quegli eventi tragici in cui Marcellinara è stata costretta a pagare un doloroso tributo.

Il progetto della rievocazione storica, approvato e finanziato dal Ministero della Cultura, Direzione Generale Spettacolo, rientra tra i soli otto progetti dei Comuni calabresi in graduatoria, che hanno potuto godere dei benefici finanziari per la concretizzazione progettuale. L’importanza storica del fatto, ma anche l’accurata ricerca di studiosi che ha portato a ricostruire le vicende, il ruolo determinante che ha avuto la Calabria in quella famosa fase dello scontro tra Francesi napoleonici e Inglesi hanno dato ragione non solo di approvazione al progetto rievocativo, ma hanno anche spinto il Ministero a supportare la portentosa macchina per la promozione e la valorizzazione del luogo marcellinarese.

Ed è proprio per questo che si è pensato a tutto nel piccolo e misterioso borgo del catanzarese.

La rievocazione storica inscenata alla sera del 21 settembre, con spettacolo teatrale immersivo, coinvolgendo spazi vari della comunità, è stata anticipata nella prima serata del 20 con un convegno di alto spessore, presentando tutti gli aspetti dell’evento culturale.

Importanti le presenze dei cittadini e delle cittadine e altrettanto importanti le presenze istituzionali nel bel cortile di Palazzo Sanseverino, che ha ospitato il convegno, con la partecipazione del presidente della Provincia di Vibo Valentia, Corrado Antonio L’Andolina e il presidente dell’Associazione G. Murat, Antonio Ceravolo.

Moderatrice della serata è stata la giovanissima Elena Stagno, mentre a intervenire al tavolo convenuti e relatori Domenico Sorace dell’Associazione Gioacchino Murat di Pizzo, Rosa Scerbo Sarro, nonché Coordinatrice eventi culturali per il Comune di Marcellinara, l’imprenditore Gianpietro Sanseverino di Marcellinara, principe del ramo diretto della nobile famiglia Sanseverino. Sono spettate al sindaco Vittorio Scerbo, invece, le conclusioni dell’incontro con il forte auspicio di crescita insieme nella piccola cittadina, con l’invito a cooperare tutti e tutte per la riuscita della rievocazione e anche e soprattutto per gli ambiziosi progetti a venire.

La serata del 20 settembre, imbandita nell’elegante Palazzo, si è aperta con l’esibizione del Gruppo Sbandieratori Besidias di Bisignano, ed è stata allietata dagli intermezzi musicali del Maestro Nino Borrino, che per l’occasione ha persino proposto magistralmente dei brani musicali rinascimentali con la citola, strumento storico a corde con il quale i musici rinascimentali erano soliti intrattenere il pubblico nelle lussuose corti.

Il momento più intenso e più vivo è la sera del 21 settembre, quando tutta Marcellinara si raduna a indossare abiti e ruoli della gente di quel caldo giorno di luglio. “Nei registri e nei documenti la pagina del 5 luglio 1806 è stata strappata, non v’è traccia di fatto compiuto e di morte” recita l’appassionata voce narrante dell’orgoglioso Marcellinarese Giuseppe Scerbo Sarro, nonché curatore e regista delle quattro edizioni della rievocazione, ma anche scrittore della sceneggiatura e regista della drammatizzazione immersiva.

E nell’ambiziosa e articolata rappresentazione a supporto e cura della scenografia, con i costumi e gli strumenti dell’epoca, sono anche intervenute l’Associazione Tolentino 815 e l’Accademia di Oplopologia e Militaria, con l’ausilio dei soci e delle socie della Pro Loco.

E sebbene vi siano luoghi dalle memorie sopite, giungono poi uomini e donne che svegliano dal sopore di un tempo dimenticato ingiustizie e sacrifici umani, per rendere onore alla libertà e al coraggio esattamente come nel piccolo centro di Marcellinara.

Per questo nel piccolo centro marcellinarese si rievoca l’eccidio perpetrato dai francesi di Napoleone sugli inermi e innocenti marcellinaresi.

Marcellinara, il borgo delle case antiche, dei viottoli romantici e delle porte affrescate di ogni genere di cuore, rivive e ricorda il tragico evento in un’attività culturale davvero corale e coinvolgente..

Si respira e si vive così la Storia con identità ed emozione.

Consapevole del fatto che la valorizzazione del territorio e delle realtà più significative, sebbene fragili per economia, passi proprio da qui, ossia dal turismo culturale, anche il Sindaco ha voluto onorare l’eccidio di Marcellinara del luglio 1806, vestendo i panni di un personaggio figurante il dramma. E mentre volontari e volontarie del borgo hanno dato vita all’episodio, rappresentando i propri concittadini e le proprie concittadine vittime della crudeltà francese dinnanzi al popolo disarmato e impotente alla difesa, il dott. Scerbo si commuove e trascina in un’atmosfera rievocata tutta la sua cittadinanza con un accorato e commovente “Grazie, Marcellinara”. (cr)

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